Usare il Covid per distrarre l’opinione pubblica dalla catastrofe ambientale e climatica è una strategia ormai chiara ma non fa i conti con la natura. Possiamo mettere la testa nella sabbia, possiamo credere ai media che cercano di sviare l’attenzione in tutti i modi ma poi, quando un uragano o un fiume in piena arrivano dentro casa, forse ci si accorge di quale sia il vero problema, la vera emergenza.
E così mentre ci bombardano da un anno e mezzo esclusivamente con il Covid, la natura fa il suo corso, violentata all’inverosimile presenta conti salatissimi e siamo solo all’inizio. Dopo incendi di dimensioni bibliche ecco il rovescio della medaglia, alluvioni drammatiche: Germania, Olanda, Belgio, Cina, India, Filippine, Iran alle prese con piogge torrenziali e relative devastazioni di dimensioni eccezionali. In Cina si parla della pioggia più intensa da mille anni, in Germania centinaia fra morti e dispersi e si tratta di paesi come quello tedesco super organizzati ma sono stati presi ugualmente alla sprovvista, questo dà l’idea della furia inaudita che abbiamo scatenato.
Del resto quanto sta accadendo è quello che climatologi, scienziati e ambientalisti dicono da molti anni ma come ormai sappiamo perfettamente, quando la scienza non veicola nessun interesse se non quello della salute e sopravvivenza umana, è scienza che non esiste e non viene presa in alcuna considerazione.
Di conseguenza meno che mai si fa qualcosa per invertire la rotta, non viene preso nessun provvedimento serio, nessuna prevenzione, nessun piano di emergenza nonostante siamo di fronte al maggior pericolo che l’umanità abbia mai dovuto affrontare e gli accadimenti di questi giorni sono purtroppo solo un assaggio di quello che ci troveremo a vivere. Eppure prima che arrivasse il Covid a tacitare tutto con una coincidenza e tempestività veramente incredibile, c’erano milioni di ragazzi e persone che nelle piazze di tutto il mondo manifestavano chiedendo un radicale cambio di rotta per interrompere la corsa sfrenata verso il suicidio determinato dagli stravolgimenti climatici e dall’uso della terra come una enorme discarica.
Il grido inascoltato e tacitato di chi dovrà vivere prossimamente su questo pianeta ora si sta rivelando quanto mai veritiero e urgente.
Ma abbiamo a che fare con forze di potere così grandi e ramificate che anche di fronte a catastrofi bibliche, cercheranno ancora di spostare l’attenzione su questo o quello specchietto per le allodole, pur di continuare a fare i loro affari. Non si fermeranno di fronte a nulla, non cambieranno niente perché è nel loro DNA fare tabula rasa di tutto quanto incontrano sul cammino. Solo una presa di coscienza collettiva e la costruzione di un mondo dove la persona, l’ambiente e la vera tutela della salute siano al centro dell’attenzione, senza interessi, profitti e losche operazioni, può darci un barlume di speranza di poter sopravvivere alla violenza della natura che si rivolta al nostro attacco.
I bambini, i ragazzi torneranno a rivendicare un futuro degno di questo nome e la loro voce sarà più forte di tutte le menzogne che da troppo tempo ci vengono raccontate.