di
Alessandra Profilio
04-04-2011
La Tepco sta progettando di riversare in mare 11.500 tonnellate di acqua radioattiva per liberare gli spazi di stoccaggio dell'impianto ed utilizzarli per altre quantità di acqua con maggiori livelli di radioattività. Fallimentari, intanto, si sono rivelati i tentativi di chiudere la falla di 20 centimetri di uno dei reattori della centrale nucleare di Fukushima. Nel frattempo due operai dell'impianto scomparsi dal giorno del doppio cataclisma sono stati ritrovati morti.
La Tepco, società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, sta progettando di riversare in mare 11.500 tonnellate di acqua radioattiva. Si tratta di acqua “lievemente radioattiva” cioè con una concentrazione di radiazioni stimata in circa 100 volte il limite legale. A riferirlo è stato un portavoce della società affermando che l'operazione servirebbe a liberare gli spazi di stoccaggio dell'impianto per utilizzarli per altre quantità di acqua con maggiori livelli di radioattività.
Nel corso di una conferenza stampa il portavoce dell'esecutivo Yukio Edano ha confermato le intenzioni della Tepco dichiarando: “Non abbiamo scelta. Il rilascio dell'acqua contaminata rappresenta una misura di sicurezza”.
Fallimentari, intanto, si sono rivelati i tentativi di chiudere la falla di 20 centimetri di uno dei reattori della centrale nucleare di Fukushima, dalla quale esce acqua altamente radioattiva che si sta riversando direttamente in mare. Per fermare la fuoriuscita ieri è stato fatto colare cemento nel pozzo danneggiato, ma le perdite non si sono arrestate. Gli operatori della Tepco stanno ora iniettando del colorante liquido nel reattore n.2 per otturare la falla.
Nel frattempo, appena fuori dal raggio di 30 km dalla centrale nucleare di Fukushima, sono state rilevate radiazioni superiori alla norma. In seguito alla perdita di materiale radioattivo, le autorità nipponiche avevano disposto l’evacuazione nel raggio di 20 km dall'impianto, più altri 10 km di cosiddetta area di rispetto. Alla luce dei risultati delle analisi effettuate intorno al sito, Greenpeace aveva chiesto l’estensione della zona di evacuazione fino a 40 km. Sebbene il governo giapponese abbia accusato l'associazione di diffondere dati falsi, quelle misurazioni sono state successivamente confermate dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).
I livelli di radioattività riscontrati da Greenpeace sono tali che, abitando a 40 chilometri dalla centrale, si assume in meno di una settimana la dose massima ammessa in un anno. A ciò si deve aggiungere l’eventuale contaminazione derivante da particelle radioattive inalate e/o ingerite.
“A tre settimane dal disastro ci sono ancora risposte scarse e contraddittorie da parte delle autorità: la gente è confusa e corre un reale pericolo – ha denunciato Rianne Teule, esperta di radiazioni per Greenpeace International – Il nostro obiettivo è fornire dati indipendenti per impedire che la verità sulla contaminazione venga nascosta.”
Intanto, due operai della centrale nucleare di Fukushima, scomparsi dal giorno del doppio cataclisma, sono stati ritrovati morti. Secondo quanto riferito dalla Tepco, i due giovani di 24 e 21 anni sarebbero deceduti per le ferite multiple riportate associate o, forse, per annegamento a poco più di un'ora dopo il terremoto cui ha fatto seguito il devastante tsunami. I loro corpi, una volta ritrovati, sono stati ripuliti e decontaminati.
Le vite spezzate dei due operai si sommano così al lunghissimo elenco delle vittime della catastrofe dell'11 marzo scorso. L’ultimo bilancio della polizia parla infatti di 15.496 dispersi e 12.157 morti accertati.
Il terrore adesso è che al gravissimo bilancio delle vittime provocate dal violento terremoto/tsunami si possano aggiungere quelle del peggior disastro nucleare del Giappone.
Ieri il Comitato Europeo per i Rischi da Radiazioni (ECRR) ha rilasciato le sue prime valutazioni a riguardo: nei prossimi 50 anni la contaminazione da Fukushima potrebbe causare fino a 200.000 casi di cancro nei tre milioni di persone che vivono a meno di 100 chilometri dalla centrale.
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