Da ormai diversi anni sentiamo parlare di crisi e la possiamo vedere ogni giorno nell'aumento della disoccupazione, nella diminuzione dei redditi e quindi del potere di acquisto, nella conseguente chiusura di piccole e medie imprese e così via in un circolo vizioso che porta sempre più a disperazione e povertà. Ma in questo clima di malcontento e preoccupazione, c'è anche chi ha rialzato la testa con orgoglio e ha detto "io non ci sto!", inseguendo ostinatamente i propri sogni e riportando risultati personali vincenti in barba a tutti i pronostici negativi. È il caso di Daniela Terragni, 49 anni, ragioniera, ex impiegata amministrativa, oggi pittrice, dal sorriso sempre presente malgrado le terribili avversità della vita. Daniela, contemporaneamente al licenziamento dovuto alla chiusura dell'azienda per cui lavorava, ha dovuto affrontare anche due malattie, una dal nome spaventoso, cancro, e l'altra cronica e cattiva, la colite ulcerosa. Daniela ha sempre amato disegnare già dalla tenera età: "Fin da piccola consumavo interi blocchi da disegno, con matite, pennarelli e tempere, copiavo disegni o li inventavo, passavo davvero tanto tempo a colorare e a creare! I professori delle scuole medie avevano insistito tanto con i miei genitori affinché mi iscrivessero al liceo artistico ma loro non erano d'accordo perché pensavano fosse meglio per il mio futuro frequentare una scuola che mi garantisse un lavoro e quindi mi sono fatta convincere e ho conseguito il diploma di ragioneria".
E così, per 28 anni Daniela ha lavorato come impiegata amministrativa in un'azienda di arredamento, raggiungendo una buona posizione con uno stipendio molto dignitoso e relegando la sua passione al tempo libero.
Ma nel maggio 2011 l'amara scoperta: la diagnosi di un tumore al seno con conseguente mastectomia totale d'urgenza che hanno portato a successivi sette interventi di ricostruzione. In aggiunta a tutto questo, nello stesso anno l'azienda, che già era in crisi da tempo, ha chiuso definitivamente e tutto lo stress della malattia e della perdita del lavoro sono stati causa nel 2012 di un'ulteriore malattia cronica autoimmune intestinale, la colite ulcerosa.
"Ecco... credo di aver provato cosa significa toccare il fondo: malata, licenziata, spaventata, stranita... ero a casa in una situazione davvero terribile, non potevo cercare un lavoro perché non ce la facevo, stavo male moralmente e fisicamente per via del mio stato di salute; ero terribilmente a terra! La mia fortuna è stata e sempre sarà la mia famiglia: mio figlio e mio marito mi hanno sostenuto ed amata in maniera incredibile: per svagarmi ho incominciato a disegnare e a dipingere e mio marito mi portava a casa tele da colorare tutti i giorni per alleviare la mia sofferenza, così io potevo dipingere senza sosta!!".
Da quelle ore di colore e passione nasce un gatto, il protagonista di tutti i dipinti di Daniela: lei lo chiama Artegatto, è un buffo micio dai colori sgargianti col collo ondulato e smisurato, la testa a mezzaluna e la coda attorcigliata. Tutti i suoi quadri sono allegri, ricchi di colori e di particolari, quasi come un vero ricamo fatto direttamente sulla tela..
Ad un certo punto Daniela decide di trasformare la sua passione in un lavoro e ottiene l'appoggio immediato della sua famiglia: "Mio figlio mi convinse ad aprire una pagina Facebook per condividere i miei lavori e la gente cominciò a fare apprezzamenti. La mia arte piaceva e più ricevevo complimenti, più dipingevo, fino a che il sogno è diventato realtà: da maggio 2013 sono una pittrice! In moltissimi hanno in casa un mio dipinto e gli Artegatti sono addirittura arrivati in Russia, America, Irlanda, Spagna, Marocco, Svizzera!!! Ho un mio sito, le mie pagine facebook e un curriculum lavorativo fatto di mostre e premi vinti! Di recente ho cominciato a dipingere anche ritratti di cani e gatti su commissione oltre a decorare vasi, orologi, lampade, borse e quant'altro con i miei Artegatti".
Insomma, Daniela è la prova di come si possa fare buon viso al cattivo gioco della vita quando le cose non vogliono andare nel verso giusto e tutto sembra perduto, di come si possa vivere facendo di una sventura un'opportunità di rinascita e di crescita; e persino avvenimenti negativi come un licenziamento in periodo di crisi o una malattia possono diventare un trampolino di lancio per smettere di adagiarci in un ruolo che non ci appartiene e mettere a frutto i nostri talenti per diventare ciò che si è destinati ad essere: "Ho fatto per 28 anni un lavoro che non ho mai amato fino in fondo, ma era il mio lavoro, mi dava da vivere ed ero ormai abituata. Con la malattia e la disperazione ho detto basta!! I miei Artegatti sono nati per rappresentarmi: una donna con sette vite, che un po' sgangherata va avanti e lotta con coraggio e con il sorriso perché la vita, anche se faticosa, va vissuta con gioia e gratitudine, apprezzando ogni piccolo momento. Tutti i particolari dei miei dipinti rappresentano proprio le piccole cose che spesso non si notano per abitudine, ma che invece danno senso alla vita: il profumo del caffè al mattino, il bacio del buongiorno, un abbraccio, tenere in braccio il gatto, fare ciò che ci piace... Oggi io sono una donna realizzata e sono davvero felice!"