Sentii parlare per la prima volta dell'ingiusto debito internazionale nel 1983, all'età di 19 anni. La questione era scandalosa e diede inizio alla nascita della mia coscienza politica. Con il tempo però persi di vista il problema, anche perché non ne sentii più parlare in televisione e non lessi più niente su giornali e riviste. Ingenuamente pensavo che fosse stata trovata una soluzione e che la politica internazionale avesse eliminato l'argomento dalla sua agenda perché apparteneva ormai al passato. Poi, con il cambio del millennio e la discussione sul senso del giubileo sono state le chiese a togliere l'impolverato velo al brutto volto di questa realtà dell'economia internazionale. Il popolo della domenica ha appreso che alcune delle istituzioni più rispettabili, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, tramite il meccanismo del debito perpetuano la povertà del mondo che non ha potere, ovvero del terzo mondo, o meglio ancora, di quella parte del mondo che è maggioritaria. L'accresciuta attenzione pubblica ha costretto i vertici politici ed economici ad occuparsene. Sono seguite le dichiarazioni di condono: a Gleneagles, in Scozia, per esempio, il G8 ha deciso nel luglio 2005 di condonare il debito a 18 stati. Ma in realtà è cambiato poco, perché è rimasta invariata l'intenzione di fondo: approfittare della dipendenza monetaria degli stati più deboli per assicurare la preminenza di quelli più ricchi. Stessi meccanismi che di recente sono stati di nuovo messi in atto nei confronti dell'Europa, in particolare della Grecia, anche se, a giochi fatti, al Fondo Monetario Internazionale sono venuti dei dubbi sul fatto se abbia agito bene o meno. Ciò nonostante lo scandalo rischia di cadere nel dimenticatoio e di perpetuarsi per altri decenni.
Queste e altre simili preoccupazioni hanno spinto il Dipartimento di Teologia (DT) dell'Unione Battista in Italia (UCEBI) insieme alla Commissione per la Globalizzazione e l'Ambiente (GLAM) della Federazione delle Chiese Evangeliche (FCEI) di dare il via all'Equomanuale. Si tratta di una serie di pubblicazioni che intendono mantenere alto il grado di sensibilizzazione economica delle chiese evangeliche italiane. Ogni numero presenta una panoramica biblico-economica su un argomento scelto (vedi sotto). L'invito rivolto a chiese e gruppi di studio è quello di scaricare dalla Rete il materiale (tra le 30 e le 50 pagine a capitolo) che viene offerto gratuitamente sul sito del UCEBI (http://www.ucebi.it/equomanuale.html) e della FCEI (http://www.fedevangelica.it/comm/glam05.php). Ogni capitolo si suddivide in un'analisi comprensibile del problema economico, una riflessione biblico-teologica sull'argomento e una terza sezione che costituisce un invito all'operatività. In quest'ultima si racchiudono proposte per comportamenti alternativi e azioni di protesta e sono offerti dei materiali di approfondimento, di aiuto didattico o liturgico. Sull'ultima pagina di ogni capitolo infine, si presenta l'equoiniziativa che propone un'azione concreta da intraprendere in qualità di lettore.
Il DT e la GLAM sono consapevoli che la complessità della questione supera l'ambito di discussione che può essere offerto da una serie di manuali. Il loro obiettivo è di tenere vivo il confronto, particolarmente delle chiese evangeliche, su dei temi sui quali si gioca la credibilità della fede cristiana. Siamo convinti che la voce delle chiese sia incisiva per i protagonisti della politica e dell'economia. O per dirlo con le parole che ha utilizzato il cantante Bono del gruppo degli U2 di fronte ai leader religiosi degli Stati Uniti invitati dal Congresso per la colazione nazionale di preghiera del 2006: “Quando delle chiese si sono messe a manifestare sul debito, i governi hanno ascoltato – e agito. Quando delle chiese si sono messe a organizzare, portare in giro delle petizioni , e persino ... creare dei gruppi d'opinione sull'AIDS e la salute globale, i governi hanno ascoltato – e agito. Io sono qui oggi per dirvi molto umilmente: voi avete cambiato delle teste, voi avete cambiato delle leggi, voi avete cambiato il mondo”. Anche se l'interlocutore dell'Equomanuale non è il Congresso degli Stati Uniti, come nel caso di Bono, l'impegno evangelico italiano sui temi della giustizia economica si propone di essere una voce spirituale nella discussione per un'economia sostenibile. L'auspicio è che nel concerto degli interventi delle fedi si sveli la forza per pensare il mondo come quella nuova realtà il cui annuncio è vecchio di millenni, anche nella sua dimensione economica.
Le pubblicazioni finora effettuate:
1 Il sistema bancario e la finanza internazionale, Herbert Anders, 2007
2 Il debito internazionale, Mark Ord, 2008
3 La fame, Herbert Anders, 2008
4 La democrazia non-partecipata, Mark Ord, 2008
5 L'appropriazione del creato, Herbert Anders, 2008
6 La salute e la forbice, Teresa Isenburg, 2011
7 La decrescita, Antonella Visintin, 2011
8 Le armi, Herbert Anders, 2011
9 I soldi e/o il sesso, Debbie Kelsey, 2013
Equomanuale: manuale per una spiritualità della giustizia economica
di
Herbert Anders
13-02-2014