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cercasi persone che contribuiscano ai progetti oasi. - PROGETTO “VIVIAMO LA NATURA”. L’associazione “Piccola Oasi Lilly e i vagabondi”, tra i propri obiettivi, prevede, all’art. 2, comma 2 del proprio Statuto, quello di “diffondere modelli di vita ecocompatibili ed ecosostenibili presso adulti e bambini”, mentre al comma 5 del medesimo articolo, si evidenzia l’intento di “favorire la riscoperta e la rivalutazione dei valori, delle consuetudini e delle tradizioni locali”. Al fine di perseguire, nel migliore dei modi, questi scopi si è deciso di proporre il presente progetto educativo e ricreativo rivolto ai bambini rientranti nella fascia di età che va dai 3 ai 12 anni. Il progetto si prefigge il duplice scopo di fornire da un lato una solida e concreta educazione ambientale e, dall’altro, di offrire un servizio alle famiglie che abbiano la necessità di lasciare i propri figli sotto la tutela di personale fidato per periodi limitati che possono andare da una a più ore al giorno. Nell’attuale congiuntura economica particolarmente difficile, ci auguriamo pertanto di poter svolgere, oltre alla più tipica funzione di educazione ambientale, anche una funzione aggiuntiva di carattere sociale di aiuto e sostegno alle famiglie. L’attivazione di questo servizio permetterà anche ad un gruppo di persone attualmente prive di occupazione di ottenere un impiego che gestiranno in forma associata che varrà in seguito meglio definita (cooperativa, associazione o altro). I bambini verranno coinvolti in laboratori artistico-creativi, giochi e passeggiate aventi tutti come comune denominatore l’educazione su tematiche ambientali, naturalistiche e di recupero di vecchie tradizioni. S’insegnerà ai bambini a costruire manufatti con le proprie mani e si riscopriranno i giochi tradizionali delle nostre zone. I bambini potranno essere seguiti anche nello svolgimento di eventuali compiti scolastici. Tutte le attività saranno svolte il più possibile all’aria aperta seguendo l’innovativo approccio didattico proposto dalle “Scuole nel bosco” così da contribuire a consolidare un legame profondo e sincero tra infanzia e natura nella convinzione che oggi più che mai tale legame sia importante per uno sviluppo psichico e motorio equilibrato della persona. Nella svolgimento delle varie attività si potrà anche far ricorso ad approcci educativi alternativi e a strumenti non convenzionali nell’intento di riportare i bambini in quello stato di libertà di movimento e di pensiero che dovrebbe essere tipico della loro età. Per svolgere questo progetto nel corso dell’intero periodo annuale di apertura, l’associazione “Piccola Oasi Lilly e i vagabondi” ha la necessità di poter usufruire di uno spazio coperto da utilizzare nei momenti in cui le condizioni climatiche siano avverse. Consapevoli e riconoscenti del fatto che il terreno su cui opera l’associazione è tutelato per quanto concerne la realizzazione di nuove costruzioni, chiediamo all’amministrazione del Comune di Lugo di Romagna (RA) di concederci la possibilità di realizzare, con tecniche di bioedilizia, una sala adeguata alle esigenze di questo servizio. Le tecniche di bioedilizia prevedono una fase di progettazione basata sui principi della permacultura (= metodo per progettare e costruire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare i bisogni delle popolazioni locali quali cibo ed energia e al contempo si presentino ricchi, resistenti e stabili) ed una fase realizzativa basata sull’impiego di balle di paglia e di intonaci naturali. I materiali utilizzati per la costruzione (paglia e legno) saranno reperiti sul territorio circostante avvalendosi sia di materiali offerti spontaneamente dalla natura che di materiali avviati allo smaltimento come rifiuti che verranno invece riutilizzati. La realizzazione della sala avrà anch’essa una funzione educativa rivolta, in questo caso, agli adulti; vorremmo, infatti, tentare di coinvolgere direttamente i genitori dei bambini che poi usufruiranno della sala, nella realizzazione dell’aula tramite campi lavoro e corsi specifici. Nel contempo, desidereremmo lasciare invariata la situazione del deposito già esistente