Il Parlamento Ue rafforza la resistenza agli Ogm

Greenpeace commenta positivamente il voto di ieri del Parlamento europeo che rafforza la proposta della Commissione UE per dare agli Stati Membri il diritto di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio.

Il Parlamento Ue rafforza la resistenza agli Ogm
Greenpeace accoglie molto positivamente il voto di ieri del Parlamento europeo che rafforza la proposta della Commissione UE per dare agli Stati Membri il diritto di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio. Con questa scelta si riconosce l'importanza delle valutazioni ambientali come base per i bandi nazionali contro gli OGM e si permette alle Regioni di vietare la coltivazione di OGM. “Oggi il Parlamento europeo ha avvicinato la proposta della Commissione al volere della maggioranza dei cittadini europei che sentono forte l'esigenza di proteggere i nostri campi e il nostro cibo - afferma Federica Ferrario, responsabile della campagna OGM di Greenpeace - La contaminazione, però, non si ferma alle frontiere e i bandi nazionali non possono sostituire un'adeguata procedura di valutazione dei rischi fatta a livello europeo”. Fra gli emendamenti votati ieri dal Parlamento spicca quello che rafforza la proposta della Commissione imponendo di considerare anche gli impatti di carattere ambientale per la predisposizione dei bandi nazionali degli OGM. Tra gli impatti previsti dal Parlamento europeo ci sono lo sviluppo della resistenza agli erbicidi e gli effetti negativi sulla biodiversità. Questi sono i temi trattati dal nuovo rapporto di Greenpeace, elaborato in collaborazione con GM Freeze: Resistenza agli erbicidi e colture OGM. I problemi legati al glifosato. Nel rapporto si evince che gli erbicidi come il Roundup, a base di glifosato - molecola largamente usata nelle coltivazioni di OGM resistenti agli erbicidi - sono collegati a casi di cancro, difetti neonatali, malattie neurologiche (incluso il Morbo di Parkinson) e inquinamento delle acque. Per l'elaborazione del rapporto, sono stati analizzati quasi 200 studi indipendenti e pubblicati, che dimostrano come erbicidi quali il Roundup, commercializzato dalla multinazionale agrochimica Monsanto come 'sicuro', sono lontani dal poter essere definiti innocui. Il rapporto si conclude ricordando che i sistemi agricoli di stampo industriale, nei quali le colture OGM e la chimica prosperano, sono profondamente insostenibili. “È arrivato il momento di mettere da parte glifosato e OGM, e di indirizzarsi verso un'agricoltura di stampo ecologico: la sola che ci consenta di affrontare le sfide che ci attendono, dall'insicurezza alimentare ai cambiamenti climatici”, conclude Ferrario.

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