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Occupy Wall Street: disordini e arresti durante la marcia di protesta
di
Dario Lo Scalzo 05-10-2011
Occupy Wall Street, il movimento di occupazione simbolica dell’area circostante la borsa newyorkese, sabato scorso ha marciato verso Brooklyn. Durante la marcia di protesta si sono verificati disordini e molti manifestanti sono stati arrestati dalla polizia.
Siamo alla terza settimana di protesta e le idee del movimento Occupy Wall Street si diffondono velocemente e trovano sempre maggiore consenso tra la gente e non solo intorno al presidio del Zuccotti Park, nel distretto finanziario di New York. Studenti, insegnanti, disoccupati, artisti, operai hanno deciso di solidarizzare e portare avanti la protesta in prima linea anche a Boston, Chicago, Los Angeles ed altre città statunitensi.
Se la nascita del movimento non è mai stata accolta con benevolenza dalle autorità, e prova ne sono stati, sin dai primissimi giorni, i continui episodi di provocazione della polizia, lo scorso sabato, la temperatura del freddo autunno newyorkese si è decisamente innalzata marcando l’evidente senso di insofferenza delle forze dell’ordine e confermando il ruolo scomodo della protesta degli indignati.
Durante l’annunciata marcia verso Brooklyn, la polizia ha proceduto all’arresto di parecchi manifestanti per avere occupato e bloccato il ponte. Come da copione, si registrano le due versioni contrapposte, quelle degli indignati che dichiarano di essere stati costretti brutalmente ad occupare le corsie del ponte bloccando in questo modo il traffico e quelle della polizia che riferisce che, prima di intervenire, avrebbe più volte richiesto ai manifestanti di rimanere sui marciapiedi. Da quel momento sono iniziati i disordini terminati con l’arresto di centinaia di persone, in gran parte rilasciate nelle ore successive.
È difficile non stare e non schierarsi dalla parte degli indignati, gente semplice e comune della società civile che vuole vivere un futuro migliore e che, proprio per quello, si è organizzata per portare avanti una lotta civile e pacifica contro lo status quo del sistema, contro la corruzione della politica e contro l’intero modello 'sanguisuga' ed opportunista trainato dalla finanza.
Se le nostre possono sembrare congetture banali e pensieri ingenui di chi vive lontano dalla Grande Mela, c’è qualcuno oltreoceano, Lawrence O’Donnell, giornalista del canale televisivo MSNBC, che denuncia con forza e che mostra nei dettagli l’agire sovversivo, criminoso ed organizzato della polizia newyorkese.
Anche questa è una maniera di disapprovare contro un intero sistema e di affiancarsi al movimento degli indignati americani. Giungono così altre urla e altre grida, quelle di chi ha deciso di non essere servo dell’informazione e dei poteri che la manovrano. Sin dalla scorsa settimana, O’ Donnell ha mostrato senza indugi, le provocazioni gratuite e gli abusi dei 'cops' davanti a dei manifestanti pacifici svelandone tecniche, strategie e strumenti di istigazione e fomento delle masse.
Nel video potrete vedere la veemente denuncia della police brutality statunitense.
Un esempio di giornalismo di altri tempi, quello di O’Donnell, un giornalismo svincolato e non succube che ci fa riflettere a lungo se riportato per un istante alla realtà del nostro paese.
La repressione e la brutalità della polizia non sembrano avere intimorito gli indignati che intendono protestare ad oltranza. Autofinanziandosi, il movimento ha anche creato Occupied Wall Street Journal, il giornale ufficiale del movimento che mira ad informare l’opinione pubblica circa le motivazioni e gli obiettivi della protesta e le sue prossime azioni.
Nonostante i recenti arresti e il clima di evidente tensione delle forze dell’ordine e delle autorità, gli indignati sono nuovamente in piazza per sfilare truccati da zombie con viso dipinto di bianco, labbra rosso sangue e dollari in mano. Un originale e sarcastico modo di contestare, ancora una volta pacificamente, contro lo strapotere del mondo finanziario che, sostengono, con la sua avidità e la sua logica manipolatrice agisce a scapito delle fasce deboli della società.
Occupy Wall Street va avanti dunque e comincia ad attrarre le speranze di tanti statunitensi che vivono l’indigenza, la disoccupazione e la povertà ma anche le simpatie di volti noti di vari ambiti professionali.
In questo contesto 'caliente', quasi per caso, d’istinto, viene in mente una domanda, ma non sarebbe dovuta essere l’epoca del cambiamento e della rinascita di Obama? Ah, già, Obama, ma dove è finito in questo inizio d’autunno americano?
"La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà indomabile" (Gandhi)
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