di
Paolo Ermani
07-04-2011
Tra le tante morti provocate dal nucleare, una è quella dell'informazione. Lanciamo un appello alle autorità giapponesi affinché venga evacuata la popolazione maggiormente a rischio intorno alla centrale nucleare di Fukushima e gli organi istituzionali forniscano a tutti i Paesi indicazioni precise sulla prevenzione medica dalle radiazioni. In gioco c'è il futuro del Giappone e forse dell'umanità intera.
Ci appelliamo alle autorità giapponesi, al popolo giapponese: avviate immediatamente l'evacuazione della popolazione in un raggio di almeno 50 chilometri dalla centrale di Fukushima e iniziate a prevedere piani di evacuazione anche oltre i 50 chilometri dalla centrale.
Qualsiasi paese dia il suo contributo scientifico, tecnico ed organizzativo per cercare di risolvere una situazione drammatica.
I tecnici, gli esperti, i burocrati, i politici non sanno bene cosa fare e si contraddicono continuamente ma ogni ora, ogni minuto che passa sono in pericolo migliaia di vite umane.
Basta giocare con la morte, basta barare per salvare un ridicolo orgoglio nazionale o gli azionisti e i loro sporchi soldi, in gioco c'è il futuro del Giappone e forse dell'umanità intera.
Sperano di farla franca perché le radiazioni non si vedono, non sempre uccidono all'istante e sono pochi gli organismi indipendenti in grado di fare misurazioni e controlli.
Ma andando a ricavare informazioni non dai media tradizionali foraggiati da politici e grandi fornitori di elettricità che nonostante la catastofe ancora sperano di ingozzarsi con i soldi del nucleare, le notizie non sono quelle rassicuranti che ci vogliono propinare. Siamo ad una tragedia simile se non maggiore di quella di Chernobyl.
Si avviino nei vari paesi interventi di prevenzione per contrastare la radioattività già arrivata e ancora in arrivo. Sono balle autentiche quelle che dicono che le radiazioni sono innocue, che non fanno nulla.
Altro che "Influenza A" planetaria inventata per ingrassare le case farmaceutiche, qui si tratta davvero di qualcosa di molto grave e caso mai proprio su questo bisogna mobilitarsi sanitariamente.
Quando non ci sono allarmi o veri pericoli, li creano e ci imbottiscono di medicine e vaccini che servono solo ad aumentare i profitti, quando ci sono reali emergenze cosa fanno? Nulla!
Noi non possiamo non fare sentire la nostra voce nella speranza che arrivi fino in Giappone e sia ascoltata.
Sia evacuata quindi al più presto la popolazione Giapponese maggiormente a rischio intorno alla centrale e gli organi istituzionali diano informazioni precise sulla prevenzione medica dalle radiazioni.
Non vi fidate della minimizzazione e censura dei media perché una morte tra le tante che semina il nucleare, è quella dell'informazione.