OGM: sentenza Ue apre a mais transgenico in Italia

Una sentenza della Corte di giustizia europea riconosce alla Pioneer il diritto di distribuire mais OGM in Italia. Secondo il tribunale con sede a Lussemburgo, l'ingresso nel Paese di varietà già ammesse a livello comunitario non può essere bloccato da leggi statali o regionali.

OGM: sentenza Ue apre a mais transgenico in Italia
Pioneer incassa il supporto della Corte di Giustizia europea nella battaglia contro il ministero italiano delle Politice agricole. Secondo il Tribunale Ue, la società ha diritto a distribuire i suoi prodotti in tutti paesi dell'Unione, Italia compresa. Nel 1998 Pioneer aveva infatti ricevuto l'autorizzazione a commercializzare linee pure ed ibride del mais Mon 810 nel mercato unico - e successivamente aveva ottenuto l'iscrizione di 17 varietà derivate nel catalogo comune della Commissione europea. Guadagnato il via libera dall'Ue, la società si era rivolta agli Stati membri richiedendo la messa a coltura dei nuovi prodotti. Ma in Italia il ministero delle Politiche agricole ne aveva bloccato la richiesta, in mancanza della normativa che, in base al decreto legge n. 279/2004, dovrebbe regolare la coesistenza tra semi OGM e semi tradizionali sul territorio nazionale. La Pioneer però non si è data per vinta e si è rivolta al Tribunale europeo che, alla fine, le ha dato ragione: dalla data di pubblicazione nel catalogo comune, gli stati Ue non possono introdurre restrizioni alla circolazione delle nuove varietà di alimenti e mangimi. La sentenza in realtà non stupisce. Un diverso giudizio sarebbe stato incompatibile con le normative comunitarie che disciplinano la messa in commercio degli OGM in Europa. Ed è lì, nella procedura Ue, che si annida il problema. Il diritto dell'Unione non prevede alcuna libertà per i 27 in materia di OGM. Se infatti l'autorizzazione accordata a livello Ue può essere contestata dal singolo Paese, sulla base di motivazioni scientiche, rivolgendosi all'Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, finora queste sono state, tendenzialmente, respinte. A quel punto lo Stato può ancora portare il caso all'attenzione degli altri Paesi, in sede di Consiglio, ma anche lì l'esito si è rivelato il più delle volte fallimentare. Per lasciare più spazio agli Stati, la Commissione europea ha proposto di autorizzarli a presentare anche ragioni di ordine economico o sociale, e non più solo scientifiche, per contrastare il commercio e la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. Non è detto, però, che l'Efsa si riveli più sensibile a questi argomenti. Un vero cambiamento verrebbe, invece, dal riconoscimento del diritto degli Stati e dei territori all'autodeterminazione in materia. Quell'autodeterminazione che la Rete delle regioni europee libere da OGM, riunite la scorsa settimana a Erfurt, in Germania, rivendica da tempo e che la presidenza danese dell'Unione, nel mese di marzo, ha provato, invano, a recuperare. La proposta della Danimarca, che in sintesi puntava a lasciare agli Stati la possibilità di limitare o vietare l'ingresso di organismi geneticamente modificati, è stata respinta, in sede di Consiglio, da un blocco di Paesi - tra cui Francia, Germania, Regno Unito e Belgio – e finora la nuova presidenza, cipriota, non ha ripreso l'iniziativa. A Erfurt le regioni 'OGM free' hanno lanciato un appello: l'invito a una coalizione il più possibile ampia, che coinvolga consumatori, agricoltori, organizzazioni ambientaliste, per la libertà di scelta e la trasparenza in tema di organismi geneticamente modificati, a cominciare dal rivendicare norme comuni per l'etichettatura dei prodotti derivati, come carni e latte. Una battaglia non più rinviabile.

