di
Matteo Marini
24-09-2012
Il mais OGM è altamente tossico, provoca tumori e morti premature. Queste le conclusioni di uno studio francese condotto su 200 ratti. Il sospetto dei ricercatori è che gli organismi geneticamente modificati possano fare male anche agli esseri umani.
“Fanno male gli OGM? Questa sera a Kazzenger ne parleremo con un popcorn che al cinema si è mangiato uno spettatore”, con questo interrogativo si apriva una puntata di Kazzenger, parodia di Maurizio Crozza. Il comico genovese, naturalmente, scimmiottava il più noto programma Voyager, condotto da Salvatore Giacobbo.
E se riuscissimo a rispondere a questa semplice battuta? Uno studio francese infatti, portato avanti da Gilles-Eric Seralini (ricercatore di biologia fondamentale e applicata all'Università di Caen) e che uscirà mercoledì 26 settembre in tutta la Francia, evidenzia come gli OGM abbiano un effetto tossico sugli animali e probabilmente anche sull’essere umano.
Tale ricerca (Long term toxicity of Roundunp herbicide and Roundunp-tolerant genetically modified maize), è stata condotta per due anni su 200 ratti, divisi in 3 gruppi differenti ed ha valutato gli effetti del mais Nk 603 (la cui coltivazione è vietata in Unione Europea, visto che è geneticamente modificato) e del Roundup (un erbicida), il cui utilizzo è in genere associato a quel mais transgenico. Tutti e due i prodotti sono fabbricati dalla Monsanto.
Il primo gruppo di ratti è stato alimentato con il mais Nk 603, prodotto con l’erbicida. Il secondo senza fare ricorso a quest’ultimo. Il terzo solo mais non geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup. Le conclusioni sono agghiaccianti.
Il gruppo alimentato con il mais geneticamente modificato, prodotto con il Roundup, ha cominciato a manifestare dal tredicesimo mese delle patologie gravissime (enormi tumori delle ghiandole mammarie nelle femmine e malattie dei reni e del fegato nei maschi). L’incidenza, rispetto al gruppo nutrito con mais non transgenico, è stata di cinque volte superiore.
Séralini sottolinea – nel corso di un’intervista al Nouvel Observateur - come, sostanzialmente: “La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto […] Le conclusioni del nostro studio […] ci portano a pensare che (queste sostanze, ndr.) siano tossiche anche per l'uomo. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione […] Sono almeno quindici anni che gli OGM vengono commercializzati. È davvero un crimine che finora nessuna autorità sanitaria abbia imposto la realizzazione di studi di lunga durata”.
Per ciò che riguarda le varietà transgeniche con l’approvazione alla coltivazione, nell’Unione Europea sono solo due: il mais Mon 810 (sempre della Monsanto) e la patata Amflora di Basf anche se solo il primo (il Mon 810) è davvero coltivato nella Ue (l’80% della superficie totale è in Spagna). Altri 44 prodotti OGM sono stati autorizzati da Bruxelles per la commercializzazione, come il mais Nk 603, al centro dello studio. Per adesso però, non sono di propria produzione e vengono utilizzati solo per alimentare il bestiame come i bovini.
Su questo punto Joel Spiroux, collega e collaboratore di Séralini, ci tiene ad esser chiaro: “i bovini sono abbattuti troppo presto perché si possano riscontrare gli effetti negativi degli alimenti transgenici sul lungo periodo. La speranza di vita di questi animali è compresa fra i 15 e i 20 anni, ma ormai vengono abbattuti a cinque, tre anni , 18 mesi o anche in precedenza”.
Le reazioni da parte delle istituzioni, come ci racconta il Sole 24 Ore, non si sono fatte attendere. John Dalli, portavoce del commissario europeo alla Salute, ha subito messo le mani avanti, affermando che l'Efsa (Autorità di sicurezza alimentare nazionale ed europea) è già stata allertata e sarà sollecitata a produrre una sua valutazione del nuovo studio e solo successivamente, l'Esecutivo Ue “prenderà provvedimenti”. Si profila quindi un 'no' secco alla richiesta, da parte di diversi governi, di sospendere le autorizzazioni attuali di OGM in Europa.
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