Moratoria di un anno sul nucleare. Referendum 12 e 13 giugno

I referendum contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento si svolgeranno il 12 e 13 giugno. Lo ha stabilito ieri il Consiglio dei ministri che ha inoltre deciso, alla luce della catastrofe giapponese, la moratoria di almeno un anno del programma nucleare. Una scelta da "attendista stregone", secondo le associazioni ambientaliste, finalizzata a sgonfiare la tensione sul referendum dopo che il disastro di Fukushima ha reso gli italiani consapevoli sui rischi del nucleare.

Moratoria di un anno sul nucleare. Referendum 12 e 13 giugno
I referendum contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento si svolgeranno il 12 e 13 giugno. Lo ha stabilito ieri il Consiglio dei ministri che ha inoltre deciso, alla luce della catastrofe giapponese, la moratoria di almeno un anno del programma nucleare. Il decreto legge in questione dispone in particolare la sospensione, per un periodo di 12 mesi, delle procedure riguardanti la localizzazione e la realizzazione di centrali e impianti nucleari sul territorio italiano. Il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell'Ambiente non procederanno quindi all'adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari, a cominciare dalla predisposizione del documento programmatico sulla strategia nucleare. Rimangono invece confermati il deposito nazionale per lo stoccaggio e il ruolo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, quale organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare. Commentando lo stop alla corsa all'atomo il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha affermato che si tratta di una decisione di “buon senso” dettata a fronte del disastro che ha colpito il paese del Sol Levante e che ha creato profonda inquietudine nell'opinione pubblica. Non se la bevono però l'opposizione, che ha accolto il provvedimento con un coro di accuse, i promotori dei referendum contro l'atomo e le associazioni ambientaliste che ieri davanti a Palazzo Chigi hanno protestato contro la posizione assunta dall'esecutivo. Secondo il comitato Vota 'sì' per fermare il nucleare', la decisione di Palazzo Chigi di congelare per un anno il programma atomico costituisce “una trappola, un diversivo per salvarsi dal referendum e non mettere a rischio le elezioni amministrative”. Si tratta dunque, secondo il Comitato, di una “moratoria-truffa” poiché di fatto il Governo non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro sul nucleare. E di “truffa” parla anche Legambiente, convinta che lo stop stabilito dal Consiglio dei Ministri sia dettato esclusivamente dal timore che i cittadini vadano alle urne con l'incubo del rilancio dell'atomo nel nostro Paese. Della stessa posizione anche il WWF che definisce quella del Governo una scelta da “attendista stregone” finalizzata a sgonfiare la tensione sul referendum dopo che il disastro di Fukushima ha reso gli italiani consapevoli sui rischi del nucleare. Se la catastrofe giapponese ha aperto gli occhi degli italiani, il Governo vuole ora confonderne i pensieri, lasciando intendere con la moratoria che il referendum di giugno non sia più necessario. Il voto popolare decreterà invece, secondo Greenpeace, il fallimento definitivo dei piani di ritorno al nucleare tanto proclamati da un esecutivo che “che si muove più come un piazzista dell'atomo che come un'istituzione a garanzia e tutela della salute e del benessere del paese”.

Commenti

come sempre, questo governo pensa di avere a che fare con degli imbecilli,ma gli imbecilli gli insegneranno cosa vuol dire il rispetto per il pianeta e per se stessi votando contro il nucleare anche frà un anno e anche frà dieci,non è un discorso di tempo,abbiamo già preso la decisione tempo fà e non abbiamo cambiato idea.
maria grazia rita, 24-03-2011 07:24

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