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“Italia sveglia!”, la proposta di ActionAid per un Paese migliore
di
Dario Lo Scalzo 11-12-2012
Incitare gli italiani ad alzare la voce e partecipare in prima persona alla costruzione di un futuro migliore per il nostro Paese. Questo è l'obiettivo dell'ultima iniziativa lanciata da ActionAid e che rientra nella strategia "Italia, sveglia!". Per saperne di più ne abbiamo parlato con Marco De ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.
Si muovono le energie, c’è fermento. Con sempre maggiore frequenza e maggiore veemenza, vengono messe in circolo parole inconsuete sino a pochi anni fa che nascono da nuove esigenze della gente. Attivismo, democrazia partecipata, condivisione, diritto di cambiare, equità, convergenza, responsabilità, responsabilizzazione, etica pubblica, centralità della persona. Una ventata di freschezza per le menti affaticate di molti cittadini.
La società civile, i comuni cittadini, la Rete, l’associazionismo, le comunità, una parte, ancora minoritaria, dell’informazione cominciano a mettere a fattore comune la ricchezza di questo nuovo linguaggio, per alcuni versi, spiazzante, per tramutarlo in azione, concretezza, reale trasformazione.
In linea con la volontà collettiva di cambiamento sociale, un’iniziativa, quella di ActionAid, che calamita l’attenzione e l’interesse e che mira a spronare gli italiani ad alzare la voce e partecipare in prima persona alla costruzione del futuro prossimo del paese.
Mutano le epoche del nostro vivere e trascorrono i lustri. All’orizzonte più vicino si intravede lo schiudersi di una stagione di trasformazione, necessaria, convinta, consapevole dopo l’era del berlusconismo reo di avere seminato immobilismo, di avere coltivato la passività e l’appiattimento con overdose di TV spazzatura e che ha condotto silentemente alla cessione delle sovranità e all’abbrutimento sociale attraverso la sua immoralità e la sua volgarità.
È il giro di boa. Si avverte il prodursi lento e savio di una discontinuità storica, nutrita da altri valori, da comportamenti individuali differenti ai quali contribuiscono anche iniziative di sensibilizzazione e partecipazione come quelle proposte da ActionAid.
Dell’originale proposta abbiamo parlato con Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.
Da mesi ActionAid Italia è impegnata nella sua azione di trasformazione sociale anche sul territorio nazionale attraverso la strategia “Italia, sveglia!”, quali sono le prime impressioni su questi mesi di cammino e come risponde il paese?
Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per fare crescere una nuova visione del nostro Paese nel mondo; una visione culturale che azzeri la distinzione tra spazio nazionale e scena internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo sempre detto come sia necessario che l’intero sistema Italia faccia la sua parte, dalla società civile ai media, dallo Stato alle imprese, per contribuire alla lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali.
Nelle regioni italiane dove ActionAid è presente assistiamo sempre di più a modelli di responsabilità e di cittadinanza attiva: persone, uomini, donne e giovani che rispondono ai bisogni laddove le istituzioni e le forze politiche non arrivano (o non vogliono arrivare) non certo rinunciando, ma proponendo soluzioni, scelte, innovazioni e modalità operative.
Un esempio tra molti? Quasi un centinaio di giovani ha trascorso un intero weekend, nel mese di novembre, a parlare di democrazia partecipata e cittadinanza attiva nell’ambito del (per)corso di formazione"L’importante è partecipare" organizzato da ActionAid e Young Effect Association, con il patrocinio del Comune di Milano. Una partecipazione straordinaria che dimostra, ancora una volta, la voglia dei giovani di credere in un futuro diverso, basato sui principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione, dove povertà ed esclusione sociale non esistano neanche sul vocabolario. Eppure c’è chi li chiama bamboccioni.
Ora una risposta maggiore ce la aspettiamo da parte delle forze politiche che si propongono di governare questo Paese; ci aspettiamo che la politica ristabilisca un patto di fiducia con la società civile. Il Promemoria che abbiamo lanciato, lo immaginiamo come un percorso in cui i nostri sostenitori, i cittadini, tutti noi, possiamo riacquistare una parte di spazio pubblico. Ma ci aspettiamo anche una risposta da parte delle forze politiche a cui proponiamo 8 punti, 8 temi che secondo noi sono imprescindibili se appunto si vuole ristabilire un patto di fiducia con i cittadini.
Negli ultimi anni ActionAid ha conquistato credibilità e autorevolezza anche come interlocutore delle istituzioni nazionali. Al di là della compagine politica che governerà il paese dal 2013, in che modo contate di essere protagonisti nel permettere la concretizzazione dei punti del promemoria e più in generale di altre tematiche cruciali per il paese?
Continueremo il lavoro con tutti gli attori – non solo quelli politici - che sono per davvero interessati a cambiare pagina e costruire una storia diversa nel Paese. Sul fronte della cooperazione allo sviluppo ad esempio, lavoriamo in rete con altre organizzazioni affinché la cooperazione diventi un elemento qualificante delle relazioni che l’Italia costruisce con i suoi partner nel mondo.
Cerchiamo di agire anche sugli attori non convenzionali; per esempio se vogliamo raggiungere il pieno rispetto dei diritti umani in questo paese, anche le aziende e le imprese private devono fare la loro parte. Su questo fronte, continueremo il nostro lavoro perché un numero sempre maggiore di aziende mostrino una più acuta consapevolezza della propria responsabilità sociale, al di là della semplice produzione di reddito.
Questo paese è spento e decadente come ci vogliono fare credere in tanti?
Decadente? Dal nostro lavoro sul territorio, accanto ad altre organizzazioni, associazioni, cooperative sociali, comunità, a me sembra tutto il contrario. Mi sembra che si tratti di una 'miniera di valore', di un serbatoio di cittadinanza attiva, che non è un peso morto per il Paese, ma anzi un motore di sviluppo che produce effetti, effetti importanti in termini economici e valoriali. Un motore che inventa soluzioni, produce risposte, crea alternative laddove le istituzioni sono assenti. Mi sembra una realtà tutt’altro che spenta e decadente.
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