di
Laura Bonaventura
18-03-2013
“Non ho più bisogno di recitare la perfezione. Sono libera, finalmente libera di essere me stessa, piena di difetti, eppure colma d’amore; con un corpo imperfetto, ma ancora desideroso di vivere e di amare”. In un mondo che impone di essere 'perfette', accettare e amare la propria imperfezione è la chiave per essere felici.
Fin da bambine ci hanno detto che avremmo dovuto essere belle, brave, buone, perfette. Candide e immacolate nell’anima e nel corpo. Ci hanno insegnato a sentirci in colpa per ogni macchia sulla veste che altri avevano cucito per noi. Vivendo abbiamo scoperto che a quell’ideale sognato dagli uomini non avremmo mai corrisposto, perché siamo umane. Abbiamo sofferto, ci siamo sentite inadeguate e indegne. Ma alla fine abbiamo capito. Questo manifesto è per tutte le donne che vogliono essere felici.
Amo la mia imperfezione. Amo questo corpo che ha conosciuto gli uomini con gioia e con amore; questo corpo un po’ avvizzito, con i peli che ricrescono, i capelli bianchi che spiccano fra quelli colorati, le rughe, la cellulite, i nei, le giunture che scricchiolano e i tanti acciacchi.
Amo la mia imperfezione, l’incanto perduto della giovinezza, la rabbia, l’egoismo e le miserie che sporcano il sogno dell’angelo perfetto.
Amo tutto questo perché mi ricorda che ho vissuto. Forse mi sono sporcata e un po’ infangata. Ho provato ad essere perfetta, ma non ci sono riuscita perché sono umana: il mio vestito è fatto di carne; la mia anima conosce la stanchezza, il dolore, la rabbia, la cattiveria e le brutture del mondo; il mio amore conosce il desiderio e la passione bagnata di saliva e di sudore.
Amo la mia imperfezione perché mi ricorda che sono una donna fra tante donne, una persona fra tante persone. Non perfetta, magnifica, angelica, eppure capace di amare. Nell’amore c’è la scintilla divina mescolata alla terra e al fango. Amo con tenerezza la mia imperfezione e quella degli altri, amo l’infinita bellezza che è nei nostri cuori, l’amore che sempre proviamo.
Sono grata dell’amore imperfetto degli uomini e delle donne, come è imperfetto il mio amore. È amore, comunque.
Non ho più bisogno di recitare la perfezione. Sono libera, finalmente libera di essere me stessa, piena di difetti, eppure colma d’amore; con un corpo imperfetto, ma ancora desideroso di vivere e di amare. Sono libera di mostrarmi come sono, rischiando di non essere amata, ma anche fortunata di esserlo, con imperfezione nella mia imperfezione, meravigliosamente amata.
Finalmente mi riconosco e mi amo per la piccola grande persona che sono, unica e comune, buona e cattiva, bella e brutta, allegra e triste, simpatica e antipatica, tranquilla e nervosa, riposata e stanca, felice e addolorata, sana e meno sana; con amici unici e comuni, un amore che zoppica un po’, ma è comunque amore.
Ora posso accogliere il disordine ed il caos senza ansia, perché la vita è disordine, caos e sporcizia, ma nel fango e nella miseria c’è l’oro dei sorrisi e dei gesti d’amore, degli abbracci, dei pensieri felici. Gli uni e gli altri convivranno sempre, perché siamo umani.
Le nostre case e i nostri corpi si sporcano ogni giorno, con serenità ci ripuliamo un po’, ma in questo mondo non saremo mai completamente puliti; eppure la vita è bellissima anche così. È un’avventura, una scoperta quotidiana, affascinante, misteriosa, a volte spaventosa e dolorosa, comunque magica.
Oggi posso cantare, ballare, ridere e mostrarmi con orgoglio nella mia meravigliosa, imperfetta bellezza. Nell’imperfezione, nel caos, nel fango, nella bellezza e nell’amore posso essere felice e grata di vivere, di amarmi, di amare e di essere amata, senza pretese, quanto gli altri possono amarmi; posso essere colma d’amore, di felicità e di gratitudine da quando mi sveglio a quando mi addormento, perché tutto va bene così com’è.
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