Sono state depositate presso la Corte d'Appello di Roma le delibere approvate da 12 Comuni necessarie per rendere possibile il referendum contro il Piano Rifiuti che, invece di prevedere solo la raccolta differenziata 'porta a porta' avrebbe continuato a consentire, in caso di emergenza, la costruzione di inceneritori e discariche. Intanto Paul Connett, ideatore di 'Rifiuti zero', spiega la sua teoria a Messina.
Ieri mattina sono state depositate presso la Corte d'Appello di Roma le delibere approvate da 12 Comuni necessarie per rendere possibile lo svolgimento del referendum contro il Piano Rifiuti che, anzichè prevedere esclusivamente la raccolta differenziata porta a porta (cosa prevista dalla Legge Italiana e dalla normativa Europea), avrebbe continuato a consentire, in caso di emergenza la costruzione di inceneritori e discariche.
Ad annunciarlo è il comitato promotore del referendum regionale contro il Piano Rifiuti della Polverini. “È una grande vittoria della democrazia e della volontà testarda del nostro Comitato di andare avanti per questa strada e dare la parola ai cittadini. - spiega il comitato - Ci siamo riusciti e dobbiamo dire che lo abbiamo fatto vincendo anche le sotterranee resistenze delle istituzioni e di diverse forze politiche che hanno appoggiato solo a parole il nostro obiettivo.
Questa resistenza si spiega con gli enormi interessi che si nascondono dietro la questione dei rifiuti, interessi che sono trasversali a molte forze politiche di diverso schieramento. Adesso, anche in virtù di cosa sta accadendo in Regione, incalzeremo tutte le forze politiche a prendere una posizione inequivocabile sia sul referendum ma anche su come si vorrà trattare la gestione dei rifiuti nella Regione Lazio e nella città di Roma.
Chiederemo infatti alle forze politiche di inserire nel loro programma questi punti. I rifiuti come l'acqua infatti saranno, a nostro giudizio, punti fondamentali che determineranno chi sarà destinato a guidare la Regione ed il Comune di Roma nei prossimi anni. Il Comitato Promotore insieme a tutti i movimenti che hanno sostenuto questa battaglia vigileranno su questo punto e non consegneranno cambiali in bianco a nessuno. Oggi però ci godiamo questa vittoria ed esprimiamo tutta la nostra gioia e soddisfazione”.
Il Forum dei Comitati Rifiuti Zero per il Lazio, di cui anche il Comitato Malagrotta fa parte, ha lanciato la richiesta di un referendum per l’abolizione di un capitolo del Piano rifiuti della Regione Lazio denominato “Scenario di Controlo”.
In base a questo capitolo, i comuni che ritenessero di non poter raggiungere i livelli di Raccolta Differenziata previsti dalle norme europee nei limiti di data indicati, possono chiedere un deroga, e vedere posticipato, all’infinito, l’obbligo di rispettare le norme comunitarie.
Questo, di fatto, annulla tutto quanto prescritto in alcune centinaia di pagine del Piano stesso.
L’abolizione dello “scenario di controllo” che dovrà essere attuato a seguito di un referendum indetto nei prossimi mesi, obbligherà tutti i comuni, Roma compresa, a raggiungere il livello del 65% di Raccolta differenziata entro il 2014.
Ieri, intanto, Paul Connett, ideatore della strategia “Rifiuti Zero”, ha spiegato la sua teoria a Messina. Alla strategia di Connett hanno già aderito centinaia di comuni nel mondo. Come ha spiegato il suo ideatore, aderendo alla strategia 'Rifiuti zero' le amministrazioni possono risparmiare e guadagnare soldi dal riciclo e dalla raccolta differenziata.
Tra i pilastri della sua teoria vi sono: la separazione dei rifiuti alla fonte, la raccolta differenziata porta a porta, il compostaggio, il riciclo, il riuso, la riparazione, le iniziative di riduzione dei rifiuti, gli incentivi economici, la separazione del residuo, i centri di ricerca, la responsabilità industriale e dei cittadini e le discariche temporanee per il non riciclabile.
Paul Connett ha spiegato che in Sicilia non si tratta solo di una lotta contro l'inquinamento ambientale ma anche contro le mafie.