Ancora carbone: a Vado Ligure raddoppia la centrale

La solita storia, quella degli interessi di pochi che schiacciano quelli di molti. Una storia che sa di prima rivoluzione industriale, il raddoppio di una centrale a carbone, quella di Vado Ligure, che vuole essere fatto passare come modernizzazione e che invece nella vita della gente significa soprattutto morte con statistiche doppie rispetto alla media italiana.

Ancora carbone: a Vado Ligure raddoppia la centrale
Fin dagli anni sessanta a Vado Ligure esiste una centrale a carbone. Non si trova vicino a Vado o semplicemente entro i confini del Comune, si trova praticamente in centro alla città, a poche decine di metri da scuole, ospedali, supermercati. Da cinquant'anni quindi a Vado, ma anche a Quiliano, Savona e probabilmente a Genova - gli esperti dicono che gli effetti si sentono fino a 48 Km di distanza - vivono all'ombra di due ciminiere di quasi 200m e respirano i fumi che ne escono. L'ordine dei medici diffondendo i suoi dati annuali fa sapere che se in Italia ogni 100.000 decessi 57 sono causati da tumore ai polmoni, a Savona sono 97 i morti per questo tipo di tumore e a Vado Ligure sono 112. Praticamente il doppio. La logica e il buon senso direbbero che dopo cinquant'anni si può anche chiudere una centrale, si può anche sostituire con qualcosa di meno inquinante e meno pericoloso per la salute della gente, ma la realtà è ben diversa: a Vado si è deciso di raddoppiare la centrale che nel frattempo nei cinquant'anni intercorsi dalla sua apertura è diventata una centrale termoelettrica grazie all'affiancamento ai due gruppi a carbone (320MW ciascuno) di due gruppi a gas naturale da 400MW ciascuno. “Sarà realizzato un nuovo gruppo a carbone da 460 megawatt. - spiega Renzo Guccinelli, assessore alle Attività produttive della Regione Liguria - Ci vorranno sei anni. Allora si abbatterà uno dei due gruppi vecchi e, dopo altri tre anni, si abbatterà il terzo. A quel punto valuteremo l’opportunità di dare parere favorevole alla costruzione di un ulteriore gruppo per il quale non è previsto alcun automatismo”. Insomma alla lunga, impianti nuovi al posto dei vecchi ma un aumento della potenza installata. “La Tirreno Power - la ditta proprietaria degli impianti - non era disposta a realizzare un impianto interamente a metano come chiedono i cittadini”, dice Renata Briano Assessore all'Ambiente della Regione, e siccome la Tirreno Power non era disposta allora gliene facciamo fare uno più grosso. Gianfranco Gervino, dell'associazione di cittadini Uniti per la Salute, commenta così al Fatto Quotidiano: “I gruppi non potevano restare come sono, ma per legge e senza condizioni dovevano essere adeguati alle migliori tecnologie. Invece continuano a funzionare. In pratica si è contrattato l'ampliamento con il rispetto delle norme. È incredibile”. Ma la Tirreno Power “non era disposta” che ci vuoi fare? Gervino è solo uno dei tanti cittadini dei 18 comuni interessati che ha deciso di mobilitarsi. 18 Comuni che hanno dato tutti parere negativo all'ampliamento e cittadini che hanno in questi mesi scritto diverse lettere di proteste affiancate praticamente da tutti i partiti... PD e PDL esclusi, ovviamente. Gli interessi economici in gioco sono infatti notevoli, non tanto per Vado quanto per la Sorgenia (“l'energia sensibile” cita il pay-off dell'azienda) di De Benedetti in primis che detiene il 39% di Tirreno Power, ma anche Fabio Atzori, presidente dell'Unione Industriali che ha commentato: “Per Savona è come aver vinto al Superenalotto”. I "maligni" fanno notare che Atzori è amministratore delegato di Demont che lavora con Tirreno Power e che il suo vice Giovanni Gosio è un manager proprio di Tirreno Power... Viene da chiedersi inoltre quale sarebbe il premio di questa insperata vincita, i 36,5 milioni di euro - cifra calcolata dai medici dell'Associazione Moda utilizzando studi americani su una centrale equiparabile a quella di Vado - in danni alla salute e alle coltivazioni che ogni anno si abbattono su questi terreni e i suoi abitanti. È la solita storia degli interessi di pochi che schiacciano quelli di molti. “Non uccideteci più, mettetevi una mano sulla coscienza” chiedono a Vado Ligure. E' ora di ascoltarli.

