L'insostenibilità dei costi della Tav Torino–Lione

Quanto costa la Tav Torino-Lione? Si tratta di un'opera strategica? Si possono costruire grandi opere a discapito della popolazione? All'indomani della manifestazione in Val di Susa, pubblichiamo i dati e le riflessioni di Claudio Guerra sull'insostenibilità dei costi della Tav.

L'insostenibilità dei costi della Tav Torino–Lione
Quanto costa la TAV Torino-Lione I costi a carico dell’Italia, per la parte di collegamento fino a Torino, secondo il dossier presentato nel 2006 all’Unione Europea si attesterebbero intorno ai 17 miliardi di Euro. Ma il dossier presentato all'Unione Europea nel 2010, porta le stime dei costi a 35 miliardi di euro, a carico dell’Italia, escludendo una grande varietà di opere connesse, quale il raccordo al nodo torinese, infrastrutture per ospitare i lavoratori e decine di opere sussidiarie che un cantiere di 20 anni comporterebbe. Ma restiamo ai 35 miliardi e vediamo che cosa potrebbe succedere, attenendoci all’esperienza italiana delle linee ad alta velocità. Le spese della Roma-Firenze sono cresciute di 6,8 volte rispetto ai preventivi, quelle della Firenze-Bologna di 4 volte, quelle per la Milano-Torino di 5,6 volte. Stiamo parlando di dati ufficiali, ben noti, e sui quali la stessa magistratura sta cercando risposte. Se, in base a questa esperienza scegliamo il moltiplicatore più basso, quello dell’incremento dei costi della TAV Firenze–Bologna, e moltiplichiamo per 4 le spese preventivate, i 35 miliardi diventano una cifra da fantascienza finanziaria. I costi della militarizzazione della valle di Susa Costruire una grande opera contro la volontà di una popolazione può avere degli oneri che è interessante calcolare: in Valle di Susa sono appena stati mobilitati circa 2.000 poliziotti, per lo sgombero del cantiere di Chiomonte. Ogni otto ore devono fare il cambio turno, con spostamento di mezzi, masserizie, costi di occupazione di alberghi e altri aspetti logistici. Non essendo un fine economista, ho calcolato che il costo lordo orario di un poliziotto sia di circa 30 euro all’ora (comprensivi degli oneri citati), stima decisamente al ribasso. 30 euro moltiplicato 2.000 poliziotti è uguale a 60.000 euro all’ora. Per le 24 ore diventano 1 milione e 440 mila euro al giorno, al mese il costo diventa di oltre 43 milioni di euro. Sull’anno parliamo di oltre mezzo miliardo di euro. L’attuale dispiegamento di forze serve a difendere il cantiere di Chiomonte. Ieri, domenica 3 luglio, ha avuto luogo una grande dimostrazione con pulmans e treni in arrivo da tutta Italia. Immaginate che cosa vorrebbe dire presidiare contemporaneamente decine di cantieri. Vogliamo almeno triplicare il numero di uomini, mezzi, complessità logistica e ovviamente i costi? Sono cifre che se moltiplicate per gli anni necessari alla costruzione dell’opera diventano insostenibili. Lo Stato italiano non ha le risorse per contrapporsi alla protesta della popolazione della Val di Susa, che, fatti questi conti, sa bene di avere di fatto la vittoria in pugno. L’opera è strategica? Negli anni 80, alla luce di dati incerti, si sarebbe potuto sperare che quest’opera fosse strategica. Perché possiamo essere certi che non sia più strategica? 1) Nel 2011 i corridoi europei sono diventati 30, e altri stanno per essere inaugurati. Le merci transitano su rotaia o gomma, e passano nel valico più competitivo come costo. I valichi sono gestiti da società private, in concorrenza tra loro. Se l’opera Torino-Lione prevede di recuperare il 40 % dei costi di investimento dalle tariffe pagate dalle merci in transito (tra vent’anni) è probabile che il flusso di merci e passeggeri su questa linea si ridurrà drasticamente, spostandosi sugli altri valichi per questione di prezzo del pedaggio. Già nel 2003 il Conseil Général des Ponts et Chaussées stroncava il progetto della TAV Torino–Lione, anche alla luce dei già avanzati lavori per i tunnel svizzeri. 2) Da dicembre 2010 è operativo il ristrutturato tunnel ferroviario del Frejus, con capacità di trasporto anche dei containers più grandi. Questo tunnel insieme al tunnel autostradale, sono oggi infrastrutture ampiamente in grado di rispondere anche alla previsione di 40 milioni di tonnellate di merci annue (2030) fatte dal TLF (l'impresa che dovrebbe realizzare il nuovo tunnel), previsione del tutto ridimensionata da Alpinfo e da SBB che stimano per il 2030 valori prossimi ai 10 milioni di tonnellate in transito. Oggi siamo a 2,5 milioni di tonnellate di merci in transito, con un trend di calo costante dal 2001. 