Vivere in yurta: la battaglia di una famiglia contro la burocrazia italiana

Il sogno di Barbara è quello di costruire, su un terreno edificabile di proprietà, una yurta da usare come abitazione per sé e per i figli e una seconda yurta da utilizzare come B&B. La yurta è un'abitazione ecosostenibile, molto sicura e confortevole, ma la burocrazia italiana non sente ragioni. Ecco la sua storia.

Vivere in yurta: la battaglia di una famiglia contro la burocrazia italiana

La storia che vi raccontiamo è quella della lunga battaglia di una famiglia torinese contro la burocrazia. La famiglia di Barbara Bertinetti è composta da due adulti, due bambini di 10 anni e 5 anni e tre gatti. Nel 2010, desiderosa di trasferirsi in montagna, Barbara acquista un lotto di terreno edificabile a Brosso, in Valchiusella (provincia di Torino), con l'intenzione di costruirvi una casa ecologica in legno. Ottenuti i permessi dal Comune, cominciano i lavori di costruzione, ma i problemi arrivano quando, per poter completare il progetto, Barbara è costretta a chiedere un mutuo. Sono diverse le banche interpellate e tutte negano il mutuo, sia perché Barbara non ha un lavoro dipendente e, tanto meno, a tempo indeterminato, sia perché la casa in costruzione non è in muratura, ma in legno. “Abbiamo chiesto ed ottenuto dal Comune il permesso e abbiamo cominciato i lavori utilizzando i nostri risparmi. Ma, ad un certo punto”, spiega Barbara, “diventato piuttosto oneroso proseguire il progetto, abbiamo avuto bisogno di chiedere un mutuo che, però, ci è stato più volte negato. Questo perché è sempre più difficile, in particolare per i commercianti, avere accesso al credito, se non offrendo garanzie stratosferiche. Ma, volendo fortemente andare ad abitare a Brosso, abbiamo proposto al Comune di installare una yurta”. Per poter lasciare la casa in affitto a San Francesco al Campo (dove tutt'ora la famiglia risiede) e abitare finalmente sul terreno di proprietà, Barbara chiede al Comune di poter collocare temporaneamente, sopra il seminterrato dell'abitazione, che nel frattempo era già stato ultimato, una yurta di circa 10 metri di diametro, attraverso la quale si potrebbe accedere direttamente al seminterrato e utilizzare i servizi igienici. “Volendo andare ad abitare sul nostro terreno e volendolo fare a breve scadenza (abitiamo in affitto), abbiamo ripensato ad una bellissima esperienza fatta, anni fa, in una yurta. La yurta è un'abitazione tipica dei popoli nomadi dell’Asia ed in particolare della Mongolia, il cui nome significa “casa ricoperta di feltro”. Si può erigere e smontare in poche ore, ma, nonostante questo, è una abitazione salda, che protegge i suoi abitanti dai forti venti e dai rigidi inverni delle steppe asiatiche. Inoltre”, continua Barbara, “abbiamo chiesto di poter mettere nel nostro terreno una seconda yurta da utilizzare come Bed& Breakfast, per dare inizio ad un'attività turistica”. In questo modo, la nuova attività turistico-ricettiva avrebbe garantito a Barbara le risorse economiche per poter completare la sua casa ecologica. Nella richiesta di autorizzazione, Barbara ha esposto al Comune tutte le sue ragioni: da un lato economiche, “perché non possiamo costruire la casa in legno senza un mutuo, mentre le yurte sarebbero subito alla nostra portata”, e dall'altro ecologiche, “perché la yurta è una abitazione in perfetta armonia con la natura (come vorremmo vivere noi) e non è costituita da materiali inquinanti, che possano danneggiare l’ambiente”. Inoltre, ha ribadito il carattere temporaneo della yurta di 10 metri di diametro, in quanto restava ferma l'intenzione della famiglia di