Abruzzo, migliaia in piazza contro le trivellazioni petrolifere

Migliaia di persone tra ambientalisti, associazioni di categoria, centinaia di amministrazioni locali, movimenti e singoli cittadini hanno aderito alla manifestazione 'No petrolio' che si è tenuta sabato scorso a Pescara per fermare il progetto di trivellazioni petrolifere 'Ombrina Mare' che prevede la realizzazione di una piattaforma a largo delle coste abruzzesi e molisane.

Abruzzo, migliaia in piazza contro le trivellazioni petrolifere
È stata la più grande manifestazione che l'Abruzzo ricordi negli ultimi anni quella che si è tenuta sabato scorso a Pescara contro il progetto 'Ombrina Mare' di Medoilgas che prevede la realizzazione di una piattaforma petrolifera a largo delle coste abruzzesi e molisane. Oltre 40.000 persone tra ambientalisti, associazioni di categoria, centinaia di amministrazioni locali, movimenti e singoli cittadini hanno aderito spontaneamente al corteo per fermare il progetto di trivellazioni petrolifere. In migliaia si sono ritrovati sin dalla tarda mattinata al porto di Pescara per animare la manifestazione 'No petrolio'. Un lungo corteo colorato e pacifico ha attraversato tutto il lungomare nord per raggiungere la centrale Piazza Primo Maggio, dove un comizio ha concluso la giornata di mobilitazione. In mare, poco distante dal punto di arrivo del corteo, c'era anche la barca a vela di Greenpeace, la stessa utilizzata per la protesta in Sicilia, con scritto sulla randa in siciliano “u mari nun si spirtusa”. “C'è tutto l'Abruzzo in piazza”, ha affermato con soddisfazione il presidente regionale del Wwf, Luciano Di Tizio, che, insieme alle altre associazioni ambientaliste, ha promosso l'evento. “Ci aspettavamo buoni risultati - ha aggiunto - ma il successo ottenuto va oltre ogni aspettativa. Siamo qui non solo per dire no al petrolio, ma anche per dire sì a un Abruzzo diverso”. Gli organizzatori hanno annunciato la loro intenzione di attivarsi tempestivamente per evitare la deriva petrolifera facendo in modo che venga imposto nell'immediato il limite di 12 miglia per le piattaforme e che in futuro venga bloccato definitivamente il petrolio in Adriatico. “Oggi è stata rappresentata la volontà del popolo abruzzese e non si può non tenerne conto”, dichiarano gli organizzatori dell'evento. “Dalla manifestazione di oggi contro la piattaforma petrolifera di Ombrina Mare, la più grande mai organizzata nella regione, arriva un segnale fortissimo: l’Abruzzo rifiuta questo intervento nella maniera più assoluta e vuole uno sviluppo legato alla tutela del suo mare e del suo territorio. Ma la straordinaria partecipazione lancia un messaggio altrettanto chiaro anche a livello nazionale: gli italiani sono stanchi di una strategia energetica nazionale che continua a puntare sulle fonti fossili e sulla ricerca di idrocarburi, e chiedono una nuova economia sostenibile e rispettosa del nostro straordinario patrimonio ambientale. Decisori e amministrazioni a tutti i livelli non possono non tenere conto di una volontà espressa con tanta forza”. È questo il commento di Dante Caserta, presidente nazionale del WWF Italia. Il progetto di trivellazioni petrolifere ‘Ombrina Mare’ della società inglese Medoilgas vedrebbe sorgere al largo della Costa dei Trabocchi - gioiello naturalistico del litorale abruzzese individuato sin dal 2001 dal Parlamento italiano come Parco Nazionale - una piattaforma di produzione posta a soli 5 km dalla costa con 6 pozzi, 36-42 km di tubazioni sottomarine e una grande nave raffineria FPSO di 320 metri di lunghezza ormeggiata a 10 km dalla costa per almeno 24 anni. Proprio a largo dell'Abruzzo soltanto qualche mese fa è avvenuto uno sversamento di petrolio. A gennaio, infatti, una chiazza di idrocarburi stimata in circa mille litri è stata avvistata davanti al campo petrolifero Rospo Mare, al largo delle coste tra Abruzzo e Molise. A rendere nota la perdita è stata la Edison, la società che opera nella piattaforma petrolifera. A minacciare le coste italiane sono 9 piattaforme e 68 pozzi petroliferi, che estraggono mediamente circa 650.000 tonnellate di greggio l'anno.

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