Il resoconto è un bollettino di guerra urbana: Carrara sott’acqua, acqua alta a Venezia, Roma in allerta con scuole chiuse, Liguria in regime di terrore con le ferite ancora aperte dell’alluvione di qualche settimana fa, fiumi dovunque ai livelli limiti o già esondati, eccetera eccetera. Ma il governo ladro cos’ha a che fare con tutto ciò? «L’Italia sprofonda, manca la gestione del territorio» dicevano i geologi nel dicembre 2013 quando le alluvioni devastarono Abruzzo, Sardegna, Marche e Basilicata. Le Regioni avevano stimato in 40 miliardi le risorse necessarie per mettere in sicurezza i territori, il governo aveva stanziato 180 milioni…non è un refuso, è proprio così.
E l’attuale decreto Sblocca Italia ha stanziato altri fondi insufficienti (il ministro parla di poco più di 2 miliardi che verranno sbloccati [sbloccati badate bene, non destinati ex novo: vuol dire che c’erano già ma non sono stati spesi per quello a cui dovevano servire], c’è chi annuncia cifre superiori, ma sempre lontanissime da quanto servirebbe), prevedendo tra l’altro che i lavori urgenti siano svolti senza gara pubblica; ciò permetterebbe da una parte di accelerare i cantieri e dall’altra presta evidentemente il fianco al rischio di infiltrazioni mafiose (che già peraltro sono massicciamente presenti anche con le gare pubbliche) e al rischio che la gestione dell’emergenza e della messa in sicurezza si costruisca sopra un sistema di deroghe ed eccezioni da schizofrenia.
A Genova dovrebbero andare 100 milioni, peccato che solo la scorsa alluvione abbia generato danni per 300 milioni. In “compenso”, nello Sblocca Italia sono inserite anche tutte le norme che daranno il via libera al moltiplicarsi degli inceneritori e delle trivelle e alla privatizzazione dell’acqua. Come dire…se volete i soldi per i lavori delle emergenze, dovete cuccarvi anche tutto il resto!
A un prezzo per nulla vantaggioso, dal momento che l’attuale governo annuncia tagli di tasse ma di fatto le aumenta. Ha fatto i conti Giacomo Zucco, blogger de Il Fatto Quotidiano: «Guardando l’insieme della slide (di Renzi, nda) e considerando come valide tutte le ipotesi più ingenuamente ottimistiche, abbiamo: 17,5 miliardi di tagli di tasse e 19,4 miliardi di aumenti di tasse, attuali o future (come minimo 2 miliardi di tasse in più); 15 miliardi di tagli di spesa e 18,5 miliardi di aumenti di spesa (come minimo 3,5 miliardi di spesa in più)».
Piove, governo ladro!