In questo sito utilizziamo cookies propri e di terze parti per migliorare la navigazione e poter offrire contenuti e messaggi pubblicitari personalizzati. Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookies da parte nostra. Nelle impostazioni del tuo browser puoi modificare le opzioni di utilizzo dei cookie. (Informativa)
A Ruota Libera: in handbike contro le mafie e per la responsabilità civile
di
Dario Lo Scalzo 23-07-2012
In occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Paolo Borsellino e della sua scorta, i ragazzi della Polisportiva Disabili di Valcamonica hanno lanciato l'iniziativa “A Ruota Libera”, una staffetta ciclistica con handbike che ha toccato sette regioni italiane per concludersi la mattina del 19 luglio in Via D'Amelio a Palermo.
Hanno percorso oltre 1850 km in quattordici tappe toccando sette regioni italiane. Partenza il 6 luglio da Breno (BS) ed arrivo al mattino del 19 luglio in Via D’Amelio a Palermo. Hanno attraversato buona parte dello stivale per essere presenti con il loro spirito combattivo e con il loro senso di responsabilità.
“Siete morti, ma le vostre idee continueranno a camminare anche con le nostre braccia”. È lo slogan con il quale simbolicamente e materialmente hanno deciso di lanciare all’intero paese un grande messaggio di solidarietà, di sensibilità e di coraggio.
Sono i ragazzi della Polisportiva Disabili di Valcamonica che hanno deciso di impegnarsi in una staffetta ciclistica con handbike in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Paolo Borsellino e della sua scorta coincidente inoltre con i vent’anni della fondazione della polisportiva stessa.
Una splendida iniziativa, A Ruota Libera, organizzata da Libera insieme alla Polisportiva Disabili di Valcamonica, in cui lo sport si è intersecato con la memoria e l’impegno ed in cui il sacrifico degli atleti e dei loro accompagnatori, spinti dai sorrisi e dalla loro allegra spontaneità, ha unito la strada e le genti attorno alla solidarietà nella solidarietà.
Un raro esempio di umanesimo risultante di un’impresa ideata da persone che desiderano fortemente essere parte attiva ed impegnata del paese e che, al contrario, vogliono fuoriuscire dal ruolo passivo e laterale che troppo spesso viene loro assegnato dalla società.
Nel loro percorso, gli atleti hanno incontrato varie associazioni e vari presidi di Libera sul territorio, hanno potuto abbracciare i terremotati dell’Emilia non prima di avere ricordato la strage di piazza della Loggia. Poi per le strade hanno ricevuto il rispetto, gli elogi, l’ammirazione, l’apertura ed il calore della cittadinanza che li ha accolti di tappa in tappa durante un percorso reso ancora più arduo da un caldo eccezionale.
Il Cambiamento ha avuto la fortuna di incontrarli e discutere con loro dapprima a Formello all’alba del mattino della tappa che li ha poi portati a Pomezia sul far della sera. Ha assaporato ed apprezzato il temperamento degli organizzatori, la caparbietà degli accompagnatori e la tenacità e l’atteggiamento mai domo degli atleti: Mirko Bressanelli, Mauro Bernardi, Mario Gatelli, Giordano Tomasoni, Alessandro Scalvinoni ed Emanuele Bersini.
Eravamo ad accoglierli al traguardo di Via D’Amelio, il 19 luglio, dove i loro sforzi e quelle idee andate avanti con le loro braccia hanno trovato altre braccia pronte a riceverle; quelle di Rita e Salvatore Borsellino, quelle di Don Luigi Ciotti, successivamente quelle di Giovanni Impastato, dei magistrati e, quelle non meno preziose e meno importanti, di tanta gente comune, in un giorno ormai scolpito nella mente e nel cuore.
Aruota Libera è un’impresa, un atto straordinario che rievoca come, nel nostro paese, restano straordinari anche ed ancora quei modelli che riescono perennemente ad applicare lo stato di diritto, la giustizia, la legalità, la verità donando dignità al cittadino.
C’è poco spazio per raccontare il resto perché la cronaca è fatta di lacrime di ricordo ma anche di gioia e di emozioni forti, di speranza e di costruzione che fanno le protagoniste issate su un sottofondo di solennità della memoria.
Sentimenti, sensazioni e silenzi che lasciano il marchio sugli animi ed i cuori degli uomini e che portano al convincimento che è bene essere qui, oggi, e che è bene vivere la condivisione dell’unità tra persone che provano ad umanizzare questa terra intorno a valori essenziali e idee di reale cambiamento.
Passano gli anni, ne sono trascorsi venti, ma in questo caldo luglio, questa volta, sorge il sole della speranza che illumina di una nuova luce la ricerca della verità, la consapevolezza e la passione della gente.
I giornalisti Dario Lo Scalzo e Mimma Scigliano insieme al Gruppo Comunicazione hanno iniziato un "On the Road, sulle tracce dell’impegno civile". Sul loro blog potete trovare le motivazioni che li spingono a tale progetto, l’incontro con aRuota Libera, i cammini di chi si impegna nel paese per il cambiamento, i racconti dei loro spostamenti e le emozioni dei viaggianti.
Lascia un commento
Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.