Il Giappone riaccende l'atomo. 8 Milioni di firme per dire 'no' al nucleare

Il premier Yoshihiko Noda ha disposto il riavvio di due reattori nucleari nell'ovest del Giappone. Si tratta di due unità della centrale di Oi, nella prefettura di Fukui. 8 Milioni sono intanto le firme contro il nucleare raccolte dal movimento civico Sayonara Gempatsu che dopo il disastro di Fukushima ha promosso una petizione popolare.

Il Giappone riaccende l'atomo. 8 Milioni di firme per dire 'no' al nucleare
“Il nucleare è di vitale importanza”. È quanto ha affermato il premier giapponese Yoshihiko Noda che il 16 giugno scorso ha disposto il riavvio di due reattori nucleari nell'ovest dell'arcipelago nipponico. Si tratta di due unità della centrale di Oi della compagnia Kansai Electric Power. La decisione è stata presa al termine di un lungo consiglio dei ministri nel corso del quale il premier nipponico ha ricevuto il via libero definito dalle autorità locali. Si tratta della prima riaccensione di questi impianti dopo il disastro di Fukushima provocato dal devastante sisma-tsunami dell'11 marzo 2011. Il premier Noda ha giustificato la sua decisione in base al timore di un'insufficienza di energia elettrica quando in estate i consumi aumenteranno per l'aria condizionata. “Il primo ministro Noda ha fretta, la pericolosa approvazione del riavvio ignora la consulenza degli esperti in sicurezza e le proteste pubbliche, e mette a rischio inutilmente la salute dell’ambiente della gente e dell’economia del Giappone”, ha dichiarato Greenpeace. Nel centro di Tokyo, fuori dalla residenza ufficiale di Noda, 500 persone hanno contestato il premier con cartelli contro il nucleare. In seguito alla crisi di Fukushima, il movimento civico Sayonara Gempatsu ha promosso una petizione popolare contro il nucleare in Giappone. Le firme raccolte sono già 8 milioni e l'obiettivo finale è quello di raccogliere 10 milioni di firme da presentare al primo ministro Noda e al governatore di Fukui per chiedere il completo smantellamento delle centrali attualmente spente e l'interruzione di ogni progetto per la costruzione di nuove centrali. Il movimento chiede inoltre l'interruzione e il divieto dell’attività della centrale nucleare di Monju, nella prefettura di Fukui, e di tutti gli impianti di trattamento del plutonio. Sayonara Gempatsu chiede quindi alle autorità di investire nel settore delle energie pulite. Oltre a economisti, giornalisti e intellettuali, anche l’ex premier Kan Naoto, dimessosi nell’agosto del 2011, ha deciso di supportare l’attività di Sayonara Gempatsu. Per il prossimo 16 luglio è stata indetta nel parco di Yoyogi a Tokyo una grande manifestazione anti-nucleare.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.