L'Unione europea, ogni anno, grazie alla Giornata Europea degli Antibiotici, lancia l'allarme contro l'uso indiscriminato dei farmaci antimicrobici. A due mesi e mezzo dall'evento, nuovi studi mettono in guardia i cittadini riguardo la resistenza dei batteri.
A partire dal 2008, l'Unione europea, attraverso la Giornata Europea degli Antibiotici che si tiene ogni anno il 18 novembre, promuove campagne per un uso prudente di questi farmaci con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione europea sulla minaccia rappresentata dalla resistenza dei batteri agli antibiotici.
A rilanciare l'allarme, dopo soli due mesi e mezzo dall'evento, è la Dr Sally Claire Davies, Chief Medical Officer (CMO), la quale sottolinea che, da dati recenti, ogni anno solo in Europa muoiono circa 25.000 persone a causa delle infezioni provocate da batteri resistenti ai farmaci. Secondo la Davies, il fenomeno dell'antibiotico-resistenza in diversi ceppi batterici si è esteso talmente rapidamente che rappresenta una delle minacce più terribili per la salute pubblica e, per questa ragione, andrebbe iscritto nel National Risk Register, il registro governativo inglese in cui vengono riportati tutti i rischi nazionali tra cui attacchi terroristici, alluvioni, inondazioni catastrofiche.
Un fenomeno che potrebbe diventare nel giro di qualche decennio una vera e propria emergenza; nei prossimi venti anni i pazienti potrebbero morire a causa di banali infezioni causate da operazioni di routine per la mancanza di antibiotici efficaci. Ma come siamo arrivati a questo punto? Troppo spesso si cade nella trappola dell'automedicazione o i medici tendono a prescrivere farmaci antimicrobici anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
Da uno studio condotto in Cina dalla Michigan State University e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences emerge che, l'uso spropositato di questi farmaci negli allevamenti intensivi, ha un forte impatto anche sull'ambiente. “Anche se la nostra ricerca è stata fatta in Cina, riflette quello che sta accadendo in molte parti del mondo”, ha dichiarato Tiedj, uno dei componenti del gruppo di ricerca guidato da Yong-Guan Zhu della Chinese Academy of Sciences.
La World Organization for Animal Health e la U.S. Food and Drug Administration sono a favore di una maggiore regolamentazione dell'uso indiscriminato degli antibiotici negli allevamenti. Gli antibiotici somministrati quotidianamente agli animali permettono ai batteri di proliferare favorendo così il veloce sviluppo di ceppi resistenti ai farmaci.
Gli studiosi hanno ricercato i geni della resistenza agli antibiotici nel letame, nel suolo e nel compost di tre grandi allevamenti di maiali in Cina e hanno trovato 149 geni, alcuni dei quali rendono i batteri immuni a tutti i principali antibiotici e possono minare l'efficacia delle terapie usate dall'uomo. La farmaco-resistenza è un problema mondiale che deve essere affrontato in modo globale; di fronte all'incremento del rischio di contrarre infezioni che non potranno essere curate nei prossimi decenni, dobbiamo intervenire immediatamente. Come?
L'unico modo per gestire la resistenza ai farmaci e arginare il problema è studiare una strategia che coinvolga enti, medici e cittadini contro l'abuso di questi farmaci prima che l'antibiotico-resistenza possa trasformarsi in un'emergenza sanitaria mondiale.