smontarla, non appena fosse stata in grado di completare la costruzione della casa in legno. Ma la risposta del Comune è stata negativa e le motivazioni sono sostanzialmente due: da un lato, il Piano Regolatore non contempla abitazioni come la yurta o similari e, dall'altro, prevede che tutte le nuove abitazioni siano inserite in modo “armonico” nel paesaggio circostante. A questo proposito, il Sindaco di Brosso, Mauro Nicolino, ha dichiarato alla stampa locale: “Abbiamo dovuto dire no, perché il Piano Regolatore vigente non prevede quel tipo di abitazioni. Tra l’altro, una struttura ricettiva come il B&B richiede il rilascio dell’agibilità ed è chiaro che per quella tipologia di tende provvisorie, non poteva essere concessa. Insomma, non ci sono i requisiti minimi per concedere loro i permessi”. “Ad un mese dalla richiesta”, puntualizza Barbara, “ci arriva una lettera di 'non accoglimento' della nostra proposta su tutti i fronti. Addirittura, ci è stato vietato di installare una seconda yurta da utilizzare come B&B, anche qualora riuscissimo a costruirci una 'vera' abitazione in legno o in mattoni. Prima di questo secco diniego (senza nemmeno valutare il progetto insieme a noi), eravamo fiduciosi di poter fissare un nuovo incontro, per discutere serenamente della nostra proposta, disposti anche a modificare, se necessario, alcuni particolari della costruzione”. “La yurta si presta molto ad un utilizzo turistico, per chi vuole provare l’esperienza di soggiornare in un'abitazione antica e moderna allo stesso tempo, realizzata con forme e materiali in armonia con la natura. Abbiamo mostrato raffigurazioni di yurta perfettamente integrate nell’ambiente montano, quale è il luogo dove l’avremmo costruita. Abbiamo parlato del possibile richiamo turistico, che secondo noi ha un buon potenziale di riuscita (basta fare una piccola ricerca sul web, per scoprire che il Portogallo conta quasi 20 B&B in yurta, mentre la Francia ne ha addirittura 40)”. In tutto il mondo, esistono oggi versioni ultra-moderne e molto confortevoli della yurta tradizionale, realizzate con materiali ecosostenibili e traspiranti, tali da renderla una casa molto stabile, salubre e decorosa. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono molte persone che vivono in yurta e le esperienze di questo tipo si stanno diffondendo anche nel vecchio continente, soprattutto nel nord Europa. Ma non è tutto. Riguardo ai permessi di agibilità per i B&B, va detto che in Italia esistono almeno 3 strutture ricettive mettono a disposizione dei clienti proprio le yurta. Si trovano rispettivamente a Montescudaio (Pisa), Fabriano (Ancona) e Cravanzana (Cuneo) e si tratta di attività turistiche esistenti e funzionanti e, di conseguenza, debitamente autorizzate. Ciò che colpisce di più nel lungo racconto di Barbara è, forse, la mancanza di una visione lungimirante di questo piccolo Comune di montagna “con un tasso di spopolamento incredibile. Gli abitanti sono poco più di 400 e, solo nel piccolissimo centro abitato, si possono contare almeno 20 cartelli “vendesi” nel raggio di 200 metri. Speravamo che regolamenti paesaggistici e leggi comunali potessero far sì che un Comune sempre più spopolato accogliesse una famiglia desiderosa di viverci e di instaurare una piccola attività economica. Speravamo ci fosse la voglia e la forza scommettere su di noi e, perché no, di dare vita insieme ad un esperimento basato su un tipo di abitazione antica, ma rivista in chiave moderna, che potrebbe essere una valida soluzione come abitazione a basso costo e minimo impatto ambientale”. Da anni si parla di forme abitative che siano il più