Con 379 voti favorevoli, 26 contrari e due astensioni la Camera ha approvato il ddl Stabilità, il pacchetto di "riforme per la crescita" presentato dal governo, che contiene il maxiemendamento che recepisce le misure richieste dall'Unione europea per uscire dalla crisi economica e finanziaria. Ora l'Italia attende le dimissioni promesse da Berlusconi, nelle prossime ore le consultazioni per il nuovo incarico.
Con 379 voti favorevoli, 26 contrari e due astensioni la Camera ha approvato il ddl Stabilità, il pacchetto di "riforme per la crescita" presentato dal governo Berlusconi, che contiene il maxiemendamento pensato per recepire le misure richieste dall'Unione europea per uscire dalla crisi economica e finanziaria.
La 'Legge Stabilità' aveva ottenuto stamattina il via libera da parte della Commissione Bilancio della Camera, che aveva approvato il pacchetto senza apportarvi alcuna modifica. Dopo la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si concluderà l'iter normativo del provvedimento.
Per stasera è attesa la salita al Quirinale del premier Silvio Berlusconi che, come promesso la settimana scorsa, dovrebbe rassegnare le sue dimissioni.
Seguiranno - tra stasera e domani - le comunicazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano su tempi e modi di transizione per il superamento della crisi politica. Napolitano avvierà inoltre le consultazioni per l'assegnazione del nuovo incarico che probabilmente coinvolgerà il neosenatore a vita ed ex commissario europeo Mario Monti, sul quale nelle ultime giornate si è concentrata la maggior parte delle attenzioni relative al prossimo futuro della politica italiana.
Questa mattina il Presidente Napolitano ha lanciato un nuovo appello sull'attuale momento di crisi economica e finanziaria non solo nazionale che, ha detto "rappresenta una seria sfida per la coesione sociale del nostro Paese".
"Occorre che tutte le forze politiche sappiano agire con senso di responsabilità e formulare proposte in grado di conciliare il rigore imposto dalla necessità di ridurre il debito pubblico e di promuovere la crescita distribuendo equamente i sacrifici - ha dichiarato Napolitano-. Occorre evitare facili vie d'uscita in illusori e poco lungimiranti localismi".
Intanto è avvenuto nel pomeriggio un incontro di due ore tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, attualmente il candidato indicato come quello che più probabilmente riceverà l'incarico di nuovo governo. Se così fosse, la fine del ventennio berlusconiano coinciderà con l'accettazione delle misure anti-crisi già richieste in agosto dalla tanto discussa lettera inviata da Trichet e Draghi al governo italiano. Un ricatto fatto di privatizzazioni, liberalizzazioni e nuove svendite dei diritti dei lavoratori.
(Foto Flickr: Simone Ramella)