Gli studi più accreditati ci dicono che abbiamo solo dieci anni o giù di lì per cercare di salvare il pianeta dalla catastrofe climatica. Ma per l’uomo che pensa solo all’immediato e al suo tornaconto personale, potrebbero rimanerci anche solo due mesi e se ne fregherebbe lo stesso. E infatti sono decenni, dal famoso studio del Club di Roma culminato nel libro I limiti dello sviluppo del 1972, che sappiamo esattamente come stanno le cose e a cosa andavamo incontro, eppure nulla si è fatto per invertire la rotta. Quindi stante così la situazione abbiamo bisogno di un miracolo, cioè dimostrare a noi stessi e agli altri che da qualche parte, in qualche angolo un briciolo di intelligenza e saggezza ci è rimasta. Certo bisognerà fare una autentica rivoluzione come mai si è vista nella storia ma in teoria tutto è possibile. Non si tratta ovviamente della ridicola “crescita verde” cioè una contraddizione in termini, non si tratta di continuare a fare tutto come prima pensando che usando meno cannucce di plastica, ogni problema sarà risolto e l’ambiente ci ringrazierà.
Bisognerà cambiare totalmente visione e valori, non più vite e lavoro dedicate alla spasmodica ricerca di soldi e profitto in lotta contro tutto e tutti, non più lo sfruttamento, non più la distruzione della natura come obiettivo e pratica dell’esistenza. Bensì cooperazione, salvaguardia assoluta della natura, eliminazione dello sfruttamento nei confronti dei propri simili, diminuzione drastica delle disuguaglianze fra le persone, considerare ricchezza sfrenata e lusso come malattie gravi da curare. Basta con i monopoli in cui poche persone detengono la ricchezza di intere nazioni. E su tutto ciò non si possono fare compromessi, semplicemente perché i compromessi sono stati già fatti fino ad ora e quale risultato abbiamo avuto? La catastrofe di un pianeta in cui ci si continua a massacrare, sommerso dai rifiuti e inquinamento, che va dritto a velocità pazzesche verso le sesta estinzione di massa, compresa quella umana.
Nel nostro suicidio ci stiamo portando dietro milioni di altri essere viventi incolpevoli. E non si dica che il miracolo non si può fare, abbiamo tutto: soldi, risorse, tecnologia e se la recuperiamo anche l’intelligenza per rendere nuovamente la terra il paradiso che è, con cibo, prosperità, serenità, vita dignitosa e pace per tutti. E’ necessaria però una mobilitazione senza precedenti e una lucida visione che venga applicata nella pratica. Bisogna avere le idee ma anche saperle mettere in atto, bisogna avere una cultura allargata perché tutti gli aspetti sono connessi: economia, ambiente, energia, agricoltura, salute, alimentazione, tecnologia. Ci vogliono persone che abbiano ben chiari i vari legami fra questi settori e le metodologie di intervento. Non abbiamo bisogno né di capi, né di uomini o donne del destino ma bensì di milioni di persone animate da volontà e lungimiranza.
Il cambiamento è possibile, nelle campagne, nelle città, a sud, a nord, a est e a ovest.
I tempi della politica sono troppo lenti, l’economia che pretende di continuare a crescere infinitamente in un pianeta dalle risorse finite è fuori dalla storia e dalla realtà, non rimane che creare ovunque spazi liberi in cui dalla a alla zeta organizzarsi, cooperare, pensare e vivere nell’unica maniera che può darci un futuro, cioè mettendo al centro la persona e l’ambiente. Ci sono già moltissimi esempi in giro per il mondo di progetti ed esperienze che stanno andando nella giusta direzione, bisogna moltiplicarli, rendere chiaro che non si tratta di utopie o isole felici ma di realistiche e salvifiche alternative. E’ possibile agire qui ed ora, senza aspettare un secondo di più, figuriamoci dieci anni…
Auguri a tutti