possibile ecologiche ed eco-sostenibili, che non siano invasive, ma perfettamente integrate nel paesaggio circostante. Si parla tanto di spopolamento delle nostre montagne, del fatto che quasi nessuno abbia la voglia, o i mezzi, per creare attività economiche o turistiche, ma - nonostante esistono in Italia numerosi esempi di Comuni virtuosi - pare che molte amministrazioni locali facciano ancora troppo poco per incentivare il ritorno della popolazione e delle attività economiche sul territorio montano. E l'epilogo di questa vicenda, purtroppo, non sembra destinato ad un lieto fine: “Siamo delusi. Il Sindaco ci ha chiuso la porta in faccia. Anche se, in futuro, dovessimo fare una casa in muratura o legno, non ci permetterebbe comunque di mettere una yurta nel giardino. Abbiamo abbiamo scritto al Sindaco chiedendogli un nuovo colloquio (visto che al telefono non si fa trovare) e non ci ha nemmeno richiamato. Quindi, siamo stati costretti a mettere in vendita il terreno con il seminterrato. Il nostro è l’ennesimo cartello 'vendesi' tristemente visibile passeggiando in paese”. Eppure, Barbara non intende rinunciare al suo sogno e lancia un appello, che inoltriamo a tutti i lettori de Il Cambiamento: “Siccome permane la nostra intenzione di abitare in una yurta e di avviare un eco-campeggio in yurta, vorremmo chiedere agli eco-villaggi già esistenti se hanno la possibilità (e l'intenzione) di accoglierci, sia come famiglia, sia come progetto". Chi di voi desidera contattarla, può scriverle all'indirizzo info@smagatto.it.

Commenti

Io vivo in provincia di Imperia, e ho tante amiche che vivono in yurta. Se ti fa piacere, posso metterti in contatto con loro che sapranno spiegarti meglio di me cosa occorre fare dal punto di vista burocratico. Di terreni da comprare, mi risulta che ce ne sono parecchi da queste parti. Ti auguro buona fortuna!
Deborah, 12-03-2013 10:12
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marilena, 12-03-2013 01:12
Non disperare Barbara, devi pazientare in attesa che anche a Brosso arrivi un Sindaco "illuminato" targato M5S.
Davide, 12-03-2013 01:12
Deborah grazie, scrivimi pure!! info@smagatto.it
Barbara, 12-03-2013 02:12
Salve, Io Sono Gaetano, un ragazzo 29enne pugliese, vorrei riferire alla signora Barbara, che qui a cisternino c sono persone che abitano in yurta e anche chi le vende, ma si può comprare un pezzo d terra anche nei paesi limitrofi d cisternino ... ciao piacere
Gaetano, 12-03-2013 06:12
Deborah di Imperia..anch'io vorrei info...le posti? grazie
Paola, 16-03-2013 07:16
Si come no aspetta il movimento 5 stelle, te la vengono a costruire loro con le manine oneste che oramai conoscono tutti...Vergogna fare propaganda anche in una situazione come questa, non siete diversi dagli altri, anzi...
Beppe, 17-03-2013 02:17
si aspetta come dice davide che arrivino i m5scazzi cosi provvederanno subito a tassarti la yurta e poi a darti l'autorizzazione anche perche a parma hanno dimostrato cosa sanno fare portare le tasse ai massimi consentiti e il dig. marco si dovrebbe vergognare a utilizzare questo per far politica proprio uguali a i vecchi ma poi non capisco se lo pagano
carlo, 02-04-2013 10:02
ciao a tutti, anche noi in provincia di padova stavamo per comprare un terreno per potervi mettere una yurta o una casa mobile ma alla fine il comune non ce lo pemette...vorrei capire perchè in altri posti d'Italia questo è possibile
Margareth, 03-04-2013 06:03
Ciao,io vivo a Sanremo,ho letto il commento di Deborah e vorrei conoscere le tue amiche che vivono in una yurta.È il mio sogno ma ho sempre temuto l'ostilità del comune verso queste abitazioni.
