di
Claudia Bruno
09-11-2010
Il treno carico di scorie nucleari che ha importunato gli abitanti dei territori tra la Francia e la Germania negli ultimi tre giorni è arrivato a destinazione, ma il viaggio delle scorie è ancora lungo. Tante le proteste di cittadini e attivisti contro il convoglio radioattivo che ha attraversato i confini e costeggiato aree urbane e agricole, davvero troppo da sopportare per un territorio civile.
Un treno carico carico di... scorie nucleari. Stavolta non si tratta di una favola per bambini ma dell'incubo che ha coinvolto da vicino le popolazioni dei territori adiacenti ai binari su cui sono passati i vagoni del convoglio partito venerdì scorso dalla Francia e diretto a Dannenberg, in Germania, dov'è poi arrivato ieri mattina.
Undici vagoni carichi di scorie hanno così varcato i confini tra la Francia e la Germania. Un viaggio che però non è passato inosservato soprattutto a contadini locali, abitanti e attivisti che non sono rimasti a guardare ma hanno protestato incatenandosi ai binari per manifestare contro il nucleare come soluzione alla questione energetica.
"La nostra resistenza non conosce confini", così recitava uno striscione secondo quanto riferito da uno dei gruppi non violenti di attivisti francesi che hanno bloccato il tragitto del treno radioattivo ostacolandone il percorso sui binari.
Tra le associazioni che in questi giorni hanno contribuito a ritardare la tabella di marcia del convoglio carico di rifiuti nucleari anche Greenpeace. Sono 5mila gli attivisti che hanno dormito sulle rotaie domenica notte, secondo quanto riferito dall'associazione, provocando una dura reazione nelle forze dell'ordine.
Ieri mattina il treno è arrivato a destinazione, ma il viaggio delle scorie è destinato a continuare fino al sito di stoccaggio temporaneo di Gorleben.
Il treno che negli ultimi tre giorni ha importunato le popolazioni locali è stato definito come il più radioattivo che abbia mai attraversato la Germania. Al suo interno "scorie nucleari vetrificate provenienti dall'impianto di ritrattamento del combustibile di La Hague in Francia e dirette al sito di stoccaggio temporaneo di Gorleben in Germania - ha spiegato Greenpeace - 11 vagoni da 100 tonnellate, ognuno dei quali porta 28 contenitori pieni di scorie". Una bomba a orologeria, insomma, davvero troppo da sopportare per un territorio civile.