Il 1 Febbraio 2012 la Camera ha approvato l'articolo che recepisce la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Vediamo cosa prevede l'articolo 16, comma per comma, e scopriamo anche chi ha votato a favore degli emendamenti per non far chiudere l'allevamento Green Hill e per non rendere obbligatoria l'anestesia e l'analgesia nei test.
L'articolo 16 (Princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici) è stato approvato il 1 Febbraio 2012 dalla Camera con 380 voti a favore, 20 no e 54 astenuti. Il testo passerà al Senato e, se verrà approvato anche da quest'ultimo, cancellerà la precedente direttiva n. 609 del 1986 e il relativo Decreto Legislativo 116/92.
Nella stessa mattinata si è tenuto un convegno nella Sala delle Colonne della Camera dei Deputati indetto da LAV, I-CARE (per la ricerca senza vivisezione), ENPA, LDCN, LIMAV , OIPA e Le.I.D.A.A. per illustrare l'art. 16 comma per comma sui criteri e vincoli di recepimento.
Il comma a), presentato dall'Italian Platform on Alternative Methods (IPAM) invitata a partecipare al convegno, garantisce "l'implementazione di metodi alternativi all'uso di animali a fini scientifici, destinando all'uopo congrui finanziamenti", la formazione di personale esperto nella sostituzione degli animali con metodi in vitro tramite corsi specifici e di approfondimento senza nuovi oneri a carico della finanza pubblica.
Lo stesso comma prevede anche una maggiore e più severa osservanza e applicazione del principio delle 3R (raffinamento, riduzione, rimpiazzamento) grazie alla presenza di "un esperto di metodi alternativi e un biostatico all'interno di ogni organismo preposto al benessere degli animali e nel Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici".
Il comma b) illustrato da Michele Pezone della LDCN cita: "Vietare l'utilizzo di scimmie antropomorfe, cani, gatti ed esemplari di specie in via d'estinzione, a meno che non risulti obbligatorio in base a legislazioni o farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell'uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformità ai princìpi della direttiva, previa autorizzazione del Ministero della salute, sentito il Consiglio superiore di sanità" (un pugno nello stomaco).
Presente al convegno la Dott.ssa Gaetana Ferri, Direttore Generale Sanità Animale e Farmaco Veterinario, che è intervenuta affermando a tal proposito: "ci sarà un maggior impegno da parte dell'amministrazione nel rilasciare autorizzazioni", e ha continuato dicendo che anche i controlli saranno più severi riferendosi in questo caso al comma g) presentato da Alessandro Piacenza dell'OIPA che prevede di "assicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorio, adeguatamente documentato e verificabile, al fine di promuovere la trasparenza, con un numero minimo di due ispezioni all'anno di cui una effettuata senza preavviso".
Piacenza ha giustamente sottolineato che si potrebbero sfruttare meglio le risorse del volontariato, utilizzando per le ispezioni le guardie zoofile delle associazioni, senza costi aggiuntivi per lo Stato. La Dott.ssa Ferri ha anche affermato che "una parte di fondi sarà destinata alla ricerca senza animali" e ha ribadito quanto affermato prima del suo intervento da Massimo Tettamanti, fondatore di I-Care riguardo al comma h) dell'articolo 16: "È fondamentale creare una banca telematica che raccolga tutti i dati relativi all'utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o tecnologici e ai metodi alternativi".
Oggi un ricercatore che fa esperimenti sugli animali deve compilare un cartaceo che poi il Ministero della Salute deve raccogliere per produrre statistiche sugli animali. Informatizzare tutto (creare, quindi, una banca dati) snellirebbe il lavoro e soprattutto salverebbe molti animali dal momento che si eviterebbero esperimenti già effettuati.
Supponiamo che un laboratorio abbia intenzione di fare un determinato esperimento; avendo una banca dati potrebbe consultarla per verificare se tale esperimento è stato già praticato da qualche altro laboratorio e potrebbe dunque, verificare gli eventuali risultati senza ripeterlo. La banca dati, inoltre, riporterebbe tutti i risultati, anche quelli negativi che normalmente non vengono pubblicati. Gli studiosi pubblicano sempre e solo i risultati positivi.
Massimo Comparotto dell'OIPA ha affrontato il punto c), che cita: "Vietare l'allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione su tutto il territorio nazionale". Di 470 deputati presenti in aula, 41 hanno votato a favore degli emendamenti per non far chiudere Green Hill e 37 hanno votato a favore dell'emendamento per non rendere obbligatoria l'anestesia e analgesia nei test, comma f) dell'articolo 16 presentato al convegno da Carla Rocchi, Presidente dell'ENPA che recita: "Vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all'animale".
Era mia intenzione riportare tutti i nomi di coloro che hanno votato per cercare di non far passare questi due punti dell'articolo ma per motivi di spazio, a malincuore, sono costretta a rimandarvi all'elenco redatto dalle associazioni coinvolte nel convegno.
Il comma e) è stato presentato dalla Dott.ssa Carla Ramacciotti della LIMAV, medico psichiatra e docente all'Università di Pisa: "Vietare l'utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche ed esperimenti bellici, ad eccezione dell'alta formazione di medici e dei veterinari". La dottoressa ha ricordato il diritto di far applicare la legge 413/1993 in base alla quale medici, studenti, ricercatori, personale sanitario possono scegliere di non svolgere attività che implichino la sperimentazione animale.
La biologa Michela Kuan della LAV, invece, ha introdotto il comma d): "Assicurare una misura normativa sufficientemente cautelare nei confronti degli animali geneticamente modificati". La Kuan ha affermato che questo comma nasce per voler tutelare questi animali che non sono presi in considerazione dalla 116/92. Gli animali transgenici sono più suscettibili al dolore e già solo il trasporto per loro è fonte di forte stress. Sono animali che nascono immunodepressi, con diverse patologie, molto delicati. "I topi - ha affermato la Kuan - si possono ordinare online, una 'libreria' vivente; è impensabile tutto ciò, sono essere senzienti".
L'ultimo comma i) è stato illustrato da Carla Campanaro dell'ufficio legale della LAV: “Definire un quadro sanzionatorio appropriato e tale da risultare 'effettivo' (misure cautelari), 'proporzionato' (in proporzione al numero di animali coinvolti) e 'dissuasivo' (attualmente le sanzioni sono irrisorie e quindi i laboratori di sperimentazione non si impegnano a rispettare i regolamenti e continuano a commettere delle violazioni)”.
Il convegno si è concluso con la consapevolezza che l'Italia è costretta a recepire la direttiva 2010/63; al momento per non approvarne la 'fotocopia' possiamo solo limare il più possibile i danni fatti da coloro che hanno voluto nel 2010 questa direttiva. Le piccole modifiche migliorative apportate anche se saranno approvate, lasciano l'amaro in bocca a coloro che vorrebbero vedere abolita immediatamente la vivisezione.
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