Michela Veg Barbi, 27-04-2013 09:27
Ho ricevuto l'e-mail da Gisella Corgnier segretaria dell'Associazione Pietra su Pietra ; condivido e riscontro nella professione le difficoltà burocratiche Comunali , vado oltre sono volontà politiche locali , un impedimento alla libertà dei cittadini considerando che in alcuni paesi tipo di costruzioni diverse da quelle storiche tradizionali sono consentite esempio anche le case in legno ed in terra cruda. Purtroppo noi compreso il sottoscritto essendo un operatore del settore stiamo distruggendo con norme dettate dal sistema e pertanto diventa difficile proporre architetture diverse . Vorrei invitarla al seminario sull'architettura Alpina per il giorno 15 Maggio ore 9 presso il Liceo Artistico di Castellamonte con la presenza dei Docenti del politecnico di Torino , forse potremmo esporre il problema e magari trovare delle soluzioni. tel. 3381918617
Arch. Pietro Battista Monteu cotto, 09-05-2013 10:09
Ciao sono un'altra pazza che si appresta ad andare a vivere in yurta, non so come farò ad affrontare tutto, ma è certo che mi son stufata di chinare il capo e lasciare che dei disgraziati mi prendano in giro. Lavoro nel sociale onestamente e con passione, tante ore e km e alla fine uno stipendio pessimo per il caro vita di questo paese. Vogliono impedirmi/ci di vivere con garbo nella natura, in una casa che mi/ci permetterebbe di vivere meglio sotto tutti i punti di vista? no non credo che sarà facile, ma sono certa che ce la metterò tutta. Per Deborah posso avere info sulle persone che ci vivono ad imperia? Barbara forza che ce la facciamo in un modo o nell'altro, forza! ciao
Manuela, 15-05-2013 10:15
http://www.subito.it/terreni-e-rustici/a-corio-torino-63903546.htm lei dice che è possibile installare ela yurta, se volete verificare. Massima solidarieta'!! Saluti
franco, 22-05-2013 12:22
non credo si debba chiedere il permesso per parcheggiare una roulotte o un camper sul proprio terreno, forse può essere fatta una comunicazione, ma se la tenda è nomade è come un camper, non è nemmeno assimilabile a una casa di legno. Non riesco inoltre a immaginare quale legge possa impedirle di vivere come le popolazioni della mongolia, mi saluti tanto il suo sindaco e gli dica da parte mia: "è la globalizzazione bellezza"!. in via Pirelli a Milano ho visto con i miei occhi diverse persone di giorno e di notte ormai stabilmente.abitare in cartoni sotto i portici, sicuramente non hanno chiesto il permesso a Pisapia che lo avrebbe negato perchè il piano regolatore non prevede questo tipo di sistemazione abitativa!
elisabetta, 06-06-2013 12:06
Sarebbe bello vivere in armonia con la natura, a basso impatto e con una spesa minima. Nel cesso Italia questo non è possibile. Le soluzioni in questo splendido paese sono sempre e solo due: ILLEGALITA' o EMIGRAZIONE. Io ho scelto la seconda e quando arriverà il momento di vivere in campagna con una soluzione abitativa alternativa o di far partire una piccola attività... questo non accadrà in Italia, lo stato italiano da me non avrà mai più un centesimo di entrate, né da tasse, nè derivanti da attività economiche. Preferisco contribuire a pagare lo stipendio alla Regina Elisabetta che sudare e arrabbiarmi contro un paese infame, arretrato e MORTO. nelsegnodelnocciolo.blogspot.com
Riccardo Freeman, 15-06-2013 04:15
Ormai non ci sono parole per chi rappresenta la casta politica, sono loro che continuano giorno dopo giorno a farci vergognare di essere italiani.