Commenti

La mano sulla coscienza da tempo, parlo delle stanze del potere, è stata sostituita dalla mano sul portafoglio. I gestori delle forniture energetiche sia che si tratti di Enel bipartisan, o di De Benedetti tessera Pd n.1 hanno la stessa politica del profitto, più o meno abilmente mascherata. Il profitto giustifica i mezzi, parafrasando...L'attesa di un redde rationem, di una resa dei conti si fa lunga. Importante è sapere che questi figuri( Enel, De Benedetti etc,) approfittando di un vuoto di potere, anzi del potere vuoto fanno i loro porci comodi sulla pelle di chi è costretto a subire.
carlo carlucci, 31-08-2011 03:31
Perchè non ci si domanda seriamente a chi giovano certi progetti' Adesso e' il De Benedetti, dopo è il Caltagirone, poi ancora e acora il Berlusconi patere, filius, filiola, etc. etc. tutti con nomi e cognomi ben definiti ma comunque di persone infinitivamente poche rispetto alla gran massa dei cittadini utenti che abbisognano dell'energia per vivere e lavorare non certo per arricchirsi e comandare ai politici e da questi ai cittadini, immigrati compresi. Adesso che a questi nomi noti hanno fatto finta di voler imporre un contributo di solidarietà, si sono subito affrettato a rettificare: non è sicuramente destinato a rimpinguare le casse dello stato un contributo richiesto a chi si è sempre rimpinguato le sue con i tributi pagati quotidianamente dagli altri, quindi meglio rivolgersi ai soliti abituali noti, quelli cioè che hanno sempre messo da parte i soldi per il bene comune e non quelli che considerano il bene e la dabbenaggine comuni una grande prateria e un rigoglioso bosco per la caccia alle allodole e ai cinghiali con il modesto pagamento di una licenza di caccia. Adesso poi che si offre a costoro anche l'anticipazione di 15 giorni sull'apertura ufficiale della stagione venatoria, deve divenire ancora più precisa e assillante la ricerca e l'individuazione di quei pochi nomi. Nessuno di noi vuole per costoro manette, ergastoli, perdita di diritti, sequestri conservativi, etc. etc.: vogliamo solo che paghino le tasse e le...multe ( per non averle pagate a suo temp) in proporzione all'uso dell'energie da loro impegnate. E bisogna farlo presto perchè questo tipo di gente è pronta a comprarsi anche l'aria che ci serve per respirare,magari con la scusa dell'impegno a ripulire l'aria già inquinata che ci hanno finora quotidianamente rifilato.
Franco, 31-08-2011 10:31
Centrale a carbone che uccide come fanno quasi ugualmente le varie ciminiere di acciaieria ..sia che si trovino dislocate a ridosso di qualche riva di torrente che di riva di mare non importa inquinano di fatto da anni e anni tutto l'ambiente di aria,acqua,e di terra e di conseguenza in negativo su tutti gli esseri viventi,,I responsabili ci sono e ci sono stati..molti sanno e sapevano quanto di danni facevano ed ancora fanno e COMPARTECIPI sono anche chi ha dato le autorizzazioni...ha produrre ed a inquinare !E pensare che a pochi metri di distanza d'estate si va in spiaggia dove c'è sempre presente il catrame..chi sarà mai ..sanno e sapevano anche qui certi personaggi noti in tutta la Liguria ed oltre. Morando
Morando Sergio Crocefieschi Genova Malpotremo Lese, 20-02-2014 07:20

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.