di
Paolo Ermani
18-07-2012
Un’altra imprenditoria è possibile e c’è già chi la pratica. È il caso, ad esempio, della ditta Morellato Termotecnica di San Giuliano Terme a Pisa, che ha rifiutato una cospicua commessa per una ditta che avrebbe prodotto componentistica per armamenti. “Questi sono gli imprenditori a cui dare credito e importanza per il futuro”.
A pochi giorni dal mio articolo scritto sulla effettiva necessità della presenza della Fiat in Italia (articolo che qualcuno ha commentato in maniera assai patriottica, in difesa del sacro orgoglio nazionale e della crescita), ecco arrivare una eccezionale conferma di quello che ho scritto. La conferma che un’altra imprenditoria è possibile e c’è già chi la pratica.
Addirittura sulla prima pagina di Repubblica di domenica 15 luglio è apparsa infatti la notizia della ditta Morellato Termotecnica di San Giuliano Terme a Pisa, che ha rifiutato una cospicua commessa per una ditta che avrebbe prodotto componentistica per armamenti.
In nome dell’etica, dell’intelligenza e del progresso civile, Valerio Morellato e la maggioranza dei suoi dipendenti hanno infranto la sacra legge del 'tengo famiglia', legge che è il miglior puntello su cui si regge il sistema della devastazione e in nome della quale si giustifica qualsiasi cosa e si procede a calpestare ogni etica e morale. Non è un caso che la ditta Morellato si occupi prevalentemente di energie rinnovabili e quindi di salvaguardia ambientale.
Di Valerio Morellato abbiamo conosciuto direttamente il suo entusiasmo poiché negli anni scorsi ha partecipato al nostro corso in Germania all’Energie und Umweltzentrum ad agosto. Ma conosciamo bene anche l’Ingegnera Valentina Bonetti citata nell’ articolo di Repubblica che lavora con Valerio e anche lei ha partecipato allo stesso corso in Germania e ha collaborato con la nostra associazione Paea in varie iniziative.
Questi sono gli imprenditori a cui dare credito e importanza per il futuro, non i Marchionne della situazione. Questi sono gli ingegneri con prospettiva e lungimiranza, non gente che si mette a bucare l’Italia per la Tav o per inutili, costose e dannose opere simili.
A loro bisogna guardare, a loro bisogna offrire opportunità, non ad una imprenditoria cieca e sorda a qualsiasi visione di futuro. Come si vede, quindi, le alternative ci sono e sono praticabili, bisogna appoggiarle, dare loro supporto e visibilità e bisogna moltiplicarle. Solo con la loro moltiplicazione si ridurrà sempre di più il potere e l’influenza di una imprenditoria che non ha altro interesse che il profitto ad ogni costo e sopra la pelle di chiunque.
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