di
Giancarlo Tarozzi
01-12-2010
In questo periodo sto sperimentando con molto interesse l'utilizzo di brani musicali che, grazie a frequenze inserite in essi, inducono in maniera automatica stati mentali diversi da quello ordinario, definito 'beta'.
Ecco che diventa allora possibile, in breve tempo, per prima cosa entrare ed uscire a piacimento dalla condizione 'Alfa', che caratterizza il rilassamento, una condizione indubbiamente molto meno stressata e stressogena, per poi arrivare alle onde ancora più lente, 'Theta' e 'Delta'.
In questo periodo sto sperimentando con molto interesse l'utilizzo di brani musicali che, grazie a frequenze inserite in essi, inducono in maniera automatica stati mentali diversi da quello ordinario, definito 'beta'.
Ecco che diventa allora possibile, in breve tempo, per prima cosa entrare ed uscire a piacimento dalla condizione 'Alfa', che caratterizza il rilassamento, una condizione indubbiamente molto meno stressata e stressogena, per poi arrivare alle onde ancora più lente, 'Theta' e 'Delta'.
Una breve ricerca su Google può permettervi di ricavare tutte le informazioni che vi servono su queste condizioni delle onde cerebrali. Quello che è interessante è che uno dei risultati delle pratiche meditative, dopo molti anni continui e regolari di esercizio, è proprio la capacità di mantenere la propria consapevolezza in condizioni quali Theta o Delta.
Grazie alla musica, grazie ai suoni, ecco che negli ultimi anni è stata aperta una strada più diretta ed immediata.
Già, la musica... i suoni... ma del resto non si tratta forse di vibrazioni, di quella vibrazione originaria che la Bibbia chiama il Verbo, di quella vibrazione che nella fisica quantistica determina con l'intervento dell'osservatore come si manifesterà l'energia, se sotto forma di materia oppure di energia, e così via?
Gestire e utilizzare il suono, le vibrazioni, è una cosa che viene utilizzata sul nostro pianeta da sole tre razze intelligenti: uomini, balene, delfini.
Grazie ad essi, è possibile avere un rapporto molto più diretto con l'essenza della realtà, al di là di qualunque mediazione mentale e/o intellettuale.
E il fatto che, negli ultimi anni questi brani, generando due suoni sfasati leggermente nelle due orecchie, portano proprio il cervello ad entrare in queste condizioni, ripropone forse un modo originario di utilizzare in maniera diversa quel cervello di cui normalmente il 90% circa rimane addormentato, inutilizzato, e di riarmonizzare i due emisferi del cervello stesso.
Del resto, la 'musicoterapia' è una disciplina ormai abbastanza sviluppata e qualche tempo fa lo stesso Sting ha partecipato ad un programma di ricerca proprio sulle frequenze vibratorie del suono.
E del resto, chi più di chi si muove integralmente nella dimensione della musica è in grado di comprendere l'enorme potere che essa può avere?
Musica significa vibrazioni, vibrazioni significano in ultima analisi numeri; onde cerebrali significano vibrazioni, e le diverse frequenze sono espresse ancora una volta dai numeri. Ecco che, da queste due direzioni, arriviamo comunque alla stessa essenza: numero, vibrazione, essenza della Realtà.
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