3) Altro concorrente formidabile sono i voli low cost, estremamente competitivi anche per il traffico merci su distanze oltre i 500 km. 4) Per il traffico passeggeri le cose vanno peggio. Non mi dilungo in quanto ogni cittadino ha ben presente quali sono i costi di un Freccia Rossa per andare da Milano a Roma, o dal sud al nord Italia: davvero poco competitivo con le attuali tariffe aeree low cost. 5) Non mi dilungo sul tema dei flussi merci, ma invito tutti i lettori a vedere alcuni brevi filmati del professor Marco Ponti, pubblicati su You Tube, che chiaramente illustra l’inutilità dell’opera. Alla luce di queste informazioni come può essere sostenuto che l’opera è strategica? Eppure, di fronte a dati così evidenti, le forze di governo e il Partito Democratico insistono sulla imprescindibilità dell’opera. Viene da chiedersi il perché... Il tunnel di 57 km La Torino-Lione prevede la realizzazione di un tunnel di 57 km, a quota di altitudine piuttosto elevata. Dal 15 Ottobre 2010 il tunnel più lungo del mondo è diventato la Galleria di base del San Gottardo, tunnel ferroviario che con i suoi 57 km ha battuto il primato di un'altra galleria ferroviaria: il Seikan Tunnel, che si trova in Giappone. Va detto che il tunnel del San Gottardo vedrà sfrecciare i primi treni soltanto nel 2017. Il tunnel del San Gottardo collegherà idealmente Genova a Rotterdam lungo quello che viene chiamato il corridoio 24. Il San Gottardo (senza calcolare le opere annesse quali strade autostrade, etc.) è costato 7 miliardi di euro, finanziati dalla Svizzera, a seguito di un referendum che chiedeva alla popolazione la disponibilità all’autotassazione dei cittadini. Il tunnel della Manica Il tunnel della Manica è lungo circa 50 km. Sul lato inglese sono stati rimossi 4 milioni di metri cubi di roccia, la maggior parte dei quali scaricati sotto la Shakespeare Cliff vicino a Folkestone, strappando al mare una superficie di circa 36 ettari, oggi chiamata Samphire Hoe e destinata a parco pubblico. Complessivamente sono stati rimossi 8 milioni di metri cubi di materiale roccioso, ad un ritmo medio di 2.400 tonnellate all'ora. Per tunnel marini è più facile il riposizionamento del materiale estratto, con evidente contenimento dei costi, mentre per un tunnel in alta montagna bisogna mettere in conto anche il trasferimento del materiale a valle. La logistica si complica. Le cifre crescono rapidamente. L’impatto ambientale diventa devastante (si tratterebbe di circa 1 milione di viaggi con bilico a 5 assi, il più grande a capacità di carico). Ma leggete con attenzione queste informazioni: “il costo complessivo del Tunnel della Manica è stimato attorno agli 11 miliardi di Euro. Il tunnel sta operando in perdita ed il valore delle azioni che hanno finanziato l'opera ha perso il 90% del proprio valore tra il 1989 ed il 1998. La società Eurotunnel ha annunciato una perdita di 1,33 miliardi di sterline nel 2003 e 570 milioni di sterline nel 2004 ed è in costante negoziato con i creditori. A propria difesa Eurotunnel cita un traffico insufficiente (solo il 38% dei passeggeri ed il 24% delle merci previste in fase di progetto) e un gravoso carico di interessi sul debito. Parte dell'insuccesso commerciale dell'operazione sembra essere causato dalle eccessive tariffe di transito”. (Fonte Wikipedia). Il Tunnel della Torino-Lione comporta già a progetto una serie di difficoltà logistiche che ne renderebbero la gestione sicuramente in perdita (sono spropositate per esempio le voci di costo previste per la sua aereazione e la dissipazione del calore dovuta al passaggio dei treni). Pertanto quest’opera faraonica dovrà essere costantemente finanziata dalle imposte degli italiani. E se fossero state pagate tangenti? Se si dà per scontato che un'opera pubblica comporti delle tangenti si può essere accusati di dietrologia, salvo poi trovar conforto nell’indagine dei magistrati, che ormai sembrano muoversi a colpo sicuro. Se viene versata una tangente per l’aggiudicazione di un appalto, è