A Capannori il comune rilancia la coltivazione della canapa

Il comune toscano ha intrapreso un'altra iniziativa virtuosa: incentivare la coltivazione di canapa per sviluppare un'economia sostenibile e rilanciare l'agricoltura. A Capannori si tornerà a piantare il vegetale che per secoli era cresciuto spontaneamente nelle campagne del centro Italia, prima di andare incontro al proibizionismo.

A Capannori il comune rilancia la coltivazione della canapa
C'è chi ha deciso di usare la canapa per uscire dalla crisi. E non nel senso di stordirsi a suon di spinelli fino a dimenticarla del tutto, la crisi. Si parla piuttosto di usare la canapa, uno dei prodotti un tempo più diffusi nelle campagne del centro Italia, come materia prima per la produzione di materiali edili, di fibre e tessuti. A lanciare la proposta innovativa è il comune toscano di Capannori, in provincia di Lucca. Già, ancora lui. Dopo essere stato il primo comune italiano ad aver adottato la strategia Rifiuti Zero elaborata da Paul Connett ed essere tornato recentemente alla ribalta con due nuovi progetti sostenibili - l'uno che incentiva lo sviluppo rurale, l'altro il co-housing – adesso il comune virtuoso ha deciso di fare un ulteriore passo verso la sostenibilità ambientale rilanciando la coltivazione della canapa sul proprio territorio. La canapa infatti, prima dell'avvento del proibizionismo, era diffusa in tutto il mondo come principale materia prima da cui si ricavava la carta. Ma con le sue fibre si può ottenere un'enorme varietà di prodotti, dai mattoni, alle corde, ai tessuti, a prodotti sostitutivi della plastica. Essa inoltre cresce senza un bisogno eccessivo d'acqua, non necessita di pesticidi e apporta benefici al terreno se usata nelle rotazioni, il che la rende particolarmente sostenibile. L'Italia era fino agli anni Sessanta fra i primi produttori al mondo di canapa, con la Romagna ed il lucchese che basavano gran parte della loro economia proprio sulla sua coltivazione e lavorazione. “Dunque perché rinunciare ad una risorsa tanto importante, che potrebbe fornire posti di lavoro e per di più cresce naturalmente nelle campagne circostanti?”, si saranno detti a Capannori. Così la decisione è stata presa, facilitata anche dall'avvio in contemporanea di un progetto portato avanti dall'azienda toscana Canapalithos che ha ottenuto il brevetto per produrre manufatti dalla canapa. In collaborazione con le sezioni lucchesi della Coldiretti e della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), il comune ha organizzato un seminario dal titolo “La canapa: prospettive per un’agricoltura che guarda alla sostenibilità e alle tradizioni del territorio”, che si svolgerà venerdì 21 dicembre alle 17.30 nella sala consiliare in piazza Aldo Moro a Capannori. Vi prenderanno parte, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria, gli assessori all’ambiente, Alessio Ciacci, e alle attività produttive, Maurizio Vellutini e Fabrizio Sassetti di Canapalithos – Gruppo Fibranova. “Per uscire dalla crisi servono anche soluzioni innovative” hanno affermato l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci, e alle attività produttive, Maurizio Vellutini. Quella di rilanciare la canapa ha tutta l'aria di esserlo. “L’amministrazione comunale, da sempre attenta alle buone pratiche e a promuovere lo sviluppo con un occhio di riguardo alla salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni, punta adesso a rilanciare la produzione di canapa a Capannori per creare una filiera agricola sostenibile e virtuosa che unisca aspetti altamente ecologici a quelli di un’ampia duttilità di impieghi. È per questo che ci auguriamo che imprenditori e agricoltori locali, ma anche cittadini, partecipino attivamente a questo seminario, che vuole essere il punto iniziale di un percorso per il quale vogliamo confrontarci – e informare – la comunità”. "Ci sono quindi tutti i presupposti – hanno concluso i due assessori – affinché questo vegetale possa tornare nei campi di Capannori, contribuendo a rilanciare il settore agricolo, che sta attraversando un particolare momento di crisi, unendosi ai tanti progetti portati avanti dall'amministrazione Del Ghingaro per ridurre le emissioni nocive nell'aria e migliorare la qualità di vita dei cittadini". Con una giunta così gli abitanti di Capannori hanno motivo di essere allegri. E la canapa non c'entra.

Commenti

con amministratori cosi' forse oggi il mondo non finisce.....anzi, c'e' la speranza che ne nasca uno migliore. AUGURI A TUTTI
nonnalu, 21-12-2012 12:21
Ottima iniziativa, che avra', se applicata, un buon risultato. Unica nota stonata l'inizio dell'articolo:"...E non nel senso di stordirsi a suon di spinelli fino a dimenticarla del tutto, la crisi...", questa è l'ottica generalista e superficiale che hanno i proibizionisti e , piu' in generale, "certi" dottori che ancora si ostinano a pompare nel sangue dei malati di tumore sostanze chemioterapiche che non fanno altro che distruggere il corpo del malato. Prima di scrivere certe inesattezze andate ad informarvi sui pricipi attivi che possiede la cannabis indica e gli studi sui risultati. Sono un consumatore attivo e avverto nettamente la sensazione che gli "storditi" siano quelli che guardano la tv tutti i giorni.
vale, 30-03-2013 11:30
Complimenti per l'iniziativa a Capannori, la cui sperimentazione pratica(si fa per dire) penso sia in atto. Da casertano ed ex lavoratore della canapa, cessata di essere prodotta nelle mie zone verso la fine degli a.'70, concordo con qualche commentatore sull'errata visione dei benpensanti proibizionisti. Degli effetti deleteri sulla pelle di chi supportava gli esiti della lavorazione (allora numerose fasi, forse arcaiche, scandite dal tempo atmosferico, per lo più estivi), solo riflettendoci un pò, rimembro il momento della "strofinatura e definitiva pulizia dello stelo" sempre in pieno sole, adeguatamente protetti dal giusto abbigliamento, che, contrariamente all'eccessivo uso di energia fisica, sembrava di non far avvertire per niente la stanchezza conseguente a quell'impegno fisiologico. Pensandoci bene credo che la polvere respirata inevitabilmente in quel momento facesse da supporto energetico tale da non farla avvertire...la stanchezza! Quella polvere era la conseguenza della trituratura del fogliame dello stelo canapino. Perfino le tante donne intente alla stessa pratica, sembravano forti ed energiche al pari di tanti baldi giovani. Cresciuti sani e forti pur con un guadagno che non arricchiva. Erano altri tempi? Me li auspicherei nuovamente....
Franco Russo, 07-05-2013 04:07

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