È uscito per Altreconomia edizioni, con il contributo di Fondazione Finanza Etica, “La Guida eretica alla finanza globale. Hackerare il futuro del denaro”. Si tratta di un’esplorazione sul campo, non convenzionale e intrigante, del mondo finanziario. Brett Scott, ecologista urbano e giornalista, intraprende audaci “esplorazioni antropologiche della finanza e di altri aspetti dei sistemi economici”. Siamo a Londra nel 2008, alla vigilia dalla crisi, Brett Scott viene assunto come intermediario di derivati: una posizione privilegiata che gli consente una visione da insider della finanza globale. Scott entra nel cuore del sistema come un vero e proprio “hacker della finanza”: in questo modo non solo illustrerà in modo efficace i concetti, gli strumenti e gli attori protagonisti del sistema ma ne romperà gli schemi culturali, fornendo al lettore la chiave d'accesso per boicottarlo e sovvertirlo.
Un approccio eretico che propone di “mettere i bastoni tra le ruote”, sviluppando l’attivismo finanziario e i modelli imprenditoriali alternativi. Ciascuno di noi può così partecipare alla costruzione di un sistema finanziario più democratico, “in una prospettiva hacker, ovvero combinando un gesto di ribellione con un atto di ri-cablaggio creativo”. Scrive Scott: “Immergersi in culture che sostengono credenze diverse (dalle proprie, ndr) rompe l’equilibrio della nostra mente, introducendo punti di riferimento conflittuali che creano dissonanze cognitive. Ad esempio, negli anni 70, l’agente infiltrato Joseph Pistone (alias Donnie Brasco) si infiltrò così tanto nella mafia che ne incorporò la struttura cognitiva”. Questo, spiega Scott, sta alla base del diventare un “eretico”, come lo descrive Tommaso d’Aquino: qualcuno che riesce a guadagnarsi l’accesso ai dogmi e che al tempo stesso li sovverte. “Questo è diventare un hacker della cultura”.
Per usare la metafora dell'autore: “L’attuale regime (è) come un giardino ‘pubblico’ con un pericoloso livello di monocoltura, lisciviazione del suolo, e pieno di scarichi tossici di fertilizzanti sintetici. Una vibrante comunità di costruttori di alternative vi getterà dentro una bomba di semi (…) con l’obiettivo di creare folli ed avvincenti cluster di flora finanziaria”. In un’esplosione di proposte, Scott invita quindi gli “attivisti della giustizia economica” a unirsi - “anche tra persone con culture diverse” - a sporcarsi le mani e ad agire per indirizzare il denaro verso progetti di finanza sociale e ambientalepiuttosto che verso attività speculative: ad esempio lanciando un hedge fund specializzato in finanziamenti realmente alternativi o creando una rete di start up autofinanziate attraverso le piattaforme di finanza peer-to-peer o sviluppando sistemi di scambio alternativi, come il timebanking e così via.
“La Guida eretica alla finanza globale” è un racconto avvincente, originale e ricco di aneddoti e posizioni eterodosse, che riesce a rendere accattivanti tematiche spesso considerate ostiche. “La Guida Eretica - così lo definisce l'autore - è un menù degustazione, contenente vari e interessanti approcci alla riformulazione del sistema finanziario (…); di tanto in tanto anche io mi sono riletto per seguire i miei stessi consigli”.
“Ma il mio libro preferito sulla finanza - conclude Scott - si chiama Moby Dick. Ripercorre la storia di Ishmael, che si unisce a un gruppo eterogeneo d’investitori azionari non diversificati, ma energici, che sono alla ricerca di una balena bianca. Non sono nemmeno sicuri se la balena esista o se sia solo una proiezione della loro immaginazione. Se non potete leggere che un solo un capitolo, leggete quello intitolato ‘Pesce Legato e Pesce Libero’. Si concentra sui titoli di proprietà. Chiunque spende energia lanciando il proprio arpione nella balena può sostenere di possederla. Se il colpo va a segno, è un Pesce Legato. Se va a vuoto, è un Pesce Libero. Il capitolo termina con la frase: ‘E tu, lettore, che altro sei, se non un pesce libero e un pesce legato assieme?’ [...] forse è questo il punto. La finanza è un insieme di strumenti, tecniche e relazioni interconnesse, in attesa di essere hackerato. Come diceva Erich Fromm, ‘la creatività richiede il coraggio di lasciar andare le certezze’. Quindi va’ in alto mare, Ishmael. Fallo e basta”.
Con la prefazione dell’autore all’edizione italiana e un intervento di Andrea Baranes della Fondazione Finanza Etica, che ha contribuito alla realizzazione del libro.
“Il contributo di Fondazione Finanza Etica alla realizzazione di questo libro - spiega il presidente di FFE Andrea Baranes - si inserisce in una più ampia azione di educazione critica alla finanza, che parte dall’analisi dei problemi e degli impatti dell'attuale sistema finanziario, per proporre poi delle soluzioni e alternative. Il libro di Brett Scott va esattamente in questa direzione: punta a coinvolgere direttamente il lettore, non solo spiegandogli in maniera semplice cosa non funziona, ma spingendolo ad attivarsi in prima persona per cambiare le cose”.
Ha scritto del libro anche Tony Greenham, Head of Finance and Business alla “The New Economics Foundation”. “Il denaro è potere, ma lo è anche la conoscenza. Non si cambierà il mondo con le regolamentazioni, ma solo con la forza dei cittadini che hanno il potere di agire. Il libro di Brett Scott è divertente, ricco di informazioni e buone idee su come possiamo impegnarci e cambiare la finanza globale alle nostre condizioni”.
Afferma Ha-Joon Chang, economista e docente all’Università di Cambridge, autore di “23 cose che non vi hanno detto sul Capitalismo”: “Questo libro offre uno sguardo unico sul nostro sistema finanziario, basato sull’insolita avventura personale dell’autore: non solo ci fornisce una guida facile da usare per il complesso labirinto della finanza moderna, ma ci dice anche come utilizzarla e sovvertirla per scopi sociali e in modi innovativi”.
L'autore
Brett Scott, giornalista e attivista, si definisce “alternative finance explorer”: si occupa di campagne finanziarie e finanza alternativa, fondendo le esperienze dei movimenti ambientali e sociali, la nascita di start up, i derivati (è un ex-broker), la musica blues e l’antropologia economica. Ha lavorato, tra l’altro, su hedge fund, mercati delle materie prime, aspetti economici del cambiamento climatico e attività bancarie socialmente responsabili. È Senior Fellow del Finance Innovation Lab, tiene corsi all’University of the Arts di Londra e alla London School of Financial Arts. Ha scritto per The Guardian, Wired Magazine, New Scientist, The Ecologist, The New Internationalist, openDemocracy e This Is Africa (Financial Times).