estremamente difficile che la stessa possa essere restituita se l’opera aggiudicata in qualche modo si blocca. Ma non è pensabile neanche sostenere che chi ha incassato la tangente e non ha garantito il profitto possa semplicemente far finta di nulla e andarsene con il malloppo. Allora diventa indispensabile per il concusso animarsi a favore dell’opera, e muoversi con la determinazione di chi è posseduto da un Fuoco Sacro! Viene da chiedersi, senza troppa dietrologia, se qualche tangente sia stata versata per l’aggiudicazione delle opere in Val di Susa. Tanto per stare ai fatti, Paolo Comastri è il Direttore generale della LTF (Lyon Turin Ferroviaire), la società che dovrebbe realizzare il tunnel. Un mese fa, è stato condannato dal tribunale di Torino a otto mesi di reclusione per turbativa d’asta, in relazione ad un’opera complementare alla TAV Torino-Lione. Quale politico oggi siederebbe al tavolo con un condannato (oggi in primo grado), a discutere di un'opera per cui quella condanna è stata pronunciata? Ebbene oggi Paolo Comastri siede regolarmente a tutti i tavoli istituzionali del progetto TAV Torino –Lione, insieme a politici e amministratori pubblici. Ora ognuno di noi può mettere insieme degli elementi e sviluppare il proprio pensiero libero, in merito. Il fenomeno delle tangenti potrebbe spiegare la necessità di riavviare i lavori (o almeno fingere di averne l’intenzione) a seguito di mazzette ormai pagate e non restituibili? Si possono costruire grandi opere a discapito di una popolazione? Pur non essendo cittadino della Valle di Susa, in questi anni ho sempre portato la mia solidarietà a quella comunità. Personalmente ritengo che di fronte alla indispensabilità di un’opera pubblica di utilità collettiva le popolazioni locali debbano essere convinte, indennizzate ed incentivate a tollerare anni di sacrificio per il bene futuro delle generazioni che verranno. Ma non è questo lo scenario in Valle di Susa, dove di fronte ai disastri geologici, alla previsione di incrementi patologici dell’ordine del 10 % della popolazione dovuto a patologie cardiocircolatorie e respiratorie (dati del progetto giugno 2010), si tenta di realizzare un’opera assolutamente inutile. Sono stato spesso a manifestare con quelle genti. Ho visto bambini, giovani, adulti e anziani, sfilare insieme ed essere chiamati dai media “anarco-insurrezzionalisti”. La militarizzazione della valle ha ricostruito solidarietà e legami antichi, una nuova coscienza si è formata lontano dalla televisione. Le persone si ritrovano a far feste nei presidi, a scambiarsi aiuto, a condividere il tempo con i figli, ad innamorarsi e costruire legami forti, come non si vedono più nella nostra società. Gli appelli alla manifestazione pacifica sono costanti, ma quando i camions e le ruspe cominciassero davvero il loro lavoro? Pensateci... sareste disposti a tollerare lo scempio della vostra terra, della vostra casa, la paura delle malattie per i vostri figli? Potreste rimanere inerti a guardare le facce sanguinanti di amici e parenti che rientrano sconfitti da una manifestazione, presi a bastonate da poliziotti mandati in guerra, in una guerra che certo neanche loro combattono volentieri? La mia certezza è che, dopo tanti anni di battaglie, quella popolazione non si arrenderà mai. E se qualche politico pensasse che abbassare i fucili ad altezza d’uomo sia la misura necessaria dopo i candelotti lacrimogeni a frammentazione cs (orto-clorobenziliden-malononitriledi, proibiti dalle convenzioni internazionali come arma chimica) lanciati in questi giorni, quel politico sappia che quel giorno troverebbe genti ancora più determinate a vincere e, a quel punto, a qualsiasi prezzo e con qualunque mezzo. Vorrei che i cittadini di tutta Italia, magari correttamente informati (la Torino Lione costerebbe 5.000 euro per ogni abitante, compresi i neonati e i centenari), potessero scegliere con un referendum la realizzazione di quest’opera, perché non si arrivi al giorno di dover contare i morti di questa cattedrale alla stupidità. Non ci sarà mai quel referendum, perché coloro che oggi provano a realizzare quest’opera sono gli stessi che hanno tentato di costruire le centrali nucleari e impossessarsi dei beni pubblici. E costoro hanno ben capito cosa comporta un popolo che decide.

