Coltivare e sviluppare nuovi spazi per una “Roma città giardino” promovendo un orto urbano per quartiere, almeno 100 in tutta Roma, nelle aree libere non costruite, nei parchi privi di manutenzione e nelle aree verdi abbandonate: è l'idea dell'associazione Zappata Romana, con cui partecipa alla selezione indetta da Roma Capitale nell'ambito del bilancio partecipativo che permetterà di individuare un certo numero di progetti finanziabili.
«Nella nostra idea, i cittadini che vorranno prendersi cura di una piccola parte del loro quartiere saranno agevolati e sostenuti - dice l'associazione - Le aree riqualificate in orti saranno intese come spazi pubblici, aperte a tutti, dove cittadini, scuole e associazioni potranno coltivare dei piccoli appezzamenti. Queste aree riqualificate miglioreranno i quartieri e contribuiranno a creare luoghi di socialità, integrazione, autoproduzione, biodiversità, sicurezza, educazione ambientale, promozione culturale, incontro, gioco, partecipazione e salute. Il nostro obiettivo è quello di recuperare aree e parchi abbandonati per creare occasioni di socialità e bellezza con il verde. E vorremmo che protagonisti di questo recupero fossero i cittadini di ogni età, le associazioni e le scuole».
L'opportunità che il Comune di Roma sta fornendo ai cittadini è tutt'altro che scontata. «I cittadini e l'Amministrazione decidono insieme, per la prima volta, come investire 20 milioni di euro, su tutto il territorio, per la tutela del decoro urbano» si legge sul sito di Roma Capitale. E i cittadini possono votare i progetti migliori fino al 21 luglio prossimo.
Le proposte che ottengono almeno il 5% dei like complessivamente ricevuti dai progetti che ricadono nello stesso Municipio sono ammesse alla fase successiva di valutazione da parte di un Tavolo dell’Amministrazione che ne esamina la fattibilità tecnico-finanziaria. A ottobre il processo partecipativo si conclude con le votazioni finali online, che porteranno alla formazione di 15 graduatorie, una per ogni Municipio, e di un’ulteriore graduatoria di carattere intermunicipale.
«Un giardino/orto condiviso è anzitutto uno spazio pubblico con finalità socioculturali e ambientali - spiegano da Zappata Romana - A differenza dei giardini pubblici tradizionali, i giardini e gli orti condivisi vedono protagonisti tutti i cittadini perché sono realizzati e/o gestiti dai cittadini stessi riuniti intorno ad un progetto comune per rendere migliore il loro quartiere. Molto spesso un giardino condiviso è lo spunto per fare altro: un luogo di incontro, far giocare i bimbi, avere un po’ di relax, praticare uno sport all’aperto, fare attività culturali, imparare una lingua, fare giardinaggio, coltivare un orto per l’autoconsumo, fare volontariato sociale o educazione ambientale. Il giardino condiviso può essere il fulcro di una comunità delineando nuovi modi di vivere la città».