Commenti

Dobbiamo diventare come gli US, l'europa è solo una menzogna. Non siamo mai stati in democrazia, siamo stati prima "allattati" davanti ad una tv stelle e strisce ed ora, rincoglioniti da quiz, calcio e veline dobbiamo ingrassare come i nostri "master" from US. Dovremo mangiare la M***A di plastica imposta dai padroni e stare zitti, ma poi ci cureranno con un po' di chemio che da lavoro, non cura e fa soffrire. Si può cambiare questa fogna acquistando prodotti il più possibile indipendenti dalle multinazionali fasciste. Se la richiesta è sempre più indirizzata verso un mercato "giusto" e sano cosa succederà? Baci a tutti.
Dave, 12-09-2012 11:12
Capisco la razionalità dietro la decisione ma non bisognava ammetterle fin dall'inizio. Rischiano di inquinare le varietà autoctone
Marco, 12-09-2012 11:12
Io la considero una delle tante sentenze che allontanano palesemente la Democrazia dai popoli. Questa Europa dei commercianti ve la potete tenere, io non la voglio. Anni fa scelsi e votai per l'europa dei popoli non dei banchieri!!!
RayMilano, 12-09-2012 01:12
Siete scemi, non credo sappiate cosa significa ogm, io li studio, ci lavorerò in futuro, e penso che demonizzare a priori una cosa sia da mentecatti. Informatevi prima. Un organismo geneticamente modificato può essere anche una semplice pianta di pomodoro che più resistente al freddo rispetto ad altre a causa di un determinato gene, ergo una proteina, viene selezionata e amplificata. Negli USA il 54% della superficie coltivabile è utilizzato per mais OGM, che non vuol dire che provoca il cancro ne tanto meno che sia di plastica, semplicemente che è stato migliorato il suo corredo genetico. Gli imbecilli come voi due dovrebbero capire che l'evoluzione esiste in natura, noi ricercatori la sfruttiamo al meglio semplicemente.
Luca, 12-09-2012 10:12
Complimenti a Luca, l'autore del primo commento. L'arroganza di certi ricercatori fa loro perdere di vista la differenza che intercorre tra l'evoluzione naturale, frutto di lenti cambiamenti in tempi lunghissimi e la sciocca e frenetica superbia di chi si chiude in un laboratorio giocando a sentirsi Dio. Caro aspirante ricercatore, non voglio essere troppo dura con te ma ti chiedo di guardare questo nostro povero e meraviglioso pianeta che, credo, non meritiamo. Noi siamo parte di tutto ma lo abbiamo dimenticato. La nostra vita dipende anche da quella delle api che stiamo sterminando. Non é una follia?
ivana zardin, 14-09-2012 09:14
Caro Luca, USA è una nazione fra le più violente/grasse/malate del pianeta. Non farti friggere il cervello dalla loro squallida propaganda, i risultati sono visibili e chiari a tutti. Un pomodoro del genere non è più un pomodoro! Quello che tu vedi come sviluppo in realtà è malattia (quindi business), il nostro organismo non riconosce come cibo ciò che viene prodotto in laboratorio e ha la forma di un pomodoro solo per la solita convenienza di pochi (di sicuro non i consumatori). Il tuo è un discorso classico dell'umile servitore. Monsanto ringrazia.
Dave, 15-09-2012 01:15
Gli OGM semplici miglioramenti? Per me sono come farmaci. Sicuri al 99% e solo se testati, altrimenti potenziali problemi. Bisogna vedere caso per caso. E neanche accettarli toglie che possono distruggere la biodiversità
Marco, 15-09-2012 07:15
Sono d'accordo con Luca anche se capisco tutte le vostre preoccupazioni. Non dobbiamo guardare soltanto gli USA, molti altri paesi coltivano ormai da alcuni anni gli OGM, come il Brasile ad esempio. Non è escluso che una pianta geneticamente modificata possa danneggiare la salute, ma questo lo può fare anche una pianta coltivata in modo 'tradizionale'. Una volta coltivato l'OGM, prima di essere inserito nel commercio dovrebbe subire una serie di controlli come è giusto che sia. E poi penso che sia molto importante l'informazione: bisogna spiegare alla popolazione cosa significa veramente questo OGM che spaventa tante persone.
Lory, 18-09-2012 06:18
03 giugno 2012 In Brasile, gli agricoltori agiscono legalmente contro la Monsanto Fonte: Agence France Press Cinque milioni di agricoltori brasiliani hanno deciso di intentare causa al gigante biotech americano Monsanto. 14 anni fa la soia transgenica era entrata illegalmente nel Paese dall'Argentina e oggi rappresenta l'85% della sua produzione. Il suo uso è stato vietato fino all'ultima decade in accordo con l'EMBRAPA. Il divieto è ora decaduto. Lo scorso anno il Brasile è stato il secondo produttore ed esportatore al mondo di soia, dietro gli Stati Uniti. Piccoli e grandi agricoltori accusano la multinazionale chimica di raccogliere il 2% delle loro vendite. Dal 2003-2004, la Monsanto ha richiesto ai produttori della soia transgenica di pagare tale percentuale come royalty. Gli avvocati che li rappresentano dicono che ciò significa pagare due volte le sementi. Non dovrebbe esistere al mondo una legge che obblighi gli agricoltori a versare nuove quote dopo aver già comprato le sementi. Nel frattempo, durante la causa, l'azienda americana continua a ricevere le royality, dopo essersi già appellata a una corte federale che deciderà entro il 2014 sul caso. La soia modificata intanto cresce in 17 dei 26 Stati del Paese, la maggior parte nelle regioni del Mato Grosso, Parana e Rio Grande do Sul. Gli