L’impatto ambientale della produzione e del consumo della carne di manzo è maggiore di quello di ogni altra carne e l’esperto newyorchese lo definisce addirittura peggio di quello del traffico automobilistico. Lo studio in questione è stato condotto dal professor Gidon Eshel del Bard College dello stato di New York e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences. La carne di manzo, sostiene la ricerca, richiede 28 volte più suolo per la sua produzione rispetto a quella di maiale e pollo, 11 volte più acqua e produce emissioni inquinanti cinque volte di più. Se confrontata con coltivazioni come patate e riso, il terreno richiesto è 160 volte di più con una produzione 11 volte maggiore di gas serra. L’enorme quantità di cereali e acqua necessaria per allevare i bovini preoccupa da tempo gli esperti, eppure tutte le raccomandazioni a consumare meno carne per ridurre l’impatto ambientale e preservare le riserve di cereali sono sempre aspramente criticate.
Eshel afferma che tagliare i sussidi agli allevamenti sarebbe una modalità che potrebbe sollevare molte controversie ma, sebbene drastica, potrebbe rappresentare a breve una necessità. I governi, garantendo sussidi, di fatto favoriscono il mantenimento di consumi alimentari dannosi per l’ambiente e per la salute. Il team guidato da Eshel ha analizzato quanta terra, acqua e fertilizzanti azotati sono necessari per allevare i bovini rispetto a polli e maiali e alimentare i bovini con cereali anziché erba esaspera questo problema.
Il professor Mark Sutton del Centre for Ecology and Hydrology inglese ha spiegato sul quotidiano The Guardian come “I governi dovrebbero prendere in considerazione questi messaggi con accuratezza se vogliono rendere più efficiente la produzione e ridurre gli impatti ambientali. E per la gente il messaggio è chiaro: occorre ridurre il consumo di carne”. Ha poi aggiunto: “In Europea e negli Stati Uniti stanno utilizzando una quantità enorme di suolo per alimentare sistemi di allevamento industriale inefficienti e molti cereali di buona qualità sono utilizzati come mangime per gli animali anziché come cibo per gli esseri umani”.
Un altro studio, condotto sulle abitudini alimentari degli inglesi, sostiene che l’impatto della dieta carnivora è doppio rispetto a quello dell’alimentazione vegetariana. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’università di Oxford.
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