Nonostante le grancasse di praticamente tutti i media, i governi, i politici, gli industriali, i sindacalisti, gli imprenditori che invocano e martellano sulla crescita, ormai alle favolette ci credono sempre meno persone e le vendite eccezionali del libro sono un'altra dimostrazione di ciò.
Chi, sano di mente, può infatti credere alla crescita infinita in un mondo dalle risorse finite? Chi può chiudere gli occhi di fronte ad un inquinamento alle stelle, a mari ormai brodi di plastica, a cambiamenti climatici fuori controllo, alla produzione senza sosta di montagne di rifiuti e oggetti inutili che sono elemento cardine della crescita?
Chi sano di mente può pensare che la vita si riduca ad essere dei consumatori? Ad essere considerati dai pubblicitari esclusivamente oggetti che comprano oggetti? Chi sano di mente può pensare di fare lavori alienanti, senza senso, in cui si producono cose inutili e superflue quando se ne potrebbero fare innumerevoli altri di lavori che hanno un senso, che creano occupazione, che salvaguardano l’ambiente e gli altri essere umani?
Le persone vedono cosa sta accadendo, vedono l’insensatezza di vite immolate all’acquisto, percepiscono le prospettive misere che dà il sistema del consumo e della crescita e cercano risposte laddove sicuramente le trovano. Le risposte e proposte che noi diamo nelle nostre pubblicazioni sono razionali, concrete e realizzabili domani mattina per creare una società dove tutti siano inclusi e i valori siano completamente diversi e lontani dai messaggi falsi e plastificati che vediamo nelle pubblicità di tutti i giorni.
A quanto pare il libro esaurito in breve tempo ci dimostra che abbiamo contro dei giganti che sembrano essere veramente dai piedi di argilla se nonostante la prevista censura mediatica riusciamo ad avere risultati così importanti. Il sistema della crescita ha migliaia di persone alle sue dipendenze: giornalisti, “esperti”, opinionisti da salotto televisivo, una potenza di fuoco impressionante ma che è alla fine è fuffa, teorie povere e vuote che vengono ripetute come dischi rotti e che non stanno in piedi in nessun modo. L’unico obiettivo di queste persone è salvaguardare stipendi e privilegi senza farsi nessuna domanda o scrupolo sulle conseguenze del loro agire.
Solo la crisi ci può salvare non è una bestemmia ma un percorso di speranza e rinascita dalle macerie di un sistema basato sulla religione del PIL intollerabile e inaccettabile da ogni punto di vista, umano e ambientale.