USA hanno perso la loro posizione dominante nel commercio della soia transgenica e in campo sono entrate nuove potenze come: l'India, l'Argentina e la Cina che la utilizzano non solo come cibo ma come olio vegetale e alimento per gli allevamenti animali. Personaggi importanti si schierano al fianco degli agricoltori, il senatore brasiliano Blairo Maggi ricorda a tutti che il mercato delle sementi non è affatto libero nel suo Paese, sono le stesse multinazionali a forzare i produttori agricoli a piantare principalmente quelle varietà che hanno un margine di profitto per le compagnie. La senatrice Katia Abreu continua confermando il fatto che il vero problema non è il pagamento delle royalty in se stesso ma piuttosto la mancanza di qualsiasi restrizione contro queste aziende, infatti non solo riescono a determinare l'ammontare economico da raccogliere ma virtualmente anche a dettare quali varietà di sementi debbano essere coltivate. Inoltre l'EMBRAPA fa notare che a volte procurarsi le sementi tradizionali è più costoso perché sono ormai difficilmente reperibili, ma che in seguito non necessitano di ulteriori spese ( le royalty), oltre, ovviamente, ad essere più salutari per gli esseri viventi e per l'ambiente. Fonte: Equivita
ivana zardin, 19-09-2012 11:19
Gli USA é un paese malato, guidati da padroni( Monsanto, Synergi ed altri)Gli agricoltori non n'é vogliono sapere niente degli OGM. Sono transformati con virus per fagli accettare le transformazioni che il nostro corpo rifiuta. Date a un animale un prodotto OGM e un prodotto non OGM, Andrà direttamente al non OGM. Gli agricoltori stanno facendo causa alla Monsanto e vincono.Devono utilizzare una quantita enorme del pesticida Roundup e con altri miscuglio per amazzare gli insetti nocivi alla pianta, dunque mangiamo un prodotto morto insaporito di pesticida. Il colmo dei colmi e che questi insetti sono diventati immuni!! Perché non mettiamo un etichetta sui prodotti con OGM per dare la liberta alla popolazione di scegliere? Grazie Viviana
Viviana, 03-04-2013 09:03
Consumiamo già prodotti OGM, da molti anni. Non è più in discussione il danno alla salute: non fa male! Per molto tempo è stato applicato il "principio di precauzione" che è una affermazione metascientifica che, cioè, mette in discussione la scienza stessa: come tale. Le valutazioni dei signori OGM free hanno la stessa ratio di chi sosteneva Tolomeo contro Copernico. Prevale nei primi l'adesione fideistica contro l'approccio critico razionale dei secondi. La psicologia dei primi è dominata dalla paura, dei secondi dalla curiosità.
Canoi, 25-05-2013 12:25
Caro Canoi, tu credi veramente che i danni da OGM siano visibili in un paio di decenni?! Comunemente si tende a considerare un qualcosa pericoloso solo nel momento in cui produce un danno immediato, senza un minimo di lungimiranza. Stai certo che queste ripercussioni arriveranno tra altri 20 anni e, peggio ancora, saranno palesi sulle nuove generazioni, quando ormai sarà tardi (e indubbiamente alcuni danni sono già in corso, ma tu non sei nemmeno più in grado di rendertene conto). Sono stati fatti esperimenti sui ratti (che hanno un DNA simile al nostro per il 99%), alimentati in parte esclusivamente con mais OGM e in parte con mais tradizionale. Il gruppo di topi che si nutriva esclusivamente di OGM ha riportato danni visibili nelle generazioni successive (sono arrivati fino all'analisi della quarta), riscontrando un aumento dell'infertilità, dell'insorgere di malattie (tumori compresi)con relativo indebolimento delle difese immunitarie. (Tutto ciò non ha invece riguardato le generazioni del primo gruppo di topi). Per non parlare dell'impatto che questo ha sull'ambiente (perché non dimentichiamo che non esistiamo solo noi a questo mondo!!)e del devastante effetto sulle biodiversità, che verranno spazzate via con questo sistema. Credo che chiunque sia dotato di un minimo di logica possa arrivare a comprendere quanto sia sconveniente per l'umanità giocare a fare Dio...gli stolti, è ovvio, lo capiranno (forse) quando ormai sarà troppo tardi per tutti.
Ramona, 18-09-2013 09:18
Salve Ramona, premetto che a mio parere ognuno dovrebbe avere il diritto di scegliere se alimentarsi con un prodotto transgenico o meno, quindi di poter conoscere la provvenienza di ciò che consuma. Tutti noi sappiamo, però, che non sono soltanto gli OGM la causa della comparsa dei tumori, ma sono anche dovuti a una serie di abitudini scorrette che noi umani adottiamo e che non ne possiamo più fare a meno. Come l'uso dei cellulari e della macchina ad esempio, senza parlare delle migliaia di fabbriche che lavorano giorno e notte per soddisfare i nostri bisogni. L'aria che respiriamo é ormai dannosa per la nostra salute! Tutto questo per dirle che é inutile aggrapparsi contro qualcosa che già c'è e che forse ci fa male come tante altre, é importante però lottare affinchè ci sia data la possibilità di decidere sulla nostra alimentazione con consapevolezza. Le stesse persone che lei dice giocano a fare Dio producono quelle medicine che oggi salvano la vita di moltissime persone, stanno usando la loro intelligenza come noi dovremo usare la nostra per decidere sul proprio futuro.
Lory, 20-09-2013 04:20

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