«Questa economia uccide più delle bombe! Marceremo per un'economia di pace e fraternità»

Flavio Lotti, portavoce del gruppo Tavola della Pace, lancia un appello che è anche una proposta concreta: convocare una nuova, grande Marcia PerugiAssisi “per un’economia di pace e fraternità” da tenersi domenica 11 ottobre 2020.

«Questa economia uccide più delle bombe! Marceremo per un'economia di pace e fraternità»

«L'economia mondiale sta diventando sempre più ingiusta e insostenibile: uccide più delle bombe, semina guerre e tensioni, alimenta la povertà, la disoccupazione e l'esclusione sociale. Con queste parole, il 12 ottobre 1997, più di centomila persone marciarono da Perugia ad Assisi invocando “un’economia di giustizia”. Da allora molte cose sono peggiorate»: la denuncia arriva da Flavio Lotti, portavoce nazionale del gruppo Tavola della Pace.

«La crescita vertiginosa delle disuguaglianze e delle ingiustizie è diventata la prima e più grave minaccia alla pace nel mondo - prosegue Lotti - Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico che ci sta investendo sono le conseguenze più evidenti di questo disastro planetario. Dopo cinque decenni di negoziati e accordi, una nuova, spaventosa, corsa al riarmo nucleare sta minacciando l’annientamento della vita sulla terra. Un’altra economia è necessaria e urgente. Un’economia di pace e fraternità, fondata sul disarmo e la sostenibilità. Per costruirla serve una mobilitazione straordinaria che contribuisca a rafforzare ed estendere il lavoro di tutti quelli che stanno cercando di percorrere le vie del cambiamento, analizzando i problemi, avanzando proposte politiche, realizzando esperienze di economia civile, circolare, sostenibile, sociale e solidale, di comunione, del bene comune, della conoscenza aperta».

«Per questo - aggiunge Lotti - abbiamo deciso di convocare una nuova, grande, Marcia PerugiAssisi per un’economia di pace e fraternità da tenersi domenica 11 ottobre 2020. La preparazione di questa Marcia, che si salderà con tante altre iniziative nazionali e internazionali, ci dovrà servire a illuminare ed estendere le esperienze positive che si stanno portando avanti nelle nostre città e ad affrontare assieme i problemi che ancora non sono stati risolti. Siamo infatti convinti che lavorare, studiare, progettare, camminare assieme verso Assisi sarà un prezioso “generatore di pace”. Per questo contiamo sul contributo attivo della tua organizzazione».

«Pensiamo al dramma della disoccupazione e ai tantissimi giovani che non riescono a trovare un’occupazione sicura e dignitosa. Pensiamo a tutti gli adulti che vengono continuamente espulsi e scartati dal processo produttivo - è ancora Lotti - Pensiamo alle donne e agli uomini che lavorano tutto il giorno, spesso in condizioni umilianti, senza riuscire a portare a casa un reddito dignitoso. Pensiamo agli anziani costretti in miseria dopo aver sacrificato la vita al lavoro. Il lavoro è un diritto fondamentale. Il fondamento della nostra Repubblica. Eppure manca una politica per assicurare a tutti e a tutte un lavoro dignitoso».

«La crescita vertiginosa delle disuguaglianze e delle ingiustizie è diventata la prima e più grave minaccia alla pace nel mondo. Le guerre economiche, finanziarie e monetarie che ogni giorno si combattono all’insegna della competizione selvaggia stanno distruggendo la vita di centinaia di milioni di persone e di intere comunità, tessuti sociali e produttivi - spiegano dal coordinamento nazionale della Tavola della Pace - Terre, acque, animali, minerali, materie prime, risorse naturali ed ecosistemi vengono sfruttati e devastati costringendo milioni di persone ad abbandonare tutto e scappare. Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico che ci sta investendo sono le conseguenze più evidenti di questo disastro planetario. Ma in pericolo sono anche le principali conquiste degli ultimi 70 anni e le istituzioni democratiche costruite per promuovere la pace e il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti».

«Dopo cinque decenni di negoziati e accordi, una nuova, spaventosa, corsa al riarmo nucleare planetario sta minacciando l’annientamento della vita sulla terra. Armi terrificanti, sempre più potenti e sofisticate, si stanno sviluppando e diffondendo nel mondo bruciando più di due trilioni di dollari all’anno. La produzione e il commercio delle armi, che impegna direttamente anche il nostro paese, continua a fare stragi quotidiane di vite umane nell’indifferenza generale. Così non va e non può continuare. Se le cose non cambiano profondamente, ci ritroveremo ancora più impoveriti, impauriti e ricattati a dover affrontare le terrificanti conseguenze di problemi enormi fuori controllo. Crescerà il numero delle persone disperate, scartate dai processi produttivi, senza reddito, condannate a sopravvivere in un clima di guerra permanente e di crescenti sofferenze e frustrazioni, in un ambiente dilatato ma sempre più degradato, facili prede della malapolitica e della malavita».

«Un’altra economia è necessaria e urgente. Un’economia di pace e fraternità, fondata sul disarmo e la sostenibilità. Costruirla non sarà facile ma non è nemmeno impossibile - proseguono dalla Tavola della Pace - Molte persone, gruppi, organizzazioni e istituzioni, dentro e fuori il nostro paese, stanno cercando di percorrere le vie del cambiamento, analizzando i problemi, avanzando proposte politiche, realizzando esperienze di economia civile, circolare, sostenibile, sociale e solidale, di comunione, del bene comune, della conoscenza aperta. Un nuovo movimento di pace è necessario e urgente. Un movimento fatto di persone che la pace non si limitano a chiederla, a invocarla, ma s’impegnano a “farla”. Perché è ormai chiaro che ogni cosa che facciamo, in ogni momento della giornata, può costruire pace o alimentare conflitti, tensioni, violenze. In ogni città apriamo un cantiere di pace, un cantiere del cambiamento, inauguriamo nuovi laboratori di studio e confronto con chi è disponibile, illuminiamo le esperienze positive e rendiamole sempre più efficaci e contagiose, affrontiamo assieme i problemi che ancora non sono stati risolti, condividiamo le idee e le proposte. Lavorare, studiare, progettare, camminare assieme verso Assisi sarà un prezioso “generatore di pace”. Non ci sarà mai vera pace se non riusciremo a costruire un’economia di pace e fraternità, rispettosa della dignità e dei diritti di tutti e di tutte. Facciamolo insieme».

 

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