Mimose e plastica, a quando il boicottaggio dell'8 marzo?

Ogni marito, ogni fidanzato, ogni ragazzo oggi porterà il suo ramoscello di mimosa avvolto nella plastica alla sua moglie, fidanzata, ragazza. L'ambiente non sarà poi così grato di cotanta gentilezza: forse è arrivato il momento di boicottare l'8 marzo lasciando da parte plastica e mimose. La proposta di Paolo Ermani, Paea, che fa gli auguri alle donne "oggi e per i prossimi 364 giorni".

Mimose e plastica, a quando il boicottaggio dell'8 marzo?
L'8 marzo è una festa con la sua importanza, con i suoi significati, con la simbolicità ma per l'ambiente è una mannaia. Stamattina mi trovavo momentaneamente in città, vado dal fornaio e in un paio di minuti vedo acquistare da clienti uomini vari pacchetti di plastica con una mimosa e dentro un dolcetto o simili, per costi non indifferenti (si sa siamo in crisi), mediamente 4 euro e 90 e così via. Scendo in strada e ad ogni semaforo c'è una persona che vende immancabilmente ramoscelli di mimosa confezionata dentro una plastica, trasparente davanti e colorata dietro. A volte c'è anche una specie di fiocco, di plastica anch'esso naturalmente. Moltiplichiamo tutto questo per migliaia di semafori in Italia per migliaia di panettieri, negozianti di ogni genere che offriranno con le mimose ogni sorta di oggetto, rigorosamente dentro la plastica e avremo accumulato montagne di plastica e strappato via un numero incredibile di ramoscelli di mimose dalle piante stesse. Ogni marito, ogni fidanzato, ogni ragazzo oggi porterà il suo ramoscello di mimosa avvolto nella plastica a sua moglie, fidanzata, ragazza e l'ambiente ringrazierà sicuramente di tanta gentilezza. Arriverà presto il boicottaggio dell'8 marzo senza plastica e senza mimosa? Come giornale lanceremo sicuramente questa iniziativa per il prossimo anno, statene certi. In ogni caso auguri alle donne oggi e per i prossimi 364 giorni.

Commenti

Concordo pienamente con quanto indicato nell'articolo, mi preme aggiungere anche che questo sperpero di plastica è correllata all'evasione fiscale pressochè totale. Quanti di voi hanno visto emettere uno scontrino ai venditori di mazzetti ai semafori? Un mancato introito porta meno soldi alle casse dello stato che poi taglia fondi a progetti per l'ambiente e la rivalutazione delle comunità. Saluti
Fabrizio Vignali, 10-03-2011 08:10
Il punto è che da festeggiare c'è poco. L'8 marzo nasce come giorno di commemorazione di un incidente sul lavoro (operaie chiuse dentro la fabbrica per protesta, arse vive) che pare risalga ai primi del '900. In realtà, che tale incidente sia accaduto davvero o no, l'8 marzo rimane simbolo di tutti i soprusi, i maltrattamenti, le violenze subite dalla Donna nella storia. Ergo, qualunque dono, ecologico o meno, che non discenda dalla profonda condivisione di questo significato non ha decisamente senso. La miglior maniera per "festeggiare" è allora dedicare un pensiero o un'azione a tutte coloro che hanno sofferto e soffrono ancora maltrattamenti e discriminazioni. Lasciando in pace per quanto possibile il fisco e la Natura ;-)
Jaulleixe, 14-03-2011 03:14

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