Un condono nel milleproroghe, il centrodestra 'ci riprova'

"Per l’ennesima volta si tenta di nascondere il condono edilizio all’interno di un decreto onnicomprensivo per fare un bel regalo alla criminalità organizzata" questo il commento di Legambiente alla notizia uscita oggi su Repubblica.it di una sanatoria nascosta nel decreto milleproroghe e firmata da diciassette senatori di centrodestra. L'emendamento prevederebbe la possibilità di condonare abusi precedenti al 31 marzo 2003.

Un condono nel milleproroghe, il centrodestra 'ci riprova'
Un condono per gli abusi edilizi precedenti al 31 marzo 2003, questa la possibilità avanzata da un emendamento presentato e firmato da diciassette parlamentari di centrodestra al decreto milleproroghe. La 'soffiata' arriva da Repubblica.it che ne parla come di un'azione passata sottobanco, un emendamento 'nascosto' nel decreto. La proposta dei diciassette senatori prevederebbe la possibilità di accogliere richieste di sanatorie fino al 31 dicembre prossimo. Una possibilità quanto meno pericolosa, non solo perché riprenderebbe la sanatoria senza soluzione di continuità - il 2003 è l'anno dell'ultimo condono - ma anche perché permetterebbe a chi ha gli strumenti per farlo di 'travestire' gli abusi posteriori a quella data come precedenti. Non si tratta del primo tentativo da parte del centrodestra di ridefinire i termini per l'avanzamento di domande di sanatoria edilizia. Se consideriamo che esattamente un anno fa fu presentato un emendamento firmato dai senatori del Pdl Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli che chiedeva nuovi condoni per gli abusi edilizi, inclusi quelli precedenti al 2003, allora la storia sa proprio di 'già visto'. Intanto arrivano i commenti delle associazioni ambientaliste. "Per l’ennesima volta si tenta di nascondere il condono edilizio all’interno di un decreto omnicomprensivo per fare un bel regalo alla criminalità organizzata" dice Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente che ricorda come sono proprio meccanismi di questo genere a scatenare la "corsa al cemento illegale di cui l’Italia è già pericolosamente satura". E poi, operazioni di questo tipo ancora una volta sovvertono le priorità all'ordine del giorno. "In un Paese ad alto rischio idrogeologico e fragilità sismica, non è certo questa l’edilizia di cui abbiamo bisogno né per la tutela della sicurezza del territorio, né per incentivare la legalità" ha proseguito Venneri. Sempre, ha ricordato Legambiente, la riapertura dei condoni edilizi è coincisa con una corsa alla cementificazione selvaggia. "Nel 2003 al solo annuncio della sanatoria furono realizzate ben 40.000 costruzioni abusive. Lo stesso avvenne nel 1994, quando il Governo Berlusconi varò la seconda legge di sanatoria urbanistica, registrando solo durante i mesi di discussione delle legge la costruzione di 83mila abitazioni fuorilegge", sono i dati riportati da Venneri. E a noi non resta che sperare che l'emendamento venga ripreso e messo da parte, onde evitare che il 'paese fragile' in cui viviamo si trasformi in uno stivale di cemento in mano alla criminalità organizzata e pronto a prendere a calci la ricchezza più preziosa che abbiamo: il nostro territorio, i nostri paesaggi, il nostro suolo ancora coltivabile.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.