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Tre capitoli della stessa storia, con tanto di prologo ed epilogo. 'Warology. Operazione l’altra guerra', in uscita a febbraio 2011 in tutte le librerie, traccia le sembianze di cosa è diventata la guerra nel nostro tempo. Una guerra che si basa su strategie dell'invisibile, un conflitto asimmetrico che coinvolge i civili, dove il primo nemico è la notizia e la sfida consiste nell'immaginare l'impensabile. Sul campo di battaglia del Terzo Millennio, insomma, la vera posta in gioco è la dissoluzione dell'umanità.
Qual è l’altra guerra che stiamo vivendo? Come sarà la guerra del futuro? Esperti di strategie militari tradizionali e virtuali, ufficiali di punta dell’esercito, scienziati e uomini politici si confrontano in una conversazione serrata delineando il quadro di una nuova cultura del conflitto. Più di un’inchiesta, Warology è un viaggio ai confini dell’impensabile.
Tre capitoli della stessa storia, con tanto di prologo ed epilogo. Warology. Operazione l’altra guerra, in uscita a febbraio 2011 in tutte le librerie, traccia le sembianze di cosa è diventata la guerra nel nostro tempo. Una guerra che si basa su strategie dell'invisibile, un conflitto asimmetrico che coinvolge i civili, dove il primo nemico è la notizia e la sfida consiste nell'immaginare l'impensabile. Sul campo di battaglia del Terzo Millennio, insomma, la vera posta in gioco è la dissoluzione dell'umanità.
Attorno a questo rischio ruotano le rivelazioni degli esperti sui conflitti dalle dinamiche più complesse che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo il nostro Pianeta. Dalla Guerra Fredda all’11 settembre, dall’attacco russo in Georgia al Progetto HARP, dagli attentati cibernetici della Cina ai server della diplomazia americana all’inquietante dibattito sulle scie chimiche. Di questo e di molto altro ancora rivelano gli esperti intervistati da Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa, autori del documentario che è già stato selezionato e inserito in The Internet Movie Database (IMDB).
Una inchiesta di grande impatto che ruota attorno ad un passaggio storico fondamentale: la guerra non è più un affare tra Stati sovrani “ma tra volontà, interessi, organizzazioni e non organizzazioni”. In questo senso Warology, va oltre la cultura del complotto e riaccende in ogni testimone una consapevolezza ormai non più trascurabile. Vale a dire che tutto quello che ci troviamo a vivere è in bilico tra fatto e rappresentazione del fatto. Esattamente su questo confine si muove l’informazione, la manipolazione virtuale è dietro l’angolo.
Riappropriarsi della conoscenza del mondo e di quello che nel mondo accade, diventa presupposto indispensabile per la sopravvivenza. E allora ecco che dissolvere il concetto stesso di guerra diventa possibile "è un approccio di carattere molecolare. E lo vediamo nei rapporti quotidiani, se ciascuno di noi decide di non far più guerra a quelli che ha attorno, probabilmente la cosa risulterebbe favolosamente contagiosa".
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