luigi, 20-06-2013 12:20
Barbara sei una grande! io e mia moglie stiamo per fare la stessa scelta, e...lo faremo! ora stiamo in campagna (comprato solo 3 anni fa) e ce ne vogliamo andare isolati in montagna. se andasse storta e ci denunciassero noi ricorreremo al TAR e per 10 anni la tiriamo lunga. il problema che vediamo come più grave non è il comune, sono i vicini, noi ne abbiamo una che ha già denunciato quello che ci sta dietro perchè la sua siepe superava di 10 cm i due metri prescritti e per una piscinetta installata sul proprio giardino di 2500 metri. tutto nemmeno visibile dalla abitazione della vicina psicotica. nello stesso tempo la psicotica ha potuto installare un telone stile veranda da camper di 8 metri direttamente sulla casa imbruttendo alla grande la facciata della casa colonica che condividiamo. misteri del regolamento comunale: una tenda in giardino no ma una veranda a striscioni stile SALUMERIA su un casolare colonico dell'800 si... (???) Quindi, NON ci aspettiamo sostegni politici, adoperiamo le armi che abbiamo nella loro stessa lingua, nel caso denunciamo il sindaco per non aver dichiarato la casetta del cane. infine, mi trovo allineato al 200% con il tema PAESE Italia, qui è molto vantaggioso essere zingari e delinquenti che onesti cittadini. PS: un mio ex collega, incredibile, è espatriato, ed è tornato nullatenente in italia, ora figura come zingaro, gira col SUV e ha la barca. va te a capire. all'università, io figlio di operaio avevo i buoni mensa a costo massimo, il mio vicino di banco veniva in Porsche Cayenne e aveva i buoni gratis in quanto suop padre imprenditore dichiarava meno tasse di mio padre operaio in fonderia di ghisa. io lavoro con l'estero e per certo in GERMANIA; FRANCIA; UK; USA; non è così.. ciaoo e buona YURTA!!!
Massimo da Bologna, 02-09-2013 12:02
Sto pensando da un po' di tempo ad andare a vivere in yurta....ho saputo che a Bologna c'è un gruppo che si è costituito per portare avanti questo progetto...qualcuno ho notizie in merito? Vorrei mettermi in contatto per confrontarmi con loro... Grazie mille...di cuore...
Giovanni, 10-09-2013 03:10
Ostacolare soluzioni alternative, di cui il pianeta e l'umanità ha urgente bisogno, la yurta, la casetta in legno talmente spartana da non abbisognare (in concreto, a buon senso, non parlo per legge, mettiamo la legge da parte un attimo, parliamo a buon senso per ora) di un rigido controllo di congruità, posta su terreno di proprietà agricolo o edificabile, persino il camper... tutte cose che sono la punta dello stesso grande iceberg: il "sistema Italia", peraltro inserito nel sistema mondiale che a sua volta ancora perlopiù ostacola le energie alternative il disinquinamento e tanto altro per via degli interessi economici esistenti in mano a persone e lobby potenti. Io non entro nel dettaglio umano e tecnico della vicenda yurta, in cui mi sento pienamente solidale con Barbara e - pur senza conoscerlo e senza poter dire peggio - oso immagino già che faccia possa avere quel sindaco, da burocrate vecchia maniera oppure da vittima di influenze più forti di lui, che lo attorniano e lo ostacolano dall'interpretare la legge con la lungimiranza che gli sarebbe possibile. Non entro nel dettaglio specifico ma invece mi permetto un discorso più ampio. Ho vissuto molti anni all'estero, e dove ho vissuto anche là ci sono storture e leggi, ma sono storture perlopiù derivanti da tradizioni o regole rimaste come rimasugli del passato, quando quelle regole avevano più senso, non sono le storture create da nuove regole o create concependo male quelle nuove regole nel loro integrarsi alle vecchie, come succede qua. Una differenza fondamentale. Qua le storture spesso vengono aumentate anziché essere residuali. Inoltre, anche all'estero - parlando di area UE e Nato - ci