La riproduzione non è l'unica necessità dettata dalla Natura. Ce ne sono altre: la libertà e la felicità. E tutte e due richiamano necessariamente a sé il sentimento, quella forza di attrazione soprannaturale, intima, carnale, spirituale che ci appartiene come esseri viventi tutti, in diverse forme, espressioni, intensità, caratteristiche...
L'infelicità è contro natura, l'ostinarsi a vivere come se il mondo fosse di nostra proprietà, arrogarsi il diritto di decidere della vita e la morte di altri esseri viventi la cui fine non è necessaria alla nostra sopravvivenza, sporcare ogni cosa che tocchiamo, distruggere l'ambiente in cui viviamo, inquinare l'acqua e l'aria che respiriamo è contro natura. Pensare di essere superiori a un nostro simile, credere di doverlo giudicare, condannare in nome della nostra nascita, del nostro ruolo, della nostra fortuna, del nostro caso, della nostra cultura è contro natura.
Torturarsi a fare un lavoro che non ci piace, che ci uccide pian piano senza saperlo o consapevoli nonostante tutto, ostinarsi in coazioni a ripetere che ci rendono macchine indifferenti e senza memoria è contro natura. Produrre per morire è contro natura. Continuare a non decidere, accettare il dolore inutile, senza scopo, eterno è contro natura.
Mai come oggi il nostro modo di agire è stato contro natura. E l'unica risposta è l'amore per noi stessi, per gli altri, per il nostro pianeta. L'amore non può essere contro natura.
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