Gli fa eco il giornale di proprietà Fiat, ossia La Stampa – diretta Mario Calabresi, pupillo in ascesa dei poteri forti – che sbotta: 'Terremoto: complottisti, scatenati sul web. Accusano fracking, trivellazioni e altro'. Anche l’Agenzia giornalistica italiana non è da meno. Perché tentare di ridicolizzare – tra l’altro maldestramente – chi non si adegua al pensiero unico ed ha puntato l’attenzione sulla genesi artificiale di determinati terremoti che hanno colpito la Penisola? L’onere della prova spetta a chi detiene il potere”. Lui, che ha lavorato per entrambi i quotidiani, è convinto che tutto sia mirato a criminalizzare il dissenso e a reprimerlo, visto che le testate in questione, si sono da sempre schierate dalla parte del nucleare, degli inceneritori, etc.
A Torino, il gruppo Fiat, attraverso l’Itedi controlla La Stampa. E tralascio, ma solo in questa circostanza per via del taglio editoriale, tutto il resto dell’accozzaglia di potere, a partire da Carlo De Benedetti (Bildeberg Group) e Berlusconi Silvio (P2, tessera 1816)”. Anche sul futuro politico del nostro paese, sembra avere le idee chiare: “Montezemolo sarà il prossimo Primo Ministro con Berlusconi al Quirinale. In sostanza: in Italia non c’è il quarto potere, a parte, qualche raro collega, non esiste un sistema di informazione in grado di accendere un riflettore sull’intera casta al comando”. Torna poi 'di moda' il nuovo ordine mondiale: “Il Corriere della sera (25 novembre 2011) ha pubblicato 'Bocconi, Trilateral e Goldman Sachs: il premier lascia tutti gli incarichi'. Occhiello: 'via anche da Bilderberg'. Ecco cosa ha scritto Bocconi Sergio, in un articolo illuminato: 'Mario Monti il Bocconiano ha lasciato la presidenza dell’università milanese e le altre cariche ricoperte finora nella Trilateral, nel Bilderberg group e in Goldman Sachs.
Il neopremier farà dunque solo il premier, gli altri impegni sono stati annullati'. E poi ancora sul tecnico legato a nodo inestricabile ai poteri forti: 'Anzitutto l’abbandono della consulenza in Goldman Sachs: la banca d’affari americana lo aveva chiamato come advisor (al pari di altri italiani politici e non, come Romano Prodi o Gianni Letta (…) Monti ha poi lasciato la carica di presidente europeo della Trilater Commission, il think tank globale fondato da David Rockfeller nel 1973. E che vede diversi altri partecipanti italiani: da Enrico Letta a Enrico Tommaso Cucchiani, finora in Allianz e da ieri neoamministratore delegato di Intesa Sanpaolo; da Carlo Pesenti al banchiere Maurizio Sella, dall’italiano per carica Dieter Rampl, presidente di Unicredit a Pierfrancesco Guarguaglini di Finmeccanica (…) Infine, il premier ha lasciato lo steering committee del gruppo Bilderberg, nel quale l’unico componente italiano è Franco Bernabé, presidente di Telecom'. Allora, 'Il Club Bilderberg' – incluse le sue diramazioni – non è un’invenzione esoterica, come propaganda il mainstream, se anche il 'più importante' quotidiano italiota ne parla”.
Di che parlava il picconatore? Semplice, l’attentato per antonomasia: 'Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell’intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso confessa che Al Qaeda sarebbe stato l’autore dell’attentato dell’11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d’America e d’Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l’aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan'”. Altra organizzazione legata a Mario Monti, è il Gruppo Bilderberg, nato nel 1952 ma ufficializzato due anni più tardi (giugno del 1954, ndr), quando un gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Tra i promotori, racconta Lannes: “occorre ricordare due nomi in particolare: sua maestà il principe Bernardo de Lippe, olandese, ex ufficiale delle SS, che ha guidato il gruppo per oltre un ventennio, fino a quando, nel 1976, è stato travolto dallo scandalo Lockheed; e Joseph Retinger, un faccendiere polacco al centro di una fittissima trama di rapporti con uomini che per anni hanno contato sullo scacchiere internazionale della politica e dell’economia”. Il loro obiettivo pare fosse di costruire un’Europa Unita per arrivare a una profonda alleanza con gli Stati Uniti e quindi dar vita a un nuovo Ordine Mondiale, dove potenti organizzazioni sopranazionali avrebbero garantito più stabilità rispetto ai singoli governi nazionali.