sono le regole e spesso rigide, magari più che qui in certe cose (più spesso utili), e regole recenti intendo, ma hanno un obiettivo più frequentemente buono, sono più chiare e semplici, più facilmente e rapidamente appellabili e servono e sono applicate con maggior buon senso, ma perché l'obiettivo sottostante, il vero obiettivo è diverso: l'obiettivo là è prevalentemente quello che qua è solo di facciata, cioè quello di beneficiare i cittadini, che sono i veri destinatari, il vero Re. Qui invece i cittadini la maggioranza sono sudditi, volenti o nolenti, comunque sono ormai abituati così e hanno bisogno di essere obbligati per rispettare le regole; un po' perché - ormai logicamente - non credono che siano a loro beneficio o sensate (a torto o a ragione nel singolo caso è da vedere, ma non importa nel discorso) e poi perché così facendo i cittadini si credono furbi, e invece proprio questo si è rivelato un boomerang. Questa mancanza di senso civico è tornata a punire chi la perpetra, o comunque anche lui oltre che, peggio ancora, i suoi concittadini onesti con più senso civico. L'Italia, dove sono tornato per motivi di famiglia e che sto preparandomi a lasciare, è diventata invivibile peggio di prima per via della situazione economica ma non solo. E' un Paese in coma prima per civiltà che per economia, soffocato e accecato anche da continue notizie nere e da continui scandali gonfiati ad arte a fini di lucro giornalistici e a scopo manipolatorio, e dalla logorrea dei dibattiti che in teoria servono ma invece qui spesso servono più che altro a far credere che si sta facendo qualcosa per risolvere i problemi mentre poi non si fa quasi niente, anzi proprio per agevolare il non fare poi niente, distraendo l'attenzione dall'azione alle parole, come se queste ultime potessero sostituirla a tempo indefinito. E la gente non ha la forza e i mezzi per ribellarsi perché il nemico (burocrazia anzitutto) è sfuggente e impersonale e perché manca vera libertà. La libertà è apparente, fumo negli occhi. Sono stati bravi a imbrigliarla (credo soprattutto a partire da Gelli & co.) e imbrigliare i cittadini in mille leggi che hanno lo scopo primario di controllare ma intanto spillare soldi al cittadino e/o farlo desistere da iniziative fuori dalle righe (yurte e quant'altro) o che non portino lucro a...loro (chi si sa o vediamo dopo). La yurta non inquina, non richiede un progetto che debba sottostare a piano regolatore e conformità perché è molto semplice e non pericolosa? Fin troppo semplice e innocua. Ma appunto per quello che non gli va bene! Si rischia fra l'altro che altri cittadini vi ricorrano! Molto pericoloso... . Per quello che, come in tante altre cose, quando preferiscono, interpretano unilateralmente le (presunte) regole in modo tipicamente restrittivo: "tutto quello che non è espressamente menzionato nella regola non è consentito", anziché "...è consentito perché non chiaramente o espressamente vietato nella regola (in attesa eventualmente di vietarlo)". Perché tu devi solo pagare, pagare e pagare, pagare tasse, pagare autorizzazioni comunali statali e compagnia bella, pagare tecnici convenzionati e collegati a loro, bolli e tutto quanto. Sennò non gli fa comodo. La yurta costa anche poco o possiamo farcela quasi da soli? Peggio ancora! Gravissimo! Questo non è affatto un bene per loro: ci perdono le banche ammanicate o amiche che non possono schiavizzarti coi mutui (che adesso per giunta non danno neanche più) e poi ci perdono le imprese di costruzione (a loro volta più o meno con le mani in pasta) e tante altre cose annesse e connesse. Capito? La democrazia reale, non quella formale, qui è stata da tempo spogliata della componente libertà, ma anche di gran parte della componente democratica. E' talmente evidente che si fatica a vederlo: la gente vuole cambiare delle cose, tante cose e da parecchio tempo, la gente onesta dico, ma non ci riesce, non può riuscirci, perché non ha potere, quindi il potere del popolo, la "democrazia" non è reale qui. Qui con la regola fermano gente onesta che fa cosa buona e giusta, la famigliola della yurta, mica i criminali, soprattutto altolocati (che invece altro che yurta...). Non bisogna uscire dalle righe del sistema, quello conta più di tutto per chi decide qui. Avrebbero detto di sì alla yurta se avessero trovato nella legge come far pagare allo Stato gran parte di quel che risparmi prima e dopo per realizzare il progetto, e potendo far pagare anche chi vi imitasse un indomani. Quando troveranno il modo di spillare soldi legalmente, ti autorizzeranno. Molti vorrebbero una rivoluzione ma non sanno da dove cominciare e hanno paura di esporsi, altro che storie. Ti inimichi gente potente o cadi in un debito (Equitalia e non solo...) e qui sei finito o affronti anni di tribunali perché oltretutto la giustizia è lenta. E senti che la paghi tu sulla tua pelle fra tante procedure ma non smuovi il dinosauro. E' fatto apposta per far desistere. Qui le regole esistono non per agevolare e migliorare la convivenza ma per vessare il cittadino, o comunque così vengono interpretate o applicate, a favore di una casta burocratica e di quelli che grazie a conoscenze politiche soldi e furbizia sanno aggirarle. E soprattutto della mafia ormai riciclata fra i colletti bianchi. La vera piaga italiana che il nord non ha saputo respingere ma anzi ha affinato. La complicazione delle regole, col pretesto o credendo che regolamentare di più tuteli meglio, è intenzionale fa comodo è funzionale a mantenere questo potere vessatorio; anziché venire frequentemente riscritte da capo, in Italia le varie leggi si aggiungono alle precedenti creando rinvii complicati alle precedenti, spesso incompatibili o prone a varie interpretazioni che però al cittadino richiedono avvocati (che a loro volta spesso cercano di fregare magari anche perchè tassati troppo o per via di procedure costose di soldi che vanno guarda caso allo Stato), mentre il burocrate può imporre direttamente la sua interpretazione e sta a te impugnarla per anni... . La cosa più facile, siccome non si vive 200 anni, è emigrare, e magari anche la migliore anche per altri che restano.. . Scusate il tono amaro ma è così, non potremo cambiare ma forse svegliandoci tutti dal torpore, un giorno i nostri figli sì, spero senza una guerra...
Gianni, 20-09-2013 01:20
ringrazio tutti per i commenti, purtroppo per come è fatat la pagina non posso rispondere in privato a chi non ha messo mail o indirizzi, quindi ringrazio tutti insieme e se qualcuno vuole avere info su come staimo procedendo mi scriva in privato, la mail è nell'articolo. e buona yurta a tutti, ce la faremo!!
Barbara, 06-10-2013 03:06
Siamo in Italia per cui quando ci si trova di fronte a questi casi, occorreva costruire la Yurta e poi attendere che sia l'amministrazione Comunale a muoversi. In questo modo non è il cittadino a dover bussare alla porta di un Sindaco che si rende irreperibile, bensì il contrario! Saluti
Vincenzo, 17-11-2013 09:17
Complimenti per l'idea che trovo eccezionale. Oltre ad essere una soluzione ecologica sostenibile credo che la Yurta sia molto più salubre di un qualsiasi appartamento tradizionale in cemento o mattoni. il fatto poi di erigerla in un comune a grande spopolamento dovrebbe far brillare il Sindaco in questione che però essendo di strette vedute non vede in questa vostra iniziativa una possibilità di popolamento e di lancio turistico. Peccato e peggio per lui nonchè per il comune ma ahimè e purtroppo anche per voi che avete visto vanificare i vostri sforzi. fa tristezza e sconforto constatare che la bieca burocrazia