Un’avventura
Mi chiamo Francesco e, non so definirmi se devo; sono stato tante persone diverse nella mia lunga esistenza. Sopratutto un curioso, amante della vita, delle donne, della buona tavola, ma rispettoso di ciò e di chi mi è stato vicino e mi circonda, forse perché ne ho tanto bisogno ed ho la fortuna di capirlo. Negli ultimi trent’anni mi sono dedicato al recupero di una località che ho chiamato ‘la Valletta’, un posto delizioso che già in altri tempi aveva affascinato; parlo dei primi del settecento, quando dei monaci francescani costruirono qui una casa con annesso ampio locale di ristoro per i confratelli che si fermavano a riposare durante il loro pellegrinaggio al santuario di San Michele. Sto parlando di una località del nord Gargano : “Paesaggi di pietra”, “Isola verde”, “Montagna del Sole”, infiniti sono i nomi per questo mondo straordinario, dai contrasti violenti e dalla storia antica che è il Gargano. Dominato da una natura bizzarra, che miscela mare e montagna, l’acqua e la pietra, in un cocktail senza paragoni, indissolubilmente legato alla storia degli uomini che da sempre lo abitano rubando con pazienza e tenacia spazi a un territorio spesso avaro e ostile, trasformando la roccia in terra fertile, la pietra olivo.“ La Valletta” rappresenta una scommessa tra me e lo straordinario universo garganico. Per caso in uno dei miei vagabondaggi tra le colline della mia terra alla ricerca di un’ispirazione, ho scoperto questo angolo dimenticato. Ho intuito oltre l’impenetrabile coperta della vegetazione selvatica lo scheletro di antiche costruzioni, che un tempo avevano assistito al rito della trasformazione del frutto dell’olivo in prezioso nettare dorato. E, perse nella notte dei tempi, le tracce dell’uomo, dentro piccole grotte scavate e trasformate da mani esperte. Ho capito, in un attimo, di aver trovato quello che avevo sempre sognato e rincorso, un luogo dove far convivere in perfetta simbiosi natura e opera dell’uomo, paesaggio e tradizioni. Ho trasformato questo luogo, senza alterarlo o snaturarlo, in un’oasi di tranquillità immersa nel verde per riscoprire tempi e ritmi ‘naturali’ che la frenesia del mondo moderno troppo spesso soffoca, per riappropriarci, aiutati dalla stupenda scenografia di un paesaggio incontaminato, della nostra anima, per non perderla; ho gestito così questo posto come agriturismo per 22 anni. Il concetto di agriturismo, nato un po' di anni fa come recupero della campagna della montagna e della collina italiana spesso abbandonata e poco produttiva, ma anche e soprattutto come recupero e riscoperta di quel mondo abbandonato, delle tradizioni e dei valori da cui tutti proveniamo negli ultimi anni ha perduto fascino e valori che lo avevano prodotto, una delusione? no, un mondo in continua trasformazione, non so se evoluzione, è tutto globalizzato e io non ci sto dentro. Cosa fare oggi?
Non è la prima volta che mi pongo l’interrogativo, anche se adesso sono più stanco, ma mi piacerebbe coinvolgere persone che desiderano un’esperienza di vita “slow” benessere, cucina naturale, sana relazione umana. Costruire insieme una realtà condivisa dove poter esprimere liberamente noi stessi attraverso le passioni più intime, il rapporto stretto con la natura, l’arte, la bellezza che ci circonda e che spesso non riusciamo a vedere, recuperare valori, magari diventare anche un punto di riferimento per quegli spiriti più liberi e curiosi scontenti di ciò che li circonda. Sperimentare insomma nuove modalità dello stare insieme nella condivisione, nel rispetto e nel soccorso reciproco. So bene che sembra utopia mettere in pratica questo desiderio, ma perché rinunciare, questo tentativo voglio farlo. Io ho il posto adatto per mettere in pratica tutto questo e voglio metterlo a disposizione di chi sente che qualcosa del genere è possibile realizzare.
FRANCESCO MILONE, info@lavallettacentrobenessere.it
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di FRANCESCO MILONE17-08-2022
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