VIDEO - L’Albero Vagabondo insegna ad amare le montagne

Promosso dall'Associazione Culturale Giovanni Spiniello, l'Albero Vagabondo è un progetto finalizzato a sensibilizzare i cittadini sul problema dello sversamento incontrollato dei rifiuti nei boschi e in campagna. L'iniziativa nasce dalla constatazione del malessere degli ambienti montani della Campania e dell’Irpinia ed ha l'obiettivo di educare le nuove generazioni a comportamenti corretti.

VIDEO - L’Albero Vagabondo insegna ad amare le montagne
L'Associazione Culturale Giovanni Spiniello (AGS) promuove da due anni una originale iniziativa rivolta ai bambini ed agli adulti, per sensibilizzarli al rispetto dell’ambiente. In particolare, L’Albero Vagabondo, questo il nome del progetto, vuole porre l’attenzione sull’attività di sversamento incontrollato dei rifiuti, da parte di cittadini privati e delle imprese in montagna, nei boschi ed in campagna. L’obiettivo finale è quello di realizzare interventi concreti di pulizia e bonifica dei luoghi minacciati da tali cattive condotte. Per far questo è necessario che tutti gli attori sociali siano coinvolti e interagiscano: bambini, genitori, scuole, associazioni e istituzioni. Tutto nasce da una favola, che viene fatta leggere ai bambini nella prima fase del progetto. È la storia di un albero che decide di spostarsi dalla montagna perché stanco di vedere le sue radici sommerse dai rifiuti, di non avere più lo spazio per crescere, e di vedere il suo ambiente mutato dato che anche gli animali si sono allontanati da quel luogo così sporco. L'albero si mette in cammino per chiedere aiuto ai bambini, chiede loro di disegnare una montagna bella come era prima, di dipingerla e di riportargliela lì. Ruscelli, colori, profumi, animaletti lo faranno tornare a sorridere. L’Albero Vagabondo si è materializzato in una vera e propria opera d’arte di Giovanni Spiniello, una scultura alta oltre quattro metri, composta dai rifiuti abbandonati ai piedi degli alberi, da materiale 'contaminante' (poliuterano espanso), verderame, rami e foglie. Questi materiali nocivi hanno preso la forma ingentilita di un albero per rappresentare un grido di protesta, per denunciare la presenza delle piccole discariche abusive in montagna, dove si trova di tutto: buste di plastica, vecchi materassi, frigoriferi abbandonati, motorini, giocattoli smessi. A questo punto del progetto, i bambini si recano a fotografare i rifiuti in montagna per crearne una mappa e disegnano la montagna così come la vorrebbero. Le loro 'opere' verranno istallate a giugno proprio sui luoghi deturpati dai rifiuti. Sarà poi un altro albero-scultura, Metamorfo, a verificare che tutti i rifiuti siano stati rimossi (dagli adulti) e, nelle aree ripulite, auspicherà la piantagione di nuovi alberi o la creazione di orti curati dai ragazzi. La storia, sempre a lieto fine quando riguarda i bambini, purtroppo non ha sempre esiti positivi con gli adulti coinvolti. Anche dopo giornate passate all’insegna dell’ecologia e grandi feste del colore, questi difficilmente hanno imparato la lezione. Non solo continuano a spargere rifiuti, ma li ricoprono con la terra per nasconderli. Il progetto è nato dalla costatazione dello stato di malessere degli ambienti montani della Campania e dell’Irpinia, dove, così come altrove, il problema dei rifiuti in montagna ha tante cause: la mancanza di senso civico dei cittadini; l’inadeguatezza e l'inottemperanza dei centri di raccolta materiali; le difficoltà nel conferimento dei rifiuti speciali; le lacune della normativa nazionale in materia di sversamento dei rifiuti. In un momento in cui il problema dei rifiuti, non solo montani, è cogente in Campania e lo sta diventando anche in altre regioni italiane, vanno sostenute con tutti i mezzi iniziative come questa dell’Albero Vagabondo, che vuole 'educare' le nuove generazioni a comportamenti corretti, nella speranza e nella necessità di un futuro migliore. E ancor di più bisogna caldeggiare la proposta dell’AGS, perché lodevole è la finalità di sensibilizzare, tramite i bambini, proprio gli adulti, a cui va ricordato (purtroppo) che hanno la responsabilità ed il dovere di consegnare ai bambini di oggi un ambiente non disastrato.

Commenti

Splendida iniziativa! Vivo in campagna e insegno Inglese: ogni anno porto i ragazzi dei nostri corsi estivi a fare una camminata di eco-coscienza. Armati di guanti di gomma, sacchetti e macchina fotografica i nostri giovani verificano da vicino quanto maltrattata sia la loro terra, spesso ridotta in condizioni pietose da coloro che più dovrebbero rispettarla: agricoltori, ai quali la terra ha dato da mangiare per generazioni, i gitanti, gli sportivi, i cacciatori (peste colga questi ultimi) che in campagna vengono per rilassarsi e praticare sport: sacchi di plastica, secchi di plastica, bottiglie di plastica, cartucce e relativi serbatoi, kit di riparazione gomme, pile, batterie d'auto, perfino un microonde! Ogni anno la stessa storia, ogni anno facciamo il pieno: ho scritto ai giornali ma sono più interessati al bunga-bunga! Non mollo, non mollate!
Pati Lucaroni-Broomer, 24-01-2011 08:24
E' una esigenza che si avverte, una rabbia che ti viene a vedere maltrattate le montagne, gli alberi, la terra. Per superare questa situazione non mollare va bene, ma non basta, c'è bisogno di educazione circolare, non solo dall'alto e dal basso, di qualcosa di diffuso, insomma. Grazie
Virginiano Spiniello, 26-01-2011 09:26

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