Dal 31 maggio al 2 giugno si terrà a Monteriggioni, in provincia di Siena, la seconda edizione del Festival della Viandanza, evento aperto a tutti lungo il principale itinerario di viandanza italiano, la via Francigena. Il festival è dedicato a chi ama viaggiare con lentezza, in particolare a piedi e in bicicletta.
Dopo il successo della prima edizione torna a Monteriggioni, nel cuore della Via Francigena, il festival dedicato a chi ama viaggiare con lentezza, soprattutto a piedi e in bicicletta: più di cento ospiti, tra cui Moni Ovadia, Têtes de Bois, Sergio Staino, e poi lezioni di viaggio lento all’ombra degli ulivi, viandanze in natura, decine di eventi – tutti gratuiti – all’insegna dell’amicizia.
“I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che noi siamo”, scrive il grande poeta portoghese Fernando Pessoa. Proprio a partire da questa riflessione si snoderà la seconda edizione del Festival della Viandanza, dopo essersi concentrato, nella prima, sul senso dell’accoglienza, supportato dalla presenza di ospiti del calibro di Paolo Rumiz, Erri De Luca e Ambrogio Sparagna.
Tutta l’attenzione sarà data ai viaggiatori, dai più piccoli – i bambini, i disabili, chi non ha ancora trovato il coraggio di partire – ai grandi esperti, che hanno solcato in lungo e in largo i continenti, e allo stesso tempo ai viaggi, siano passeggiate in città, gite fuori porta in bicicletta, o traversate di settimane, perché non c’è differenza tra grande e piccolo: ciò che conta è mettersi in discussione, aprire la porta di casa, andare, a prescindere dalla meta.
Sarà un festival inclusivo e non esclusivo, con lezioni di viaggio lento aperte a tutti, all’ombra degli ulivi nel Giardino dei Lenti Viaggiatori, a cui si affiancheranno racconti e fiabe per bambini e famiglie in compagnia degli asinelli di Massimo Montanari, nel Giardino dei Somarelli, e poi incontri all’aria aperta, distesi sull’erba o in marcia, in cui si affronterà non solo il punto di vista del viaggiatore, ma anche quello della viaggiatrice a piedi, con le testimonianze di scrittrici giramondo come Carla de Bernardi, Roberta Ferraris, Valentina Scaglia, e di coloro che – come Marco Pastonesi e Alfredo Bellini – al posto dei piedi hanno i pedali. Sarà inclusivo anche perché coinvolgerà realtà del territorio toscano che da anni promuovono, con passione e generosità, la tutela del paesaggio, la manutenzione degli itinerari, la filosofia della lentezza.
Sarà un festival civile, che celebrerà degnamente la Festa della Repubblica. Inizierà con una camminata collettiva da Colle Val d’Elsa a Monteriggioni, intitolata la Francigena che vorremmo, in cui i viandanti dialogheranno con gli amministratori che si occupano della Via Francigena. Ci saranno quindi incontri dedicati alle viandanze realizzate in contesti urbani, nelle periferie, in natura, in Italia e all’estero, con autori come Wu Ming 2, Gianni Biondillo, Filippo Tuena, Davide Sapienza, Franco Michieli e molti altri.
Sarà lanciato il Manifesto della Lentezza, una piattaforma di idee e proposte concrete – alla quale prenderanno parte promotori di importanti progetti culturali lenti, tra i quali Albano Marcarini, Adriano Labbucci, Paolo Piacentini, Gianluca Migliavacca, Riccardo Carnovalini – finalizzata all’affermazione dei diritti di chi viaggia con mezzi a basso impatto, perennemente in lotta con il traffico a motore, con il passaggio nelle proprietà private o la difficoltà ad incontrare una rete di accoglienza low cost.
Sarà un festival spettacolare: la serata del 31 maggio vedrà sul palco i Têtes de Bois, i quali accompagnati dai disegni live di Sergio Staino daranno vita ad un concerto pensato appositamente per il Festival della Viandanza. Ai Têtes de Bois, appassionati cultori del viaggio in bicicletta, farà da contraltare, la sera del 1 giugno, lo spettacolo Senza confini. Ebrei e zingari, di Moni Ovadia, che porterà nella piazza principale di Monteriggioni le parole e i suoni di popoli costretti per secoli ad essere nomadi, popoli in tutto e per tutto ma senza burocrazie, senza eserciti, sospesi tra cielo e terra, a cavallo dei confini. E ci sarà spazio per i giovani: più di trenta allievi delle scuole di recitazione del Teatro Metastasio di Prato e del Theatre Ecole D’Aquitaine, in cammino per cinque settimane da Prato ad Agen, in Francia, metteranno in scena due novelle del Boccaccio.
Sarà un festival di sobrietà, sostenibilità, condivisione, nuovi stili di vita. Ad Altopascio, nell’anteprima del 26 maggio, Elena Guerrini porterà in piazza i suoi Orti insorti, uno spettacolo di teatro a baratto, al quale per partecipare il pubblico dovrà “pagare” portando in dono dei generi alimentari. Luca Gianotti e Italo Bertolasi inviteranno il pubblico a meditare camminando all’alba e di notte. Durante il week-end si potranno consumare pasti frugali a km zero, e sarà possibile trovare il proprio compagno di viandanza ideale grazie all’Albero dei Desideri, perché, come scrive Robert Louis Stevenson: "il massimo che possiamo aspettarci dal nostro viaggio è di trovare un amico sincero".
Sarà un festival itinerante ancora prima di cominciare, grazie ai viaggi di avvicinamento. Se l’anno scorso è stato lanciato il Pedibus, che in tre settimane ha raggiunto Monteriggioni permettendo a chiunque di “salire a bordo” e macinare centinaia di km di sentieri, quest’anno i viaggi si moltiplicano, tutti lungo la Via Francigena: in bicicletta dal Passo Cisa, confine naturale tra Emilia Romagna e Toscana, sotto la guida di Fabio Masotti. A piedi invece partiranno due gruppi: uno di camminatrici, il 26 Maggio da Altopascio, al termine di una giornata di anteprima dedicata all’accoglienza e ai nuovi itinerari di viandanza, e l’altro, costituito da giornalisti e bloggers, il 27 Maggio da Radicofani, l’ultima tappa della Francigena toscana prima dell’entrata nel Lazio.
Il Festival della Viandanza è realizzato da itinerAria con il sostegno della Regione Toscana e di Toscana Promozione, e con il contributo del Comune di Monteriggioni, del Comune di Altopascio (per l’anteprima), della Provincia di Siena (per la realizzazione del cammino di avvicinamento da Radicofani a Monteriggioni), con la collaborazione del Movimento Lento e di molte altre associazioni, case editrici, enti operanti nel mondo del viaggio lento. Fa parte del Festival Europeo della Via Francigena, ed ha il patrocinio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Unire, mai dividere: un motto imprescindibile per una rassegna unica nel suo genere.