di
Andrea Marciani
06-08-2012
Il Cipe dà il via libera con "prescrizione" al progetto dell'Autostrada Tirrenica e il Senato boccia la proposta di esenzione dal pedaggio per i residenti. "Procede la grottesca vicenda della SAT, che da oltre un decennio cerca, con i più svariati espedienti e progetti, di realizzare un'autostrada là dove non serve", ce ne parla Andrea Marciani del Comitato Beni Comuni di Manciano.
Autostrada Tirrenica: il 3 agosto negli uffici del Cipe è stata approvata con prescrizioni la costruzione dei lotti 2/3/5a e 6b con un costo complessivo di 1,3 Mld di euro.
Prosegue la grottesca vicenda della SAT (Società Autostrada Tirrenica, ndr) che da oltre un decennio cerca, con i più svariati espedienti e progetti, di realizzare un'autostrada là dove non serve. (Le stime di traffico della stessa concessionaria sono scese in pochi anni da 56.000 a 18.000 veicoli giornalieri, ed il progetto ANAS di adeguamento dell'Aurelia, approvato nel 2002, avrebbe potuto sopportarne tre volte di più).
In tempi di revisioni di spesa di stampo neoliberista, le pretese del Governatore Rossi di de-fiscalizzare la SAT e de-pedaggiare i residenti non potevano essere accolte ed il Senato della Repubblica le aveva nei giorni scorsi rigettate.
Non possiamo che applaudire alla decisione del Senato, in primo luogo perché la trovata del Governatore Rossi di esentare dal pedaggio i residenti aveva il solo scopo di tacitare il risentimento popolare per il furto di un bene collettivo: una strada consolare, pubblica da 2300 anni.
Infatti tale esenzione era solo provvisoria e non derivava da un mancato prelievo del concessionario, che non ha mai avuto l'intenzione di sacrificare il 58% dei profitti, ma da un fondo statale di copertura che avrebbe comunque trasferito gli oneri di questa autostrada sulle spalle della collettività (dai cittadini transitanti, a tutti gli altri).
Anche se la cordata imprenditoriale d'area PD che negli anni è riuscita prima a cancellare il ben più ragionevole progetto ANAS di adeguamento dell'Aurelia, e poi a farsi “regalare” (all'irrisorio canone di 20 milioni annui) l'Aurelia stessa, questa impresa non può stare in piedi senza una congrua agevolazione fiscale da parte dello Stato (400 milioni di euro, pari al costo di vent'anni di concessione) e senza i contributi in pedaggio dei residenti, che secondo le stime dell'azienda stessa rappresenterebbero il 58% dell'intero fatturato dell'improbabile “corridoio europeo”.
Ricordiamo che secondo calcoli effettuati dal nostro comitato (il Comitato Beni Comuni di Manciano, ndr), sulle tariffe previste, ad un pendolare che dovesse recarsi per lavoro da Orbetello a Grosseto questa autostrada costerebbe circa 400 euro al mese, in assenza poi di alternative pubbliche.
Sgombrato il campo da indigesti trucchetti demagogici, Il governatore è nudo.
Cosa resta delle sue “conditio sine qua non” ?
Si accontenterà del generico impegno del governo a trovargli qualche finanziamento o solleverà subito le braccia, magari tuonando, sulla sua pagina Facebook, dove veste i panni del difensore dei deboli, contro i poteri forti che hanno vanificato la sua lotta proletaria ?
Lo sapremo presto, intanto i cantieri vanno avanti, o meglio, va avanti l'esproprio della superstrada Aurelia a Nord di Grosseto dove, senza spese, la SAT può mettere caselli e cominciare a riscuotere dai suoi migliori clienti, quelli che risiedendo in loco non potranno far altro che pagare la gabella.
“Vuoi andare a lavorare? Un fiorino! ...Vuoi tornare a casa? Un fiorino!”
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