Al via il... Giro inTORNO all'Orto

Si chiama “Giro inTORNO ALL’ORTO” ed è il progetto con cui un gruppo di giovani romani partecipano al bando "Vitamina G" indetto dalla Regione Lazio. «Il nostro intento - spiegano - è quello di realizzare tour che facciano conoscere gli orti urbani della capitali e anche quello di creare una rete che valorizzi le iniziativa virtuose dei quartieri».

Al via il... Giro inTORNO all'Orto

Si chiama “Giro inTORNO ALL’ORTO” ed è il progetto con cui un gruppo di giovani romani partecipano al bando "Vitamina G" indetto dalla Regione Lazio. «Il nostro intento - spiega Eugenio Zaninotto in qualità di portavoce del gruppo - è quello di realizzare tour che facciano conoscere gli orti urbani della capitale e anche quello di creare una rete che valorizzi le iniziativa virtuose dei quartieri».

«Crediamo nel valore dello sviluppo ecosostenibile e cerchiamo di rendere consapevoli i giovani del grande potenziale che possono avere dalla riqualificazione del nostro territorio - prosegue Eugenio - Il nostro progetto è incentrato su tour, a piedi o in bicicletta, che facciano conoscere gli orti urbani di Roma e che valorizzino i quartieri che li ospitano. Attraverso guide e insegnanti affronteremo tematiche innovative, con forte ricaduta sociale e sullo sviluppo economico sostenibile. I tour avranno inizio nel 2021. Vogliamo creare coscienza nella comunità, soprattutto tra i giovani, di come il lavoro della terra si leghi perfettamente al patrimonio enogastronomico locale e all’ecoturismo. Una strada poco conosciuta ma sicuramente possibile e percorribile». «Del nostro gruppo fanno parte ragazzi che provengono da diversi percorsi di studi e specializzazioni: agricoltura, guide ambientali turistiche, marketing, filosofia, psicologia, risorse tecnologiche, educatori, permacultori - spiegano i ragazzi - Ciò che permette alle varie formazioni di coesistere è la comune fiducia che la sostenibilità ambientale sia la strada giusta da percorrere».

«Il fenomeno degli orti urbani ha origine non recente ma solo negli ultimi anni ha preso piede; con la deliberazione numero 38 del 2015 il Comune di Roma sancisce il regolamento per l’affido di queste aree verdi. La nostra idea è quella di sviluppare dei tour che portino non solo alla scoperta di questa bellissima realtà, ma soprattutto creino una rete che possa valorizzare le tante iniziative messe in pratica nei quartieri dalle comunità rilanciando, allo stesso tempo, l’ecoturismo. Nello specifico vogliamo promuovere e favorire la crescita di buone pratiche ambientali sensibilizzando i cittadini e spingendoli ad azioni concrete per valorizzare e preservare il bene comune. L’idea di fondo è quella di rendere consapevoli i giovani del territorio delle grandi potenzialità che il vivere la terra può dare all’intera comunità».

«Partendo dai principi del turismo sostenibile e consapevole, vogliamo aprire una stagione di grandi opportunità soprattutto per le zone di periferia molto spesso piene di spazi verdi e potenzialità ma relegate all’abbandono e alla marginalità sociale - prosegue il gruppo - I tour che andremo a organizzare saranno fatti prevalentemente a piedi, in bicicletta o con bicicletta a pedalata assistita, garantendo il valore fondamentale dell’ecosostenibilità, e affronteranno tematiche ogni volta diverse. La scelta del tema sarà legato ai punti forti della zona e metterà in evidenza le attività già realizzate ma soprattutto mostrerà il possibile piano di sviluppo che può nascere. Le tematiche saranno inoltre collegate alla conservazione e valorizzazione della biodiversità e al miglioramento delle condizioni ambientali. La durata sarà annuale e coprirà tutto il 2021. Abbiamo già programmato una serie di percorsi pilota:

•Frutti dell’antichità

•Prodotti enogastronomici della Regione

•Piante spontanee e officinali

•Tecniche di agricoltura sostenibile

•Turismo esperienziale

•Acqua, suolo, ambiente e cura della persona.

In ogni percorso si verrà affiancati da guide e insegnanti. Le prime si occuperanno di condurre il gruppo raccontando la storia del quartiere, soffermandosi sui punti di maggior interesse, per arrivare 
alla nascita dell’orto urbano, di come si è sviluppato e soprattutto dei progetti in via di realizzazione con le conseguenti ricadute positive sulla comunità, l’ambiente e la crescita sociale. Gli insegnanti invece avranno un compito più legato alla tematica specifica affrontata nel tour e cercheranno di inserire le nozioni all’interno di una discorso generale legato alle buone pratiche per la salute dei cittadini; gli argomenti verranno trattati in maniera originale valorizzando il lato attivo, ludico ed esperienziale che permette di vivere l’orto».

«Le ricadute positive sul nostro territorio saranno molteplici - proseguono ancora i ragazzi - e si possono suddividere in tre macroaree: 1. Dare impulso all’iniziativa giovanile che può trovare in questo campo un ottimo orizzonte occupazionale. Questo progetto fornisce un primo avvicinamento al turismo sostenibile e alla coltivazione delle terra, due attività che permetteranno anche un ripensamento dell’iniziativa imprenditoriale in un terreno possibile. 2. L’ecosostenibilità nella doppia valenza del ritorno alla terra e del potenziare la produzione a km 0. Il coinvolgimento delle aziende è pensato per allargare il consumo dei prodotti locali con una conseguente riqualificazioni delle zone interessate. Indirettamente si tutelerà la biodiversità dei paesaggi rurali migliorandone le condizioni e sensibilizzando al consumo sostenibile e a stili di vita più sani. 3. Socialità attraverso la valorizzazione di luoghi d’incontro e di esperienza. Dare una nuova coscienza alla comunità che può diventare essa stessa educante e favorire una peer education. Una tale comunità sarà fondamentale per la creazione di una rete di scambio culturale, turistico, ed economico nel territorio, utile per un continuo sviluppo collettivo nel futuro. L’intento finale è quello di dare vita a nuove realtà simili in tutto il territorio. Istaurare una grande fiducia nelle capacità delle persone che se organizzate in comunità e soprattutto messe in rete, possono diventare protagoniste dello sviluppo del proprio territorio».

Non ci resta, dunque, che augurare BUONA FORTUNA a Eugenio e al resto del gruppo!

 

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