Commenti

Bravo Guerra Manfredi. L'articolo porta tutta una serie di argomentazioni 'ragionevoli' cui non siamo più abituati con la carta straccia della stampa nazionale.E' vero il movimento no tav mette in luce tutta una politica assolutamente fallimentare, a dx come a sx. E un grazie sentito a lei.
carlo carlucci, 04-07-2011 03:04
Grazie per questo eccezionale articolo che con parole chiare e una lucida coscienza mette in evidenza, senza nessuna ombra di dubbio, l'inutilità e la dannosità di questa opera. (Se così vogliamo chiamarla) Un articolo che dovremmo trovare in prima pagina su tutti i quotidiani nazionali. Grazie
Simone, 04-07-2011 05:04
questo governo non ha la più pallida idea di cosa significhi governare in modo democratico,vogliono prendere i soldi dalle pensioni degli italiani per risolvere il debito ,non hanno nessuna intenzione d'intervenire sulle tasche di tutti i politici e il sistema,che già solo quello sarebbe risolutivo,e invece vogliono che gli italiani s'imbarchino in un progetto che interessa solo la mafia ,l'andrangheda e i loro amici politici e allora cosa stanno facendo?provano a mangiarci perchè non ci sono riusciti con il nucleare?anche se dicono di voler fare dei tagli sulle rinnovabili,una volta per tutte ribelliamoci e mandiamoli a casa questi buffoni
maria grazia rita, 04-07-2011 05:04
nell'ultima parte mi sono espressa male,volevo dire che vogliono fare dei tagli sulle energie rinnovabili per affrontare il deficit e poi vogliono che gli italiani affrontino un'inutile astronomica spesa dalla quale non ne usciremo se non in tempi lunghissimi ,è veramente da pazzi incompetenti
maria grazia rita, 04-07-2011 11:04
COME AL SOLITO DOVE CI SONO GROSSI INTERESSI LA DEMOCRAZIA VIENE MESSA LETTERAMENTE SOTTO I PIEDI.PERCHE' OGNI TANTO NON FANNO QUALCOSA DI BUONO??? E' POSSIBILE CHE LA TRATTA BOLOGNA- BARI E' COLLEGATA DA UNA SOLA ROTAIA A SENSO ALTERNATO ? NON SAREBBE MEGLIO RADDOPPIARLA E COLLEGARE IL SUD CON IL NORD ??... COME AL SOLITO SIAMO GOVERNATI DA INCOMPETENTI CHE FINIRANNO DI AFFOSSARE LA POVERA ITALIA.SANNO SOLO DIRE TASSE,TASSE,TASSE....
claudio, 05-07-2011 11:05
a proposito di referendum,il 3 luglio ha creato questo evento su facebook https://www.facebook.com/event.php?eid=132316793517672 e le petizioni http://www.petizionionline.it/petizione/petizione-contro-la-tav/4489
Salvatore, 10-07-2011 02:10
Su TAV e criminalizzazione del dissenso e spauracchio black block vedere qua http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/07/criminalizzazione-del-dissenso-lo.html
Salvo, 10-07-2011 03:10

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