E’ stata allestita nelle scuole, nelle fiere, durante laboratori specializzati e si è fatta sempre capire, ha permesso di comprendere il funzionamento delle tecniche che sfruttano le energie rinnovabili e pulite e che, oggi più che mai, rappresentano il futuro, probabilmente l’unico possibile. E’ la mostra dal titolo “L’alternativa in pratica” che per l’associazione Paea, che ne è promotrice, è curata da paola Cappellazzo e Alessandro Cagnolati. Dal 22 al 24 maggio approderà a Rosignano, in provincia di Livorno, ma in questi anni ha permesso agli studenti di numerose scuole e al pubblico di tante fiere specializzate di conoscere a fondo «come funzionano le tecnologie e gli strumenti che ci portano verso l’utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili» spiegano Paola e Alessandro. Ci sono anche modelli in scala e attrezzature "reali" grazie alle quali i ragazzi delle scuole e tutti i cittadini possono capire il funzionamento e l'utilizzo di queste apparecchiature.
«La mostra è composta da cartelli che illustrano le tecnologie, le energie rinnovabili, i meccanismi e le modalità di utilizzo delle risorse naturali. Ci sono poi i modelli in scala dei pannelli solari termici per scaldare l'acqua. I pannelli fotovoltaici, con tutta una serie di strumenti per illustrare come avviene la trasformazione della luce solare in corrente elettrica, come si immagazzina e come si utilizza. Abbinato al fotovoltaico ci sono lampadine di diversa tipologia per dimostrare come si può avere la stessa luce sfruttando le diverse tecnologie. Si va da quella che consuma di più a quella che consuma pochissimo, i LED. Viene spiegato perchè la tecnologia a LED è più conveniente e più duratura, riducendo sia i consumi che l'inquinamento. Una lampadina a LED dura anche 20 anni mentre una comune lampadina a incandescenza non più di 2. Si capisce così che utilizzando i LED i rifiuti prodotti sono un decimo».
«Ci sono poi i materiali da costruzione da utilizzare se si vuole rendere la propria casa molto efficiente dal punto di vista termico. Si va dai materiali naturali a quelli materiali derivanti da fonti fossili. C'è poi una serie di oggetti e componenti per rendere la casa “risparmiosa” dal punto di vista energetico o per far disperdere al minimo il calore immesso. Si può vedere un esempio di tetto ventilato che migliora la capacità di respingere il caldo estivo che provoca il surriscaldamento delle case, ci sono materiali informativi e didattici che vengono distribuiti gratuitamente ai visitatori».
Ma come funziona “L’alternativa in pratica”? La mostra viene normalmente affittata dalle amministrazioni pubbliche o da associazioni di cittadini o ancora dalle singole scuole e allestita in spazi accessibili. L’incontro con gli operatori della mostra, sempre presenti, permette di approfondire le questioni di cui spesso si è solo sentito parlare. E capita che tanti trovino proprio lì le informazioni e le consulenze più utili. C’è chi ad esempio comprende come installare un impianto fotovoltaico, come può sfruttare il sottosuolo per produrre acqua calda, come ristrutturare la casa con il miglior risultato possibile in termini di efficienza energetica e con il minimo investimento.
«E’ importante che su questi temi le persone siano informate da tecnici preparati e senza secondi fini – aggiungono Paola e Alessandro - Fare reale informazione serve ad avvicinare i cittadini a questioni ancora poco conosciute. Saper indirizzare le persone sulle giuste scelte serve a diffondere con entusiasmo le tecnologie che oggi ci permettono di risparmiare soldi e risorse».
Lo scorso anno la mostra ha toccato una serie di città del centro nord Italia con la mattina dedicata ai ragazzi delle scuole (elementari, medie e superiori) e il pomeriggio aperto ai cittadini.
Ne sono nate negli anni esperienze anche originali e uniche.
«A Pieve Fosciana il sindaco, maestro elementare, ci ha portato la sua terza classe, una nidiata di scolaretti molto preparati sugli argomenti in questione, che hanno dimostrato di conoscere bene gli argomenti – spiegano ancora Paola e Alessandro - Spesso avvengono scambi di opinioni molto interessanti tra gli operatori e i ragazzi delle scuole. Alcuni studenti sono già maturi e preparati per diventare futuri ingegneri ambientali o operatori della Green Economy. Ci sono argomenti come il fotovoltaico che i ragazzi conoscono bene, mentre tematiche come la geotermia a bassa entalpia o la ventilazione meccanica controllata sono ancora poco conosciute. Un argomento altrettanto sconosciuto è rappresentato dall'utilizzo dell’ acqua per gli usi domestici: igiene personale; lavaggio della biancheria; lavaggio delle stoviglie; recupero dell'acqua piovana e altro. Molti ragazzi restano sorpresi dal sapere quanti litri di acqua sprecano se si fanno la doccia senza chiudere il rubinetto mentre si insaponano oppure mentre ci si lava i denti e così via».
E ancora, a La Spezia per illustrare il funzionamento di una centrale termoelettrica «ogni ragazzo impersonava un componente della centrale. C’era chi faceva il combustibile, chi la turbina, chi i fili dell’alta tensione e chi le case in cui si accendeva la luce. Ognuno aveva il suo ruolo e la giusta sequenza delle singole azioni rendeva chiaro il funzionamento di tutta la centrale. I ragazzi si sono molto divertiti e di sicuro non dimenticheranno come si produce l’elettricità in una centrale termoelettrica».
Alla mostra è possibile abbinare laboratori didattici su risparmio energetico, energie rinnovabili e consumi sostenibili (i laboratori in piazza sono rivolti a una fascia d'età tra i 6 e i 14 anni
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