Tutelando la biodiversità e sostenendo l’agricoltura di piccola scala si può rispondere alle esigenze di sostentamento della popolazione mondiale. Ad affermarlo è un rapporto presentato pochi giorni fa dalle Nazioni Unite e firmato da Olivier De Schutter, autorevole esperto in materia alimentare.
Pochi giorni fa le Nazioni Unite hanno presentato un report sulle potenzialità dell’agroecologia firmato da Olivier De Schutter, autorevole esperto in materia alimentare.
L’agroecologia è l’applicazione in agricoltura dei principi dell’ecologia, la costruzione di un 'agro-sistema' il meno possibile dipendente dai prodotti chimici e dall’energia dei combustibili fossili.
Partendo proprio dal problema della dipendenza dai fertilizzanti di sintesi, De Schutter ha introdotto i risultati delle sue ricerche: “I metodi agroecologici sono più efficaci dell’uso dei prodotti chimici nell’aumentare la produzione alimentare. Produzione che potrebbe raddoppiare in dieci anni utilizzando adeguatamente questo sistema”.
L’affermazione di De Schutter è supportata da una ricerca su 57 Paesi in via di sviluppo nei quali le esperienze di agroecologia hanno rivelato un aumento medio delle rese dell’80%.
Il rapporto Onu sottolinea la necessità di aumentare le produzioni alimentari proporzionalmente alla crescita della popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi nel 2050. Tuttavia, in base ai dati dello studio, De Schutter afferma che tutelando la biodiversità e sostenendo l’agricoltura di piccola scala si può rispondere alle esigenze di sostentamento.
“La produzione globale è sufficiente – ha aggiunto il referente Onu - ma il problema è la povertà, l’impossibilità economica di usufruire degli stock alimentari già a disposizione”.
In merito, lo studioso belga ha segnalato i positivi esempi dei coltivatori di riso in oriente (Bangladesh, Vietnam e Indonesia) e il caso del Malawi, Paese che dopo aver investito in un programma intenso sull’uso dei fertilizzanti, sta gradualmente passando all’utilizzo di tecniche agroecologiche.
L’opinione di De Schutter mira a coinvolgere gli Stati in questo tipo di investimenti poiché le aziende private difficilmente contribuirebbero con finanziamenti e risorse in progetti agricoli che non aprono il mercato ai prodotti chimici.
Fonte:
Srfood.org
Il Manifesto
Alessandro Cesca
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