di
Matteo Marini
10-01-2013
Dalla Germania all'Australia, fino agli Stati Uniti, qualcosa si sta muovendo verso l'abolizione delle bottiglie di plastica, contenitori che hanno ricadute devastanti per l'ambiente. Tra i provvedimenti più recenti vi è quello della città di Concord, nel Massachusetts, dove dal primo gennaio le bottigliette d'acqua da mezzo litro sono fuorilegge.
Davanti al Colosseo le vendono quasi a tre euro. Orde di turisti ne consumano una quantità spropositata ogni estate. Parliamo delle bottigliette di plastica. Dopo anni in cui, in mezzo mondo, si profetizzava una progressiva abolizione di questi contenitori, forse qualcosa si è mosso.
Già nel 2009, c’era stato un passo in avanti nella cittadina australiana di Boundanoon. In Germania, paese in cui da tempo si utilizzano solo bottiglie in vetro con cauzione, è stata imposta da qualche mese una tassa sull'acqua nelle bottiglie di plastica.
Anche negli Stati Uniti, precisamente a Concord, cittadina del Massachusetts di poco meno di 20 mila abitanti, ci si sta muovendo in una direzione sempre più ecologica: è stato instaurato infatti il divieto totale di commercio di bottigliette di plastica. In questo caso, sono state pensate delle pene per i venditori che vanno dai 25 dollari (per il primo richiamo) a 50 (in caso di reiterazione). Si fa eccezione per casi e situazioni d’emergenza anche se è ancora ammessa la vendita di bottigliette di plastica per le altre bevande. Un passo alla volta.
L’iniziativa di Concord, come ci spiega il Corriere della Sera è nata dall’idea “di Jean Hill, 82 anni, che all'inizio della campagna di sensibilizzazione raccontava al New York Times di essere stata ispirata dal nipote, il quale durante un viaggio era rimasto impressionato da un’isoletta di rifiuti di plastica galleggiante nel bel mezzo dell’oceano Pacifico. E per indurre un cambiamento culturale, osserva l’anziana ed ecologica signora, talvolta sono necessarie anche delle sanzioni”.
I dati sul consumo di bottigliette e sulle percentuali di riciclo, resi noti dai movimenti statunitensi che si battono per una cultura del riutilizzo, sono allarmanti: nel 2007, gli americani hanno consumato più di 50 miliardi di bottigliette e soltanto un 23 per cento dei consumatori ha riciclato. Le ricadute in termini ambientali di tutta questa plastica utilizzata sono, neanche a dirlo, devastanti per l’ambiente.
Tra le grosse aziende, le grandi catene di distribuzione che hanno deciso di adottare questa politica, troviamo Starbucks, la quale offrirà – per adesso ai soli clienti statunitensi e canadesi - la possibilità di acquistare per un dollaro tazze in plastica riutilizzabili. Chi opterà per questi contenitori alternativi, riceverà uno sconto di 10 centesimi su ogni caffè.
Dopo dieci caffè, calcola il famoso marchio di caffetteria, il costo dell'acquisto viene ammortizzato e gli sprechi di cartone da tazza usa-e-getta potrebbero essere ridotti significativamente. Già nel 2008, Starbucks si era impegnata a servire, entro 7 anni, il 25 per cento delle proprie bevande (in seguito ridotte a 5%) in contenitori riciclabili.
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