trasformandolo in un piccolo museo così da valorizzare a pieno il valore storico e naturalistico della sua particolare struttura dotata di una serie di accorgimenti costruttivi un tempo adottati per costituire un ambiente umido dove immagazzinare la polvere da sparo scongiurando il pericolo di incendi ma oggi particolarmente utili alla salvaguardia del Tritone crestato italiano (Triturus carniflex). progetto “FITODEPURAZIONE DELLE ACQUE”. La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide. La fitodepurazione delle acque avviene tramite complessi processi che vedono la contemporanea partecipazione di materiale ghiaioso, batteri e piante acquatiche; tali elementi, cooperando, costituiscono un sistema di depurazione particolarmente efficace ed assolutamente naturale Nel processo di fitodepurazione la sostanza organica presente nell’acqua viene trasformata dalla flora microbica aerobia residente nel materiale ghiaioso in elementi più semplici quali i fosfati ed i nitrati. Questi vengono poi assorbiti dalle piante acquatiche tramite le radici ed utilizzati per la loro crescita. Ciò porta alla riduzione degli elementi nutritivi presenti nell’acqua con conseguenti minore sviluppo di alghe Immagine 2: elementi fondamentali costituenti un invaso adibito a fitodepurazione (substrato ghiaioso con flora microbica e piante). Il bacino destinato alla fitodepurazione si presenta diviso in vari segmenti funzionali: la porzione di invaso adibita alla rigenerazione delle acque, profonda al massimo 1 m, con ghiaie e piante acquatiche (per ottenere un sufficiente effetto depurante la zona di rigenerazione deve occupare almeno il 50% della superficie totale dell’invaso) una cascata o un ruscello che assicurano l'ossigenazione delle acque; due sistemi di ricircolo alimentati ciascuno da una pompa di media potenza alloggiate in un vano tecnico; una di tali pompe fa funzionare gli “skimmer” (prese d’acqua deputate alla pulizia della superficie libera dell'invaso) (immagine 5), l’altra, tramite tubi di drenaggio posti sotto la ghiaia e le piante acquatiche, permette di mantenere sempre elevato il livello di depurazione Caratteristiche peculiari e fortemente positive degli invasi adibiti a fitodepurazione: formazione di una vegetazione folta e rigogliosa che nulla ha da invidiare a quella spontanea che cresce negli stagni o lungo i fiumi vegetazione rigogliosa presso un impianto di fitodepurazione. possibilità di realizzazione anche in zone soggette a vincolo ambientale (D.Lgs. 42/2004); spettacolari fioriture delle numerose piante acquatiche per tutta la durata della stagione vegetativa con conseguente creazione di una piacevole atmosfera a stretto contatto con la natura nessun impiego di prodotti chimici con produzione di acqua limpida e senza odore di cloro con possibilità di ottenere persino acqua potabile; significativa originalità rispetto ai tradizionali impianti di depurazione. Le piante acquatiche rappresentano sicuramente l’elemento che più di ogni altro caratterizza un impianto di fitodepurazione. Le piante, oltre a partecipare attivamente all'eliminazione degli inquinanti, forniscono l'ossigeno necessario alle complesse reazioni biochimiche operate dalla flora batterica. L’ossigeno viene trasportato dall'apparato fogliare a quello radicale, per questo motivo solo alcune specie vegetali che possiedono determinate caratteristiche possono essere impiegate negli impianti di fitodepurazione. Gli effetti legati alla presenza delle piante sono numerosi, oltre all’aspetto estetico ed alla loro importante funzione di fitodepurazione, le piante hanno anche altri effetti meno “vistosi” ma molto importanti per la vita dell’acqua: effetto ombreggiante che determina la riduzione dell’energia solare che viene captata dalle acque; interazione competitiva con le alghe nell’utilizzo degli elementi nutritivi prodotti nei cicli di degradazione della sostanza organica; questa azione competitiva consente un parziale controllo naturale della proliferazione algale; ossigenazione dell’acqua operata in particolare dalle piante sommerse che, per questo motivo, vengono chiamate anche “piante ossigenanti”; creazione di un habitat particolarmente adatto all’insediamento di