di
Dario Lo Scalzo
18-10-2011
"Sono nelle sabbie mobili della non libertà, e lentamente cresce la consapevolezza che questo paese è la repressione delle speranze, degli entusiasmi, delle nuove idee e delle nuove forze". Dario Lo Scalzo ci scrive i suoi pensieri a margine della manifestazione del 15 ottobre scorso a Roma.
Ti assale l'impotenza,
annaspi nel non senso, gridi a te stesso che non ci si può rassegnare...
provi a lottare per smuovere, insieme a troppo pochi,
il gigantesco elefante che sta seduto immobile e appesantito sul nostro pianeta, con una smorfia qualunquista... provi a spingerlo fuori dal cerchio blindato tracciato dal sistema.
Sono nelle sabbie mobili della non libertà...
...e lentamente cresce la consapevolezza che questo paese è la repressione delle speranze, degli entusiasmi, delle nuove idee e delle nuove forze.
Sono nelle sabbie mobili della non libertà...
ed ho voglia di vomitare per la rabbia e la mia rabbia è solamente indifferenza per tanti... fin troppi...
E non voglio ancora credere che vivo tra una melma di servi, di gente guidata a telecomando dal denaro, persone che hanno il potere di influire sul mio vivere, sul mio futuro e su quello dei tanti altri che vorrebbero pensarla come me.
Non siamo più liberi, provo a fare la lista dei diritti che mi vengono garantiti e di quelli che vengono violati... e mi ritrovo davanti allo sconforto della mia incredulità...
Ho voglia di dormire, ma non ho tempo... e non voglio essere complice di questo mondo balordo.
Sono nelle sabbie mobili della non libertà...
ed ho voglia di piangere per quella stessa rabbia, sempre la stessa da anni, che per molti suscita solamente indifferenza....
...è rabbia infuocata nel vedere chi se la ride dietro le quinte dei privilegi e dell'iniquità.
Finestre chiuse, porte chiuse, bocche senza veri sorrisi, gente egoista ingrossata con il sopruso e l'avidità.
Sono nelle sabbie mobili della non libertà,
non siamo più liberi...
... mi tirano giù, resisto, ci provo, lo giuro e mi dimeno per non dargliela vinta...
Respiro volando e volo respirando... con le mie forze afferro la convinzione che un giorno trionferà l'Umanità e che quel giorno non sarà successivo alla mia morte ma se anche lo fosse ne gioirò comunque perché avrò contribuito a costruirlo con il mio agire, con la mia penna, con la mia voce e con il mio donarmi per gli altri...
Ma oggi sono nelle sabbie mobili della non libertà!
Commenti