Petrolio, in Val di Noto via libera alle trivellazioni

Il Consiglio di giustizia amministrativa ha annullato il ricorso vinto in primo grado dall'amministrazione comunale di Noto, in Sicilia, per bloccare l'attività di ricerca della Panther Oil, compagnia petrolifera texana, in Val di Noto. Una decisione che riapre la strada alle trivellazioni in una zona dall’altissimo valore paesaggistico e culturale.

Petrolio, in Val di Noto via libera alle trivellazioni
La Panther Oil, Val di Noto, i cittadini 'no triv'. Questi i protagonisti di una storia che inizia nel 2004 e torna oggi sotto i riflettori accesi sull'ultimo capitolo di questa vicenda. Da sei anni la compagnia petrolifera texana Panther Oil cerca di perforare i territori tra Noto, Ragusa e Vittoria. In particolare, l'area dove l’azienda del petrolio vorrebbe avviare le trivellazioni per l'estrazione del greggio è quella di Serra Grande, una contrada distante un paio di chilometri dalla cattedrale di Noto. Frenata dai numerosi provvedimenti amministrativi e dalla protesta dei cittadini, la Panther Oil aveva annunciato di voler rinunciare a queste operazioni in Sicilia. Adesso, però, la corsa al petrolio potrebbe ripartire. Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio di giustizia amministrativa ha annullato il ricorso vinto in primo grado dall'amministrazione comunale per bloccare l'attività di ricerca della compagnia texana in Val di Noto. Quest’ultima, tutelata dall’Unesco, costituisce una zona di altissimo valore paesaggistico e culturale. Lo scorso venerdì, gli abitanti di Vittoria sono quindi scesi in piazza per manifestare contro le trivellazioni. Il Comitato No-Triv ha sottolineato che "questo è l'ultimo capitolo della vicenda che ha inizio nel 2004, quando la Regione siciliana, presieduta allora da Salvatore Cuffaro, concesse alla Panther Oil i permessi per le trivellazioni nella zona". Giuseppe Nicosia, sindaco di Vittoria, e Fabio Granata, vicepresidente della Commissione nazionale antimafia, si rivolgono alla Regione e allo Stato chiedendo la piena e completa attuazione dei piani paesaggistici, l’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei e l’approvazione immediata di una norma che escluda da quelle zone la presenza di impianti di ricerca petrolifera o di produzione energetica.

Commenti

io non capisco perché continuano a martoriare così un territorio. ..alla fine la risorsa più preziosa che abbiamo è la natura, il mare, se distruggono anche questo non ci sarà più neanche interesse per una terra come la sicilia. altro che investire nel turismo..
Serena, 05-11-2010 11:05

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