Per cambiare davvero, servono cultura, valori profondi e una visione complessiva del mondo

Le leggi supreme, sacre e inviolabili del marketing hanno stabilito che la parola cambiamento è vincente. Noi che non siamo esperti di marketing (o almeno non di quel marketing che si impara spendendo un sacco di soldi in studi, master e simili ma senza poi avere nessuna vera esperienza pratica), ci eravamo arrivati già tempo fa; avevamo già capito che il cambiamento era necessario.

Per cambiare davvero, servono cultura, valori profondi e una visione complessiva del mondo

Forse ci eravamo arrivati ben prima di tanti altri, perché con le parole non vogliamo ingannare nessuno, quindi arriviamo alle cose per logica, per senso, per esperienza, non perché ci preme vendere qualcosa o fare chissà quali carriere. Infatti, spesso chi vuole ingannarci o venderci qualcosa ha poca fantasia e al massimo può copiare. Ma ormai la parola cambiamento non ha praticamente più alcun senso, è svuotata di ogni significato e usata per qualsiasi scopo. Così come le parole onestà, coerenza, ambiente, giustizia; ormai non significano nulla se chi le cita non ha dentro di sé valori, cultura e una visione complessiva del mondo che le incarni. Infatti, chi al giorno d’oggi è contro l’ambiente? Nessuno; pure i costruttori di una centrale nucleare ti dicono che sono per l’ambiente. Pure le multinazionali del petrolio e le industrie automobilistiche si presentano come paladini per l’ambiente. Chi non è onesto? Qualsiasi politico implicato nei maggiori scandali afferma di essere persona onestissima. Chi poi voglia puntare a qualche potere o posizione di prestigio racconterà tutto e il contrario di tutto ingannando se stesso e gli altri, pur di raggiungere l’obiettivo. Questo accade perché si dà per scontato che l’unica cosa che conta è il fine, i mezzi sono assai trascurabili e si usano tutti indifferentemente per garantirsi il fine. Tanto, cosa vuoi che  interessino aspetti come onestà intellettuale, coerenza, mantenimento della parola data... Robe per bambini romantici che non hanno capito come stanno le cose nel mondo dei “grandi”. 

Fatto sta che quel mondo sta andando a picco proprio per la mancanza di romanticismo e bambini che credono ancora alle favole. Quelle che tra l’altro ci raccontavano da piccoli in chiesa e ci dicevano che gli uomini erano tutti uguali, che dovevamo fare del bene, pensare agli altri in maniera disinteressata, che eravamo tutti figli di Dio, non importa se bianchi, neri, gialli, arancioni o a pallini. Ma poi si cresce e queste favolette si mettono da parte in nome dell’interesse privato, si inizia la battaglia della vita dove tutti sono contro tutti e l’unico obiettivo è arrivare, schiacciare, ingannare chiunque sia di intralcio al proprio successo, alla propria affermazione, grande o piccola che sia. E con crocefissi e rosari in mano si va alle crociate contro i diversi. La pubblicità e la società poi ce lo dicono costantemente: devi essere il numero uno, devi vincere, devi primeggiare, devi distruggere la concorrenza.  E più grande è il potere, il successo a cui si arriva e più si potrà fare e dire tutto e il contrario di tutto; tanto, se si ha abbastanza potere o visibilità da rimanere in piedi ugualmente nonostante le proprie evidenti balle, il problema non si pone.  La propria coscienza o dignità conta meno di zero nel palcoscenico che è ormai diventata l’esistenza. La coscienza è qualcosa che non si vede, a cui non si possono fare video da mettere in rete, quindi è come se non esistesse, anche se poi magari qualche prurito lo dà.

Diffidate di chi parla di cambiamento senza avere una solida cultura, senza una visione complessiva del mondo e senza valori sani e forti. Quei valori che sono l’antidoto alle balle di arrivisti e falsi, drogati dal potere e dalla sopraffazione dell’altro. Nulla di buono arriverà mai dagli stupratori delle parole. E finché ci saranno persone come l’ex presidente dell’Uruguay Mujica che, pur essendo passato per le pene dell’inferno e pur facendo politica cioè la cosa più sporca del mondo, hanno mantenuto parole, dignità e coerenza, vorrà dire che è possibile farlo in qualsiasi contesto e in qualsiasi situazione. Ma in quella persona c’erano appunto profondi valori, cultura e visione del mondo.

Qui il programma di "Cambiare vita, istruzioni per l'uso", la due giorni (9 e 10 giugno) che si terrà in Umbria con Paolo Ermani e Alessandro Ronca. Aperte le iscrizioni

P.S. Ringrazio l’amico Simone Perotti per le riflessioni comuni sulle tematiche trattate nell’articolo.

 

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