La Trilaterale, invece, nasce nel 1973: “sotto la presidenza 'democratica' di Jimmy Carter e del suo consigliere speciale per la sicurezza, Zbigniew Brzezinsky. A ispirare il progetto, le famiglie Rothschield e Rockfeller. Un progetto che ha irresistibilmente attratto i potenti del mondo, a cominciare proprio dai presidenti Usa, con un Bill Clinton in prima fila”. Viene descritta così, dal giornalista Richard Falk, già nel 1978 dalle colonne della Monthly Review di New York: “Le idee della Commissione Trilaterale possono essere sintetizzate come l’orientamento ideologico che incarna il punto di vista sopranazionale delle società multinazionali, che cercano di subordinare le politiche territoriali a fini economici non territoriali”. Lannes la definisce come la filosofia delle grandi corporation, che stanno di fatto smembrando e privatizzando tutti i beni comuni (acqua, risorse energetiche, etc.) presenti sulla Terra. Ciò, permette loro, non solo di: “ricavare profitti stratosferici ma anche ad esercitare un controllo politico su tutti i Sud – e non solo – del mondo. La logica della globalizzazione. E i bracci operativi di questo turbocapitalismo sono proprio due strutture che dovrebbero invece garantire il contrario: ovvero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale”. Parlando proprio di beni comuni e in particolar modo dell’acqua: “la Banca Mondiale sta dando il meglio di sé: con la sua collegata IFC (Internazionale Finance Corporation) infatti sta mettendo le mani sulla gran parte delle privatizzazioni dei sistemi idrici di mezzo mondo, soprattutto quello africano e asiatico, condizionando la concessione dei fondi all’accettazione della privatizzazione, parziale o più spesso totale, del servizio. Del resto, è la stessa Banca a calcolare il business in almeno 1000 miliardi di dollari”. Ultimo capitolo dell’ 'arringa' di Lannes, viene riservato alla guerra ambientale: “Quando il generale Fabio Mini nel 2007 […] parlava di manipolazione climatica e di possibilità di ricreare artificialmente terremoti e tsunami, di sicuro doveva aver bevuto qualche bicchierino di troppo? Esiste un progetto USA che si intitola Owning the weather in 2025 ossia controllare il clima entro il 2025 tutto documentabile e verificabile, ma evidentemente è più facile dare degli allucinati e dei complottisti agli altri, piuttosto che informarsi e indagare a dovere”.
Sul fatto di a chi giova poi non è che ci voglia la scienza per capirlo. Disastri? Uguale accise che finiscono nelle casse dello Stato. Ricostruzione? Per ricostruire servono finanziamenti e i soldi si chiedono in prestito alle banche che guadagnano sugli interessi e di certo non li regalano. Ricostruzione uguale appalti pubblici uguale mafia organizzata dallo Stato… ecco a chi giova, devo continuare?”. Il progetto HAARP, è direttamente collegato a questo discorso, visto che: “ufficialmente in grado di bombardare la ionosfera di onde radio. Sempre ufficialmente può influire sulle condizioni climatiche di una zona. La base principale si trova in Alaska ma ce ne sono diverse legate alle basi nato nel mondo. HAARP non è una base segreta, è quello che fa HAARP ad essere un segreto”. Lannes se la prende anche con l’AREA 51: “non è segreta, ma cosa succede lì dentro voi scienziati a pagamento forse lo sapete? Le teorie del Caos chiaramente indicano che ci deve essere una sensibilità alle condizione iniziale e di dipendenza dell’evento. Per cui dipende dalla quantità di prosciutti e forme di parmigiano che gravano sul territorio e dal rapporto con quelle esportate durante la congiuntura astrale. In altri termini, è stato tutto organizzato dai servizi segreti di Terronia per colpire la Padania ed in particolare per far cadere le vendite del parmigiano a favore dei vari pecorini del sud. Pensateci bene, è molto più attendibile delle altre teorie illustrate dalla stampa quotidiana. Scherzi a parte, evidentemente dare del complottista a chiunque tenti di ragionare sugli eventi catastrofici può essere più comodo”. In fondo, riflette Lannes: “la Terra gira in senso orario se la guardiamo dalla verticale sopra al polo sud, ma se la guardiamo dal polo nord gira in senso antiorario. Gli impiegati della comunicazione (asservita) non sbagliano mai, perché partono sempre dalle conclusioni. I pennivendoli hanno sempre una tesi da dimostrare e quindi vedono solo e soltanto le fantasie che la sostengono e negano l’esistenza dei fatti che la contraddicono. Insomma, sanno sempre tutto perché sono infallibili: sono infallibili perché sono dogmatici e sono dogmatici perché non sono liberi. Fa una bella differenza tenere la guardia un po’ più alta e non essere dentro il club del parco buoi”. È chiaro, mette le mani avanti Lannes, che il suo ragionamento non deve essere preso per oro colato: “ognuno creda a quello che vuole, naturalmente, ma etichettare l’Altro nel recinto di una definizione dispregiativa (complottista, dietrologo, esoterista, esaltato e altro ancora) denota soltanto malafede e scarsità di neuroni. Parola di Henry Ford: 'Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché, se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione'”.
Commenti