micro e macro organismi. L’associazione “Piccola Oasi Lilly e i vagabondi” vorrebbe avviare un progetto di fitodepurazione delle acque per poi farlo evolvere e sviluppare nel tempo. Il terreno preso in gestione dall’associazione era precedentemente adibito ad ospitare attività di pesca sportiva da svolgersi nei vari bacini presenti nell’area. Uno dei bacini già esistenti verrebbe perciò utilizzato per creare un sistema di fitodepurazione impermeabilizzando l’invaso con apposito telo atossico e completando la preparazione con l’aggiunta di materiale ghiaioso e piante acquatiche. – PROGETTO “CUCINA ETICA, NATURALE E SALUTARE”. Negli ultimi anni la “dieta naturale vegetale”, detta anche “dieta vegana”, ha coinvolto un numero sempre più elevato di persone in tutto il mondo e le percentuali di chi opera questa scelta sono in continuo aumento. Sta salendo considerevolmente, anno dopo anno, anche il numero di coloro che scelgono di limitare fortemente il consumo di prodotti e di derivati di origine animale e ciò per motivi di natura etica, ecologica, sanitaria ed economica. A volte ci si avvicina a queste tematiche anche solo per semplice curiosità ma è opportuno evidenziare come questa tendenza sia dettata, nella maggior parte dei casi, dalla consapevolezza di una vera e propria emergenza di sostenibilità ecologica per il pianeta, da un ideale etico antispecista e dalla visione di tale scelta quale possibile contributo per ridurre la fame nel mondo. Da anni l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (F.A.O.) divulga e promuove la diffusione di un modello di alimentazione più equilibrata e tesa a ridurre il più possibile il consumo di prodotti di origine animale informando sulle pericolose conseguenze derivanti dall'abuso di questi alimenti sia per la salute umana che per la sostenibilità del pianeta. Similmente anche l’associazione “Piccola Oasi Lilly e i vagabondi”, all’art. 2, comma 3 del proprio statuto, cita, fra i propri obiettivi, quello di divulgare un modo di alimentarsi più rispettoso della natura e della nostra salute, è stato così preparato questo progetto col quale si intendono suggerire al pubblico scelte alimentari sane, equilibrate, naturali, sostenibili per il pianeta, non crudeli nei confronti degli animali e, non per ultimo, anche economiche. Questo senza spiegazioni complicate e senza pretese di creare esperti ma con l’obbiettivo di avvicinare, chi lo desidera, ad una cucina semplice andando a rivisitare sia i piatti della tradizione che quelli poco noti ed imparando a raccogliere ciò che la natura offre. Parte integrante del presente progetto è la realizzazione di un piccolo ambiente adatto sia allo svolgimento di corsi ed incontri su queste tematiche sia alla preparazione ed alla distribuzione al pubblico di alimenti così da dar modo ad alcuni professionisti del settore di dimostrare al pubblico come si possa mangiare in maniera etica, naturale e salutare senza rinunciare alla tradizione ed al gusto. La realizzazione della struttura seguirà, come nei casi della sala didattica (paragrafo 5) e della casa del custode (paragrafo 8), le linee guida della bioedilizia e la sua realizzazione diventerà anch’essa un‘occasione di divulgazione circa un diverso modo di realizzare le costruzioni.

ASSOCIAZIONE PICCOLA OASI, p.o.lillyeivagaboni@gmail.com

Commenti

Che tipo di collaborazione? E come impegno econimico? Lascio la mia mail balbonifabiana@libero.it
Fabiana, 27-01-2015 01:27
ti lascio la mail, sono molto interessata a maggiori info....per contatto erika2014@live.it grazie saluti
enny, 31-01-2015 09:31
anche io sarei interessata a saperne di più. ti lascio la mia email mariastellacarbone@yahoo.it a presto!
maria stella, 16-02-2015 08:16
Buonasera io e mia moglie abbiamo gestito un rifugio per tre anni sull'appennino tosco emiliano e siamo interessati alla gestione diretta Gradiremo sapere il nome del rifugio e volendo siamo disponibili ha una visita in luogo noi siamo della garfagnana Saluti Michele
michele, 20-02-2015 05:20
buonasera può eventualnmente lasciare nome rifugio? da quanto tempo lo gestite? solo gestione no collaborazione
alessandra, 23-02-2015 08:23

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