ha la meglio sull'iniziativa e il buon senso. Forse è vero che abbiamo il governo che ci meritiamo anche se a volte quello che ci affligge e molto di più di quello che possiamo sopportare. Tornando alla Yurta , sarei curioso di sapere dove sono questi villaggi che ne ospitano anche se in numero esiguo. potrei anche pensare di unirmi a questo stile di vita. ci sono siti dove si impara a costruirne una o ad acquistarla. e in questo caso qualè è il costo per una di dimensioni come sopra descritto, cioè 10 mt di diametro? facendo il calcolo della superficie dell'area mi risulta 78,5 mt quadrati, non male? lascio la mail e se avete suggerimenti vi ringrazio. saluto accompagnandovi con tutta la mia solidarietà ciao Carlo
Carlo Cattaneo, 29-01-2014 03:29
condivido tutto quello che ha scritto Carlo, sono anch'io dell'idea che sarebbe bellissimo poter attuare il vostro progetto, è uno stile di vita che piacerebbe anche a me per cui se mi dite dove e quando io mi unisco per poterlo rendere realizzabile. non arrendetevi
elide aldeni, 17-02-2014 07:17
è una idea fantastica ma forse il piemonte non ha lo spirito adatto a queste iniziative
marzia, 10-03-2014 09:10
Ho letto sul sito: http://www.ilcambiamento.it/bioedilizia/vivere_yurta_battaglia_famiglia_contro_burocrazia_italiana.html delle vostre peripezie e vi propongo la mia simpatia e sostemgno morale alla vostra battaglia anche con una catena di sostenitori via internet e messaggi molteplici da inviare alle varie personalità del posto. Sono Italo Magos nome di origine greca, ma nato in Italia a Vicenza nel 1934 da genitori amanti dell'talia da cui il mio nome, sono un ex ricercatore scientifico nel campo dei fulmini e alte tensioni, presso il Cesi, docente di edilizia biologica presso vari enti, ancora oggi insegno yoga da 40 anni, docente di belle arti dei simboli presso Umanitaria di Milano, ho fatto dure battaglie ecologiste negli anni 80. Siti miei o con citazioni: www.Yogaapaia.it; www.lavitacontinua.it; www.CESIamarcord.it www.baffomania.it vedere anche su You Tube e Google al mio nome e cognome. La cultura ha bisogno di persone attive perchè siamo un animale culturale. Non perdetevi d'animo. Ciao
Italo Magos, 25-04-2014 10:25
cambiando prospettiva... nomad green project - il "damu" di Lampedusa www.etnia.it cordialmente paolo
Paolo, 01-06-2014 11:01
Ciao, com'è finita poi, ce l'avete fatta? Per chiunque sia interessato, so che Corrado ha installato delle yurte, forse potrebbe darvi informazioni... http://www.casacorra.com/gallery.html In bocca al lupo a tutti!!
Sus, 09-06-2016 03:09
Buongiorno, ma le "yurta" non rientrano nelle abitazioni mobili? e come tali io so che non anno bisogno di nessun permesso,..o no, un'altra cosa, sulle yurta, si paga l' ICI? dopotutto, è piu o meno una capanna, o una tenda, grazie
gaetano lombardo, 24-06-2017 09:24
Bungiorno Debora, potrei avere anche io indicazioni su come chiedere al comune l'utilizzo di una yurta? Vorremmo istallarla sulla nostra terra.Il mio email é viochou@hotmail.com Grazie infinite
viola Tomei, 21-05-2019 05:21
Buongiorno a tutti! Io sono Ungherese e come sapete noi siamo nati nella yurta. ( unni) in Ungheria sono già tante famiglie che vivono cosi , anzi addirittura ci sono per i ragazzi campi estivi per conoscere questo modo di vivere. Il mio carissimo amico costruisce la vera originale jurta kazah e mongolia. con ogni lusso... bagni compresi. molto economico. esistono quelli estivi e quelli invernali. Lui vende anche nel campeggi (a posto di roulotte) . se volete contattatemi e vi mando le foto e prezzi. robertapallets@gmail.com
roberta racz, 09-07-2019 09:09
Ciao Barbara, abbiamo lo stesso sogno....ci sei riuscita? orsililoredana@gmail.com
loredana orsili, 07-07-2020 11:07

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